Ilaria Pastore – “Stato
di Grazia”
Nel segno del minimalismo- che caratterizza
tutta la sua produzione- torna a far sentire la sua voce Ilaria
Pastore,
con l’album- pubblicato su etichetta Maieutica Dischi- Stato
di Grazia.
Stanze di vita quotidiana- per citare Guccini- che veicolano la personale concezione dell’amore dell’artista. Un incipit con suoni sincopati, melodie calzanti e un finale à la Dottor Livingstone per Un bacio sulla fronte, che apre l’album e che ne è un po’ il paradigma; quasi un accordo di pacificazione con il proprio vissuto, quello “stato di grazia” che è proprio il riuscire a guardare con benevolenza anche gli errori del passato. La sufficienza, che ha delle significative analogie di senso con lo spettacolo Tombola! Una questione di numeri, che l’autrice co-firma (insieme a Tiziana Francesca Vaccaro, e che debutterà il 19/12, ore 21.00, al Teatro delle Briciole di Parma) è un benefico abbassamento delle proprie aspettative in una società dominata dalla pressione asfissiante della competizione a tutti i costi; le sonorità si avvicinano a quelle degli Üstmamò, con reminiscenze dei Bluvertigo.
Molto intima e
testualmente ricercata Renè (Renè si nasconde e poi si mostra con orgoglio, lieve come una
bugia bianca, che attende calma di essere scoperta); in 'Sto cuore Ilaria Pastore ricorda Cristina Donà, ma con un maggiore
tocco di modernità; riuscita e coinvolgente la nostalgica “Vecchie canzoni”.
La rilettura
di Fotoromanza si
inserisce bene in quello che è quasi un concept sull’amore: nelle intenzioni
dell’autrice vuole rappresentare l’amore
disperato, che- grazie ad un arrangiamento totalmente
diverso rispetto all’originale- viaggia fra noise e toni sognanti, rivelando sfumature semantiche inedite.
Un bel lavoro, che conferma la solidità di scrittura di Ilaria Pastore, dotata di una vocalità sobria e coinvolgente.


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