21 dicembre
“L’albero
del pane ricrescerà vicino, vicino a me. Io voglio sentire la mia voce cantare,
cantare di più, sempre di più”
(F.di Giacomo –
V. Nocenzi)
Ci sarai sempre. Buon viaggio Capitano
Wazza
ENNIO FLAIANO, Don't
Forget, 1976
Il Fascismo conviene
agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni,
esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il Fascismo è demagogico ma
padronale, retorico, xenofobo, odiatore di culture, spregiatore della libertà e
della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a
indicare negli 'altri' le cause della sua impotenza o sconfitta.
Il fascismo è lirico,
gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore,
manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di
campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo
arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell'arte, non ama la solitudine, né
rispetta il vicino, il quale d'altronde non rispetta lui.
Non ama l'amore, ma il
possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per
impedire agli altri l'ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente
col quale ha stabilito un concordato, do ut des. È superstizioso, vuole essere
libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli
altri. Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il
padrone, il padre.
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