Dopo la sosta di estiva (solo un mese!) il
team di MAT
2020 realizza un altro episodio significativo, con una buona varietà
di articoli e un’integrazione di nuovi collaboratori.
Il mese di Agosto è finito malissimo per i
fans del rock, con la notizia della prematura dipartita di un mito indiscusso,
quel Glenn Cornick, primo bassista dei Jethro Tull, a cui viene dedicata la copertina
del mese ed un fresco ricordo di chi ha avuto la possibilità di incontrarlo.
Johnny Winter è un altro che ci
ha lasciato, nel mese di Luglio, e Fabrizio Poggi lo ricorda con evidente
nostalgia.
Rimanendo in tema di rimembranze, dolorose
ma dovute, Filipo
Casaccia disegna una possibile immagine di Bambi Fossati.
Un’assoluta novità è rappresentata dall’angolo
Metal, curato da Maurizio Mazzarella, che fa quindi il suo esordio nel team,
evidenziando la musica dei Dark Quarterer.
A proposito di novità,
siamo alla ricerca di un amante del Jazz, che abbia voglia di dare una mano
alla causa… che ne dite di un piccolo passaparola?
Parlando della sezione live, da segnalare
il racconto dei concerti di Steve Hackett
e Neil Young,
recensioni realizzate da Franco Vassia e Mirco Delfino, penne nobili che MAT2020 spera di trattenere ancora per
lungo tempo.
Andrea Montaldo è stato invece testimone di un concerto
ligure di Jonathan Wilson, e propone il reportage fotografico.
Rimanendo in tema di performance, d’obbligo
sottolineare due eventi che hanno visto l’impegno organizzativo di MusicArTeam,
il concerto savonese dei BIG ONE e quello
di Noli (SV) di Rossana Casale.
Da un po’ di tempo mancava l’angolo dei
libri e MAT coglie l’occasione per
presentare e commentare una nuova guida sulla Musica
Progressiva - di Stefano Orlando Puracchio - e le “memorie beatlesiane”
di Rita Tunes ed Enrico Pelos.
Davide Rossi (Toten Schwan) ha
preparato per MAT 2020 un articolo
su Darek Blatta e le sue pitture, ed un
altro sul suo braccio destro Werner Swan.
Interessante l’esordio discografico di Daisy is Dead e il nuovo album degli di Active
Heed di Umberto Pagnini.
Proseguiamo. Gianmaria Consiglio incontra Lee Negin e il direttore Angelo De Negri ricorda una “Genova che
ormai non c’è più”, soffermandosi sul
1984.
I media ci raccontano, con
buona periodicità, gli accadimenti del
famoso Chelsea Hotel: chi poteva parlare di esperienze reali se
non Gianni Leone, che
in quel luogo ha a lungo vissuto?
Fortunatamente c’è chi non
molla mai la presa e ripropone con costanza le rubriche storiche: Alberto
Sgarlato svela i suoi segreti, sotto
forma di album che hanno lasciato il segno, Mauro Selis si divide tra la
materia psicologica applicata alla musica e il prog… più lontano possibile, Glauco
Cartocci analizza il passato in
maniera scientifica, e l’autorevole Riccardo Storti dona luce alle “sue” perle nascoste.
Molta carne al fuoco dunque,
tanta informazione e passione che si riversa sulle pagine del web magazine e
sul blog (http://mat2020.blogspot.it/)
A proposito di
quest’ultimo, ad un anno di distanza dalla sua creazione sono state toccate le
20000 visite, non male per un contenitore aperto ad ogni genere musicale e a
qualsiasi novello reporter.
Che altro dire… parlate di
noi, possibilmente bene, le sorprese positive non mancheranno!
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