«L'immaginazione non è
uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa. »
(William Blake)
Il 28 novembre del 1757
nasceva William Blake, poeta incisore pittore... sì ma che c'entra con il
progressive?
C'entra eccome, la
cantante Sophya
Baccini, nel 2013, ha inciso con la sua band Aradia il disco "Big Red Dragon"
(William Blake's Vision), ispirato alle opere dello "stravagante" poeta
inglese.
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I buoni consigli di…
Wazza
Un albero avvelenato
Ero adirato col mio amico,
Dissi la mia ira, la mia ira finì;
ero adirato col mio nemico,
non la dissi, la mia ira crebbe.
E l’ho bagnata di timori,
notte e giorno con le mie lacrime,
e le ho dato il sole di sorrisi
e dolci ingannevoli astuzie.
Ed è cresciuta sia di giorno che di
notte,
finché ha portato una mela luminosa;
ed il mio nemico la vide risplendere,
e seppe che era mia.
E penetrò nel mio giardino
quando la notte aveva velato il
cielo;
nella mattina lieto vedo
il mio nemico steso morto sotto l’albero.
(William Blake)
Dopo “Aradìa” del 2009, ecco, a nome Sophya Baccini’s Aradìa, il secondo lavoro intitolato “Big red dragon” pubblicato dalla genovese Black Widow. La voce della Baccini mi aveva colpito sin da “Black opera” (album dei Presence del 1996 ) quando, con una certa “sfacciataggine” aveva interpretato in chiave rock delle arie famose di Verdi (da “Il trovatore”, alla “Traviata”, dal “Rigoletto” a “La forza del destino” con risultati molto interessanti. E la commistione tra rock, metal, musica classica e lirica è il sottile trait d’union che ci porta a questo secondo sforzo solista. L’idea del concept è nata durante un periodo di vacanza e il tema scelto è stato l’opera pittorica di William Blake racchiusa in 11 (dei 13 brani) a cui si aggiungono l’iniziale “William” e la finale “Jerusalem” (poesia dello stesso Blake) molto conosciuta nella versione EL&P.
Se, all’ambizione del tema scelto,
aggiungiamo una serie di ospiti d’eccezione (i due
Vairetti degli Osanna, Cristian Decamps degli Ange, Elisa Montaldo de Il
tempio delle clessidre e, ancora, Steve Sylvester, Roberto Tiranti.) ecco che
evidentemente nulla è lasciato al caso. Dopo l’introduttiva “William” è con “Angel of the revelation” che iniziamo a cogliere molte delle
sfumature della voce di Sophya. Un brano “costruito” sulla sua ugola
con la band (quasi tutta al femminile) pronta a rifinire, a colorare, ad
impreziosire le dinamiche melodiche della cantante partenopea. “Satan” è a tratti ossessiva, oscura e persino inquietante con
un notevole apporto degli archi di Stella Manfredi, ottima nel creare le giuste
atmosfere. “Love of Hecate” offre un altro saggio della bravura
della Baccini, qui in versione “lirica” con cameo di Elisa Montaldo a conferire delicatezza estrema al brano con
i suoi interventi misurati al clavicembalo al mellotron e alla celesta. “La porta dell’inferno”, uno dei pochi pezzi con
liriche in italiano, vede il contributo dei due Vairetti ( Lino ed Irwin) alla
voce, oltre a quella di Sophya: anche qui gli archi protagonisti assieme ai
duetti vocali che creano un atmosfera profonda ed introspettiva. Con “The number”, complice anche la voce
di Steve Sylvester, il suono si inasprisce alquanto, così come in “Just” ( stavolta la voce è di Roberto Tiranti). Gli 8 minuti di “Cerebus” sono quelli più tipicamente progressive sinfonici
con la commistione tra rock e lirica ben riuscita. “While he’s sleeping” vede l’incontro
tra la voce della Baccini e quella di Sonya Kristina ( dei Curved air) ed il
pezzo, con la complicità del violino della Manfredi, non può che ricondurci alle atmosfere della
band britannica. Per gli amanti degli Ange ecco poi “Au matin du premier jour” con Cristian Decamps a donare
ulteriore carisma espressivo alle belle musiche.
“Beatrice” è un capolavoro di piccole cos’e’una voce delicata, la discreta
presenza del pianoforte (Marilena Striano) . Tutto questo in sei minuti di
poesia pura. La title track non convince appieno, non tanto nel cantato, ma
nelle musiche un poco insipide. Chiude l’album, come dicevamo, “Jerusalem”: lontana dall’interpretazione
offerta da EL&P, ma altrettanto toccante. “Big red dragon” è senza alcun dubbio un lavoro importante e ben fatto,
in cui le capacità interpretative della Baccini sono evidenziate ai più alti
livelli. Qualche piccolissimo appunto lo riserviamo al versante prettamente
strumentale con la band, forse, non sfruttata al massimo delle sue capacità ma che pare “solo” un (ottimo) contorno alla personalità della leader, davvero grande”.
Sophya:
voce, tastiere, synth bass
Chicco
Accetta: chitarra
Francesca
Colaps: batteria
Stella
Manfredi: violino, Viola
Marilena
Striano: piano
Special guests: Christian Decamps (ANGE) Sonja Kristina (Curved Air) Elisa
Montaldo (Il Tempio delle Clessidre) Steve Sylvester (DEATH SS), Lino Vairetti
(Osanna ) Irwin Vairetti (Osanna), Enrico Iglio (Presence), Roberto Tiranti
(Mangala Vallis)
Anno: 2013
Label: Black Widow Records
Genere: Progressive Rock
Tracklist:
01. William
02. Angel Of
The Revelation
03. Satan
04. Love Of Hecate
05. The Number
06. La Porta Dell'Inferno
07. Just
08. Cerberus
09. While He's Sleeping
10. Au Matin Du Premier Jour
11. Beatrice
12. Big Red
Dragon
13.
Jerusalem
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