Nathan,
“Era”. È tempo di andare avanti
Trascrizione
dell’intervista radiofonica realizzata da Max Rock Polis
In Liguria non si fa Prog solo a Genova. I savonesi Nathan
rappresentano un altro esempio di gruppi italiani che si sono rinnovati
seguendo le correnti di un Progressive rinato in Italia, che continua a modo
proprio a contaminare le tradizioni musicali che ci appartengono. Il titolo
semplicissimo “Era” nasconde una varietà di significati e sonorità che
ci facciamo spiegare da due di loro.
Eccoci qua con gli amici dei Nathan: Bruno Lugaro e Piergiorgio
Abba. Ciao ragazzi!
P: “Ciao! Sono il tastierista, l'autore, il colpevole delle parti
musicali [ride. ndr], mentre quell'altro colpevole è qua con me.”
B: “Ciao a tutti, buon pomeriggio. Sì sono il cantante, nonché
autore dei testi.”
Allora ragazzi, è uscito questo album: “Era”. Contiene
brani come “Esistono ore perfette”
e “Figli di cane”. Che effetto fa essere ritornati a far uscire
un bel lavoro come questo?
B: “Beh siamo ovviamente soddisfatti di questo lavoro, lo
riteniamo superiore al precedente. È maturato anche in tempi più rapidi
rispetto al primo, evidentemente avevamo bisogno di sfogarci, essendo stati
sempre una band che faceva pezzi di altri gruppi. Il primo disco, “Nebulosa”, ci abbiamo messo un pò di
tempo a realizzarlo, questo secondo diciamo che in un anno lo abbiamo fatto.”
P: “Proprio dal 2016, quando “Nebulosa” uscì nel mese di aprile
- praticamente due anni fa - eravamo già al lavoro, perché “Era”
era già pronto da qualche mese, e quindi eravamo al lavoro sui pezzi nuovi: la
gestazione è stata molto più rapida.”
B: ”In certi versi abbiamo avuto proprio la sensazione come se i
brani fossero già scritti, è una sensazione strana. Ce li avevamo già dentro:
sono usciti in modo spontaneo, non tutti ma due o tre sicuramente.”
Bello, anche perché non sono pezzi da poco, sono ben fatti e ci
avete messo poco tempo.
P: “Diciamo un annetto, ecco, magari musicalmente per gruppi come
noi che si occupano di Progressive effettivamente non è tantissimo. Le
registrazioni dei pezzi, che sono lunghi, richiedono un pò di cura.“
B: “E poi anche per i testi è un lavoro molto particolare.
Scrivere delle cose sensate non è una cosa semplice [ride, ndr].”
P: “Senza il paracadute dell'inglese, oltretutto [ride, ndr].”
Vero, questo è un album in italiano e fare dei testi che calzino
dentro la musica Progressive non è facile.
P: “Sì senza citare le storielle classiche, insomma, che hanno
sempre il loro fascino.”
B: “Però l'italiano è veramente stimolante, penso che non sarebbe
stata la stessa cosa dal punto di vista compositivo scriverli in inglese. Non
sarebbe stata la stessa soddisfazione, perché l'italiano ovviamente lo maneggi,
hai confidenza ed è bello scrivere testi nella tua lingua.”
Sì sì, vero: avendo in mente canzoni con la stessa musica e testi
nelle due lingue, a me piacciono di più quelle in italiano. Rendono tutto più
fluido.
B: “Bravo.”
P: “Ti dirò una cosa che suonerà sacrilega, ma io ho sentito una
versione di “Jesus Christ superstar” in italiano e non dico che mi sia
piaciuta più di quella inglese, ma quantomeno alla pari [ride, ndr].”
Io ho lasciato il mistero su cosa vorrà dire e come si pronuncerà
“Era”, questa parola così semplice, però non è semplice per nulla.
B: “Guarda può essere letta in vari modi, abbiamo giocato un pò
sull'equivoco e abbiamo scelto una parola semplice di tre lettere che fosse
facilmente pronunciabile anche all'estero, perché era puoi pronunciarlo
all'inglese, ma più di così non vai. Non è difficile pronunciarla per un
qualsiasi disc jokey, quindi abbiamo scelto una parola di tre lettere
per questo. Poi Era può essere la dea moglie di Zeus, può essere l'era
geologica o l'imperfetto di essere, quindi ognuno dà un po' l'interpretazione
che vuole.”
P: “Giocare con i titoli, come faceva Peter Gabriel [ride, ndr].”
Come progster vi divertite a fare queste cose e in effetti
lo è, divertente, e poi è anche bello e artistico.
P: “Sì, si.”
B: “E poi sembrava incisivo, ci sembrava una cosa evocativa e
nello stesso tempo incisiva, ecco.”
Salutiamo e nominiamo tutti gli altri membri del gruppo, oltre a
voi due.
P: “Sì allora, le tastiere le ho suonate io, Piergiorgio Abba.
Bruno Lugaro si è occupato dei testi e delle melodie delle parti vocali,
dopodiché le parti di basso le ha sfornate Mauro Brunzu, un bassista di
Genova, quindi siamo non vicinissimi, abbiamo dialogato via internet con le
potenzialità di questi mezzi. Le parti di batteria le ha fatte il nostro
batterista storico che è Fabio Sanfilippo di Savona anche lui, il
chitarrista Daniele Ferro è un savonese diciamo della nuova leva, non è
un metallaro ma ha nelle corde un suono un pò più metal, un po' più duro dei
chitarristi Prog canonici, ecco.”
Tutti liguri siete. Salutiamo Athos Enrile che ci ha messi in
contatto e lo ringrazio di questo.
P: “Bisogna veramente ringraziarlo, sì.”
Oggi è uscito “Era” e va celebrato: andate sul Facebook dei
Nathan a dar loro il like e a vedere quale sarà la loro prossima
attività.
B: “Intanto una sorpresa ci sarà tra qualche giorno: l'uscita del
video di “Esistono ore perfette”, perché per ora è uscito solo il teaser
del disco, ma abbiamo realizzato un video sempre con gli stessi ragazzi che ci
hanno aiutato a fare il teaser . “Esistono ore perfette” è molto
bello a nostro avviso, uscirà tra qualche giorno.”
P: “Loro sono Stefano Baldini e Andrea Vescovi.”
B. “Sono due studenti che si occupano di queste cose, ma hanno
ottime idee e ottime potenzialità.”
P: “Il video è non dico atipico, però è descrittivo, cioè noi
elementi del gruppo compariamo proprio in pochi fotogrammi. Senza dare troppe
anticipazioni è basato su un protagonista, è un personaggio che racconta la
storia del brano a cui è legato.”
Ma vi posso fare una domanda scomoda? Com'è che avete scelto
questo nome per il gruppo?
B: “Mah, ce lo chiedono tutti. Pier non c'era ancora quando
l'abbiamo scelto, diciamo che l'ho scelto io. Mi piaceva il suono Nathan [ride,
ndr], non c'è un motivo preciso. Non avevamo altre alternative sottomano, e nel
1998, diciamo in modo un po’ sbrigativo, abbiamo scelto questo nome.”
È un nome che si ricorda, che ha un certo impatto.
B: “Sì, poi non so se hai notato che se lo leggi da una parte e
dall'altra lo leggi allo stesso modo. Ha questa particolarità un pò magica.”
È quasi palindromo.
B: “Sì esatto, quasi palindromo. C'è la acca però è quasi
palindromo.”
Ricordiamo l'etichetta e come possiamo avere il CD?
B: “Sì, l'etichetta è la AMS Records di Milano e l’album
sarà nei negozi di dischi, ma ritengo che si troverà anche molto presto, almeno
con “Nebulosa” era successo così, su Youtube, quindi uno può
scaricarselo tranquillamente. Io sono per la musica libera, pur di far
circolare il nome e la nostra musica, non lo facciamo per denaro, ecco.”
P: “Sì. Lo facciamo per soddisfazione personale.”
Ascoltatelo, ma se vi piace perché non dare un contributo ai
ragazzi dei Nathan che hanno fatto un ottimo prodotto? Sosteniamo i gruppi che
ci piacciono.
P: “Sul CD c'è poi il libretto, ci sono le foto, che non è che
siamo gran che [ride, ndr] e i testi, quindi ne vale la pena seguire. Come
quando noi seguivamo il Prog da studenti, io perdevo del tempo a leggere i
testi dei gruppi di allora. È interessante anche da quel punto di vista lì, poi
vabbè il costo di un CD è relativo, si può affrontare. Oppure in digitale.”
Io con questo vi devo salutare. Un abbraccio a voi e agli altri e break
a leg per il video.
B: “Grazie dell'attenzione. Saluti a tutti.”
P: “Di progster ce ne sono ma ce ne dovrebbero essere
ancora di più [ride, ndr]. Alla prossima!”
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