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venerdì 16 maggio 2025

Il compleanno di Robert Fripp


Compie gli anni oggi, 16 maggio, Robert Fripp, l'uomo che ha "inventato" i King Crimson. Chitarrista, compositore, polistrumentista, produttore.

Il 16 maggio 1969 festeggiava il suo 23° compleanno suonando con i King Crimson, per la prima volta al Marquee di Londra. Ancora poco conosciuti, erano gli ultimi in ordine di importanza nel palinsesto della serata che comprendeva: Steppenwolf, Terry Reid, Hard Meat e King Crimson.

La formazione comprendeva: Robert Fripp (chitarra), Michael Giles (batteria), Greg Lake (basso e voce), Ian Mc Donald (fiati, effetti vari), Pete Sinfield (testi, e luci).
Voluti fortemente da John Gee, interessato a nuove forme di musica sperimentali, lasciarono tutto il pubblico a bocca aperta per il loro sound complesso e "schizofrenico".

Molta acqua è passata sotto i ponti da quel giorno, ma i King Crimson sono ancora "on the road", inseriti nell'olimpo del progressive mondiale.

Happy Birthady Robert!
Wazza



King Crimson at the Marquee-969

King Crimson

Greg Lake e Robert Fripp







giovedì 15 maggio 2025

Frank Zappa: nel maggio del 1968 usciva "Lumpy Gravy", suo il primo disco solista


 Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento
(Frank Zappa)


Veniva rilasciato nel maggio 1968 "Lumpy Gravy", il primo disco solista di Frank Zappa, quindi senza le "Mothers of Inventions", un album orchestrale, molto surreale, forse l'album che ha diviso più di tutti i suoi fans… chi lo giudica il suo peggior lavoro e chi ne parla come un capolavoro di "dadaismo".

Ci suonano molti artisti di fama, tra cui Eric Clapton e Al Viola, storico chitarrista di Frank Sinatra, più alcune "Mothers", come Roy Estrada, Jimmy Carl Black.

Dei critici non si ricorda nessuno... Zappa lo ricordiamo tutti!

Di tutto un Pop
Wazza


RECENSIONE DI VALERIO D'ONOFRIO

Terminata la trilogia freak (Freak Out!, Absolutely Free, We’re only in it for the money) Frank Zappa ha l’opportunità di realizzare un suo sogno. Dirigere una vera e propria orchestra composta da circa cinquanta musicisti. È una grande occasione ed una sua grande ambizione, dimostrare di non essere un musicista come altri, bensì un vero e proprio compositore moderno capace di miscelare gran parte della musica degli ultimi cinquant’anni creando qualcosa di nuovo, una musica che possa definirsi totale.
La scelta dei membri dell’orchestra non va nella direzione di esperti musicisti classici ma, messe momentaneamente da parte le Mothers (che comunque partecipano), si rivolge verso una serie di musicisti jazz e rock. L’orchestra viene ribattezzata “Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra & Chorus”.


Nonostante le differenze con la precedente trilogia siano palesi non mancano le similitudini. Zappa continua, pur con gli abiti del direttore d’orchestra, le sue gag parodistiche e surreali, il suo tono irriverente e sarcastico. Se la trilogia era riuscita a creare uno straordinario mix dei suoi due grandi amori, la musica che ascoltava avidamente fin dalla giovanissima età, l’avanguardia di Edgard Varese, John Cage o perfino Igor Stravinskij e il Rhythm and Blues di Slim Harpo e di Lightnin’ Slim o il Doo Wop dei vari gruppi vocali, qui invece c’è una chiara svolta verso l’avanguardia. Le parti vocali scompaiono e vengono sostituite da dialoghi interminabili che spezzettano le parti musicali. Sembra che Zappa con Lumpy Gravy e con il successivo omaggio al Doo Wop (il deludente Ruben And The Jets) abbia voluto scindere le sue due passioni.

Frank Zappa Lumpy Gravy 1967 con Al Viola storico chitarrista di Frank Sinatra

Lumpy Gravy è in pratica una lunga serie di idee e di intuizioni che vengono tagliate e cucite tra loro. Le parti musicali sono interessanti ma spesso rimangono incompiute, pronte per un ulteriore approfondimento che in parte troveremo nel bellissimo e più maturo album successivo, Uncle Meat, in parte vengono lasciate lì, in dono ad un ipotetico futuro musicista che possa riprenderle e proseguire su quella strada (chissà se questo musicista esisterà mai). L’album ha solo due brani di quindici minuti, collage di svariati e brevissimi altri brani. Il primo è uno splendido collage d’avanguardia, il secondo è invece inferiore e rappresenta bene tutti i limiti di questa nuova svolta di Zappa. I limiti di Lumpy Gravy stanno negli interminabili dialoghi, a volte quasi irritanti, e nella eccessiva frammentarietà che fa perdere forza ed efficacia alle parti strumentali. La musica sembra quasi disperdersi all’interno di risatine, gag, rumori di bambini e quant’altro. Questo si nota in particolare nel secondo brano dove, nonostante i quindici minuti, le parti degne di interesse non superano i sei-sette minuti. Da questo punto di vista Lumpy Gravy può considerarsi un’occasione mancata.

Lumpy Gravy rappresenta un’evoluzione nella carriera di Zappa, una svolta tra il suo periodo freak destinato ormai a terminare e il nuovo Zappa che stava nascendo, il genio di Uncle Meat, Hot Rats, Burnt Weeny Sandwich, ecc. Da questo punto di vista resta un disco fondamentale nella sua carriera, una tappa intermedia ma obbligata. Mancavano pochi mesi, Uncle Meat era quasi pronto…



I compleanni di Brian Eno e Mike Oldfield



Doppio compleanno oggi, 15 maggio, per due talentuosi musicisti, Brian Eno e Mike Oldfield.
Tutti e due compositori e polistrumentisti... chapeau!!
Wazza



Mike Oldfield


Compie gli anni oggi anni Mike Oldfield, polistrumentista, produttore e compositore britannico, nato a Reading (Inghilterra). Arrivò alla fama mondiale con la sua opera di 1973 "Tubolar Bells", che è stata usata come parte della soundtrack di "L'esorcista". Ha anche avuto una hit nel 1983 con il tema "Moonlight Shadow", cantata da Maggie Reilly. 
Mike ha continuato a registrare e attualmente si è semiritirato alle Bahamas.



Brian Eno


Compie gli anni anche Brian Eno, musicista, produttore e compositore britannico nato a Woodridge (Inghilterra), noto inizialmente per il suo lavoro ai sintetizzatori nei Roxy Music, ha avuto il suo più grande impatto artistico con le sue musiche d'ambiente e la sua collaborazione con artisti come David Bowie, Talking Heads, Devo e  U2.

Per qualcuno considerato un non musicista, Eno ha dimostrato ampiamente il suo talento in questo campo, sia come tastierista/cantante/compositore, sia producendo le opere di altri musicisti.







mercoledì 14 maggio 2025

Le disavventure americane dei Pink Floyd a metà maggio del 1970

Pink Floyd were performing at The Warehouse in New Orleans, Louisiana 
on May 15, 1970

Brutta avventura per i Pink Floyd dopo le date del 15 e 16 maggio 1970, al Warehouse di New Orleans.

Fu rubato il camion con tutte le costose attrezzature, ma grazie ad una ragazza, figlia di un dipendente dell’FBI, in poco tempo il tutto fu recuperato e terminò lo sconforto per i quattro musicisti inglesi.

Di tutto un Pop!

Wazza

Maggio 1970: i Floyd stanno finendo il tour in Nord America, ma non avrebbero mai immaginato cosa sarebbe successo dopo le date del 15 e 16 maggio al “Warehouse” di New Orleans in Luisiana.

Dopo il concerto - in cui suonarono anche la Allman Brothers Band e i Country Funk -, mentre i Pink Floyd dormivano in albergo, dal loro camion furono rubate tutte le attrezzature per un totale di 40.000 dollari! 

Fu portato via tutto: 4 chitarre elettriche (compresa la Black Strat che David aveva comprato poche settimane prima), un organo, un impianto acustico da 4000w con dodici altoparlanti, 5 unità echo Binson, microfoni, 2 batterie e chilometri di cavi. Di conseguenza i restanti concerti del tour, a Huston e a Dallas, furono annullati.

In un’intervista rilasciata a “Melody Maker” Nick Mason disse: “Fu una catastrofe, ci ritrovammo seduti in hotel a pensare: -ecco, è tutto finito-. Raccontando i nostri guai a una ragazza che lavorava lì venimmo a sapere che suo padre lavorava per l’FBI. La polizia non ci aveva aiutati molto. L’FBI invece si mise ad indagare e quattro ore dopo ritrovò le nostre cose”.




martedì 13 maggio 2025

CELESTE-“Anima Animus”-Commento di Andrea Pintelli

 

 

CELESTE - “Anima Animus”

di Andrea Pintelli

 

Celeste rilascia un nuovo capitolo della propria saga, Anima Animus, andando a riprendere, riarrangiare e ovviamente risuonare alcune fra le migliori composizioni solistiche di Ciro Perrino. La prolificità del suo leader, apparentemente senza confini, si eleva andando a riproporre in chiave attuale canzoni dimenticate o meno, siccome ad esse viene data nuova vita andando ad ampliarne il ventaglio dei loro significati. Questa si chiama importanza: sono motivi così intensi e profondi che hanno meritato l’accoglienza di Celeste. Un progetto assolutamente ambizioso e mirato, per dirla tutta. Andando nello specifico, vanno nominati gli album dai quali i brani presenti su “Anima Animus” arrivano, quindi: “Far East” del 1990 (Cosmic Carnival e El Mundo Perdido), “The Inner Garden” del 1992 (Lilith), “Moon In The Water” del 1994 (Roots And Leaves e Secret Crime), “De Rerum Natura” del 1997 (Anima Animus, De Rerum Natura e Moon And Cloud Dancing). Queste canzoni, insieme ad altre, erano state successivamente inserite in tre compilation a tema; un trittico dedicato alla ricerca interiore atta a migliorare la qualità della propria esistenza. Esse sono: “Energetic (playlist: music to find our own inner rhythm)”, ossia una raccolta di brani adatti a ripristinare un rinnovato equilibrio di energia psico-fisica, favorendone il movimento del corpo e il benessere dello spirito, nonché aiutando a trovare il proprio ritmo interiore - “Soothing Heart (playlist: music for relaxation)”, ossia una raccolta di brani che predispongono ad un ascolto interiore, alternando momenti di calma e lieve movimento, come il vento, la brezza, le onde del mare, per ristorare l’energia del cuore - “Inner Inspiration (playlist: music for meditation)”, raccolta di brani adatti a creare la giusta atmosfera per momenti di meditazione e rilassamento; consigliata a chi si dedica e pratica Reiki, Yoga, Meditazione e vuole canalizzare al meglio l’energia.

Anima Animus, traccia che ha anche dato il titolo a quest’opera, si presenta in maniera introspettiva (credo non potesse essere altrimenti) per poi virare verso lidi fiabeschi cari ai Celeste, dove la sinfonia d’insieme espone sé stessa ad alti livelli qualitativi veramente inusuali per l’ormai pressoché defunto panorama musicale italico. Grande prova dei fiati, che sul finale raccontano un mondo volutamente fantasioso. Roots and Leaves, dolcemente prog, ha ritmo piacevole e ammiccante, con mix di fiati e pianoforte a dettare la linea. Originale e figlia della seconda parte degli anni Settanta, trova un flauto che si fa stupendo nel saper colorare i chiaroscuri lasciati dalla melodia. Da volare e far volare. Cosmic Carnival rilassa donando rintocchi percussivi nati nella natura e per la natura. Il basso la fa da padrone a tessere le fila di questo non luogo, che resterà a lungo riparato dalle nefandezze d’oggigiorno, grazie a sorprendenti armonie che crescono e si sviluppano lungo la strada spirituale di ognuno di noi. Una carezza d’amore per il prossimo che Ciro ha saputo rendere viva sul pentagramma. De Rerum Natura, ossia “la natura delle cose” o “sulla natura”, è in origine un poema didascalico latino in esametri di genere epico-filosofico, scritto da Tito Lucrezio Caro nel I secolo a.C.

I Celeste lo interpretano come fosse il loro respiro, per regalare vita a chi lo ascolta. Non ha alcun genere di paragone o similitudine con altre bellezze in musica, ma ha solo e unicamente il coraggio nell’affrontare la grande sfida, vinta, di farne parafrasi in suoni. Elegiaca, con finale da brividi. Lilith, divenuta nell’Ottocento simbolo della libertà delle donne (pur avendo antiche origini leggendarie di negativi significati) tende la mano al mondo femminile per abbracciarne le motivazioni realistiche, portandone ancora una volta alla ribalta la sacrosanta lotta per l’emancipazione e i diritti troppo a lungo negati. Canzone dominata prima dalla voce di Ines Aliprandi e poi dal sax e dal flauto, è un piccolo gioiello che si fa sogno vivente. El Mundo Perdido è fatti di suoni d’ambientazione centro-sudamericana, e come suggerisce il titolo, narra di un qualcosa di estinto. Sebbene risvegli un messaggio di dolorosa attualità, riesce a suggerire all’ascoltatore una speranza per il futuro, recandone le giuste attenzioni a quello che ancora si ha a disposizione, da preservare, difendere e amare. Secret Crime è forse la più distante del lotto dalla filosofia dei Celeste, poiché è dal jazz che trae ispirazione. In ogni caso non un episodio distaccato dalla filosofia complessiva del disco, ma un capitolo che andava scritto e letto e suonato per globalità del messaggio finale. Voce, sezione ritmica e tastiere protagonisti indiscussi di questa cavalcata. Moon and Cloud Dancing, ultimo brano dell’album, è, per chi scrive, il suo apice. Un’ode alla vita vera. Tollerante coi sentimenti altrui, arricchisce secondo dopo secondo; nemica dell’ipocrisia, rende omaggio all’essenzialità, condannando il superfluo e l’inutile; evocativa di quanto di bello e sano possa ancora esistere; succosa come il frutto preferito di ciascuno di noi, essa invita a guardare la propria e l’altrui esistenza come unica, vera e possibile moneta fonte di benessere. Un’immensa prova di congiunzione artistica di anime pulite.

Oggettivamente “Anima Animus” è un disco da avere; se siete fra quelli che colgono da tempo questi messaggi, ne uscirete migliorati; se siete lontani anni luce da essi, farete grandi scoperte che vi aiuteranno nel tempo. Abbracci diffusi.   

 

Tracklist

Anima Animus 8’40”

Roots and Leaves 5’40”

Cosmic Carnival 6’59”

De Rerum Natura 9’03”

Lilith 6’32”

El Mundo Perdido 6’44”

Secret Crime 6’25”

Moon and Cloud Dancing 12’01”

Band:

Ciro Perrino - Mellotron, Eminent, Solina, Oberheim OBa, Minimoog, ARP 2600, EMS AKS, Percussion

Enzo Cioffi - Drums

Francesco Bertone - Electric Bass, Fretless Bass

Marco Moro - Flute, alto Flute, Bass Flute

Mauro Vero - Chitarre Acoustic and Electric Guitars

Guests:

Ines Aliprandi - Lead Singer

Marco Canepa - Pianoforte

Mirco Rebaudo - Soprano Sax, Alto Sax, Tenor Sax, Bariton Sax, Clarinet

Paolo Maffi - Soprano Sax, Alto Sax, Tenor Sax,

Enrico Allavena - Trombone, Bass Tuba

Davide Mocini - 12 Strings Guitar in “El Mundo Perdido” and “Cosmic Carnival”

Marco Fadda – Percussion

 

All tracks composed by Ciro Perrino

Graphics by Massimo Mazzeo

 

Le registrazioni si sono svolte tra gennaio e febbraio 2025 presso il Mazzi Studio di Borghetto S. Spirito con il Sound Engineer Alessandro Mazzitelli e sono proseguite da marzo ad aprile 2024 presso i Rosenhouse Studios di Vallecrosia con i Sound Engineer Alessio e Andy Senis. 

 

Sound Designer - Marco Canepa

 

Chi è interessato all’acquisto del disco, contatti direttamente Ciro Perrino alla mail ciroperrino1950@gmail.com; riceverà la copia autografata con dedica personalizzata. L’acquisto in digitale potrà essere fatto tramite Bandcamp (https://celeste4.bandcamp.com/album/celeste-anima-animus-2). Altre opere in digitale di Ciro Perrino possono essere trovate all’indirizzo: https://ciroperrino.bandcamp.com/

 

Per contatti col sottoscritto:

andrea.pintelli@gmail.com








lunedì 12 maggio 2025

Rolling Stones: il 12 maggio 1972 veniva rilasciato "Exile on Main Street""


Usciva il 12 maggio 1972 "Exile on Main Street", doppio album dei Rolling Stones, capolavoro del rock-blues…

Di tutto un Pop…
Wazza


Il 12 maggio del 1972 esce il nuovo LP dei Rolling Stones, il primo doppio album della loro carriera. Si chiama "Exile on Main street", perchè nell'inverno dell'anno precedente gli Stones avevano lasciato la patria a causa del nuovo regime fiscale che rischiava di risucchiare tutti i loro guadagni. Così le pietre vanno in esilio, proprio come dice il titolo dell'album, nel Sud della Francia.

Si ritrovano nella lussuosa villa in Costa Azzurra che Keith ha affittato assieme alla fidanzata Anita Pallenberg e qui, tra fiumi di alcol e droga, nasce uno degli album rock più leggendari della storia. La creatività e l'ispirazione di Mick e Keith sono davvero incredibili. I 18 brani del disco trasudano country, blues, gospel, rockabilly, rock n' roll senza alcuna inibizione: un viaggio teso al recupero della propria memoria storica con disarmante innocenza e con una certa rilassatezza. 


Alla villa in quei mesi transitano parecchi amici degli Stones, ma uno in particolare, Gram Parsons (in quel momento membro dei Byrds) , ha un ruolo fondamentale. Influenza infatti le sonorità country del disco e, pur non accreditato, è presente nel cuore di uno dei pezzi più emblematici dell'album: "Tumbling Dice".


Il brano viene utilizzato come primo singolo, e narra la storia di un giocatore d'azzardo che non è in grado di giurare fedeltà alle sue donne. Il bassista della band, Bill Wyman, è assente al momento dell'incisione. Lo sostituisce Mick Taylor, il giovane prodigio della chitarra rock-blues che ha rimpiazzato Brian Jones. Al pianoforte c'è niente di meno che Ian Stewart.

Anche se sono necessari parecchi anni prima che pubblico e critica valutino adeguatamente "Exile on Main Street", il doppio album degli Stones è oggi considerato il loro disco capolavoro.






I Pink Floyd il 12 maggio del 1967

Il 12 maggio del 1967Pink Floyd tennero un concerto - spettacolo alla prestigiosa Queen Elizabeth Hall di Londra, intitolato "Games For May - Space Age Relaxation For The Climax Of Spring". Qui debuttarono con un nuovo congegno musicale che in seguito sarebbe diventato noto come "Azimuth Co-ordinator", un dispositivo tipo joystick usato per "distribuire" i suoni intorno alla sala. Alla band venne vietato di suonare nuovamente alla Elizabeth dopo aver macchiato i tappeti e le poltrone della sala con fiori e bolle "sparate" da una macchina. Fu uno dei primi concerti “psichedelici” e sperimentali che fecero conoscere i Pink Floyd, nel circuito musicale “che conta”.

Di tutto un Pop…

Wazza

 


Qualche dettaglio…

Games for May è stato un concerto di musica rock che ha avuto luogo presso la Queen Elizabeth Hall il 12 maggio 1967, tre mesi dopo l'apertura della sede. Fu uno dei primi eventi concertistici significativi tenuti dai Pink Floyd. Lo spettacolo fu organizzato dai manager dei Pink Floyd Andrew King e Peter Jenner della Blackhill Enterprises e promosso dal promotore di musica classica Christopher Hunt.

Games for May fu descritto come un "rilassamento dell'era spaziale per il culmine della primavera: composizione elettronica, proiezione di colori e immagini, ragazze e Pink Floyd". Il concerto comprendeva alcuni dei primi singoli della band e materiale dal loro album di debutto ancora da pubblicare - The Piper at the Gates of Dawn. Durante la performance, alcuni membri della band crearono effetti sonori tagliando la legna sul palco, un uomo vestito da ammiraglio distribuì narcisi e le bolle prodotte da una macchina mentre lo spettacolo era in corso macchiarono tutti i mobili del corridoio. Di conseguenza, ai Pink Floyd fu vietato di … ritornare!

Fu il primo concerto in Gran Bretagna a presentare sia un complesso spettacolo di luci che un sistema di altoparlanti surround quadrifonico a quattro canali. Un dispositivo di missaggio del suono chiamato " Coordinatore azimutale " fu utilizzato per dirigere i suoni a più altoparlanti in tutta la stanza. La musica dal vivo fu integrata con suoni da nastri preregistrati. Roger Waters creò gli effetti del nastro dell'alba di apertura utilizzando richiami di uccelli e altri suoni naturali (un effetto che ha poi utilizzato in "Cirrus Minor” e “Grantchester Meadows "). I suoni gorgoglianti alla fine dello spettacolo furono creati da Rick Wright mentre il pezzo finale fu costruito da Barrett. A quel tempo, la canzone che sarebbe diventata " See Emily Play " era conosciuta come "Games for May".



 

 

12 Ricordando Mia Martini, nata il 12 di maggio.


Ricordiamo Mia Martini, era il 12 maggio 1995 quando decise di andarsene!
Era considerata la "Julie Driscoll" italiana, il "Battisti in gonnella".

Fu una delle poche donne a partecipare e vincere i Festival Pop negli '70.

Poi la maldicenza, le malelingue, e tutta la stupidaggine di certi discografici, contribuì a rovinare la su fragile personalità.

Per non dimenticare…
Wazza

Come nacque la terribile maldicenza che "portava sfortuna"...

Mimì all’epoca stava suonando in giro per l’Italia accompagnata dal suo gruppo “La Macchina”, composto dagli ex “I Posteri” Riccardo Caruso (voce e tastiere), Giorgio Dolce (chitarra), Giovanni Baldini (basso) e Daniele Cannone (batteria), con i quali inciderà anche una manciata di covers.
Intorno al maggio ’71 viene notata dal discografico Alberigo Crocetta che le propone un contratto con la RCA a patto però di sbarazzarsi dei suoi musicisti, i Free Love, il cui sound è ritenuto troppo duro.
Sul momento Mia probabilmente non se la sente di abbandonare i compagni, ma per venire incontro all’etichetta discografica, accetta di registrare il suo primo singolo, “Padre davvero”, con un’altra line up (chiamata anch'essa "La macchina") di cui fecero parte proprio alcuni componenti dei Free Love più il tastierista Stefano Sabatini che da allora cominciò a gravitare nel gruppo. 



Al Festival Nuove Tendenze di Viareggio (27 maggio – 2 giugno 1971) Mimì però ci va con i vecchi compagni e vince, malgrado le roventi polemiche inscenate dal suo compagno di allora, Joe Vescovi dei Trip. Quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbe esibita con gli ex “I Posteri” (ovvero, la prima formazione della Macchina) che si congedano da lei lasciandola sola alla vigilia del Festivalbar dell’8 agosto 1971.

Sullo scioglimento della prima "Macchina" c’è anche chi sostiene che alcuni membri della band abbandonarono la cantante in quanto non se la sentirono di affrontare una tournèe nazionale. Tuttavia, è plausibile pensare che il veto della RCA avesse influito non poco sullo scisma.

L'ESTATE A VIAREGGIO DEL 1971 E GLI ECHI DEL "PRIMO FESTIVAL POP"
(nella foto: la prima pagina del quotidiano LA STAMPA del 31 maggio 1971;
 il fotografo probabilmente non sapeva che stava immortalando MIA MARTINI, vincitrice a pari merito con la PREMIATA FORNERIA MARCONI e gli OSANNA


Comunque sia, a partire dall’agosto ’71 Mia Martini si mette a caccia di nuovi musicisti per dar vita a una seconda formazione della Macchina, e il primo ad arrivare fu ancora Stefano Sabadini che abbandonò definitivamente i Free Love, sostituito da John Picard al violino elettrico e dall’organista Fabio Cammarota.



Dopo qualche mese di attività con il nuovo assetto (Caia, gli Stogel, Cammarota e Picard) però anche i Free Love devono separarsi temporaneamente per impegni privati: John e Fabio per sostenere gli esami di diploma di violino e Carl (che nel frattempo aveva cominciato anch’egli a collaborare con la nuova Macchina) per un viaggio in America.

A quel punto, e siamo circa nei primi mesi del 1972, Gianni Caia e Steve Stogel rimasti discoccupati, raggiungono Sabadini nella nuova Macchina che finalmente acquisisce un’identità stabile (Caia, gli Stogel, Sabadini e Montaldo) e parte in tournèe con Mia Martini.
Nel mese di febbraio però, un destino crudele spezzerà la loro carriera. Ricorda così, il chitarrista dei Libra Nicola di Staso in un'intervista ad Augusto Croce del 2008:

"Ero amico di Gianni Caia, lavorava in un negozio di dischi a via Galli[...] Quando successe la disgrazia stavano suonando con Mia Martini. […] Tornando la notte stessa da una serata nel Sud Italia per poter assistere ad un concerto di un gruppo inglese a Roma - me lo ha raccontato il loro autista del furgone che conoscevo -, un colpo di sonno e... morirono Gianni e Steve […]. Una vera tragedia."


In sintesi, la cronaca dell'epoca riportò invece così l’incidente:


Gianni Caia, 20 anni e Steve Stogel 23, sono morti sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria nello scontro tra il loro pullmino e un autocarro. Gli altri due, Stefano Sabatini (18 anni) e Mauro Montaldo (20) sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale di Salerno. I quattro giovani provenivano da Siracusa dove sul loro Ford Transit erano diretti a Milano e a Torino dove erano stati ingaggiati per alcune serate. Nelle vicinanze di Salerno verso le 23, il Transit ha tamponato violentemente l’autocarro che lo precedeva".

Fabio Cammarota Gianni e Steve morirono sul colpo mentre Mauro e Stefano vennero soccorsi dall’autista dell’autocarro Emilio Panfili e portati all’ospedale di Salerno grazie a auto di passaggio. Per Stefano i medici si riservarono la prognosi e al momento il solo Mauro venne dichiarato guaribile in 40 giorni.

Questo è quanto ci è dato di sapere su quel terribile evento.


Non molto tempo dopo, venne organizzato un concerto al Piper per ricordare gli amici scomparsi ed aiutare economicamente le loro famiglie: in particolare la mamma di Gianni, all'epoca in stato di grave difficoltà economica.

È chiaro che ricomporsi in un momento del genere non fu una cosa facile, ma con grande forza d'animo Sabatini e Carl Stogel ricostruirono un gruppo per partecipare al concerto di Caracalla nell'autunno del 1972, con il batterista Giovanni Liberti e il sassofonista Stefano Cesaroni: fu l'ultima volta dei "Free Love"
I soli Liberti e Sabatini avrebbero formato i Kaleidon l'anno successivo.


L'incidente ebbe gravi ripercussioni anche su Mia Martini che da quel momento in poi, acquisì la tristemente nota patente di iettatrice. Mimì raggiungerà Gianni e Steve il 12 maggio del 1995 seguita da Carl Stogel che ci ha lasciato nell'autunno del 2004.

Banco del Mutuo Soccorso - “Ciò che si vede è”, registrato il 12 maggio 1992

Memorabile concerto del Banco del Mutuo Soccorso al Palladium di Roma il 12 maggio 1992.

La band festeggiava 20 anni di carriera; il concerto venne filmato, una parte fu utilizzata per il “VHS” (poi DVD), “Ciò che si vede è”, per la regia di Paolo Logli, che tornerà a collaborare con il Banco per i testi di “Transiberiana”.

Di tutto un Pop…

Wazza

Registrazione del concerto che Il Banco Del Mutuo Soccorso tenne al Palladium di Roma il 12 maggio del 1992.

Il Banco del Mutuo Soccorso è uno dei gruppi chiave del rock progressive italiano: le loro esibizioni sono accolte sempre da una schiera di appassionati, segno evidente di coerenza e onestà artistica che pochissimi altri gruppi italiani possono vantare. 

Vittorio Nocenzi (tastiere), Rodolfo Maltese (chitarra), Francesco Di Giacomo (voce), Pier Luigi Calderoni (batteria) e Tiziano Ricci (basso), ripercorrono i migliori successi del gruppo.


La tracking list comprende:

In volo

R.I.P. (Requiescant in pace)

L'evoluzione

Moby Dick

Il giardino del mago

750.000 anni fa...l'amore

Non mi rompete





domenica 11 maggio 2025

Woodstock- l'11 maggio del 1970 usciva "Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More"


Usciva l'11 maggio 1970 il triplo album "Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More", colonna sonora dell'omonimo film sui tre giorni di "peace, music & love" più importanti della musica rock.

Per avere altre tracce del concerto bisognerà aspettare molti anni.

Singolare la storia legata alla copertina proposta a fine articolo. 

All'epoca un disco introvabile, solo d'importazione e dal costo elevatissimo per le tasche di noi "pischelli".

Di tutto un Pop…
Wazza


 Joe Cocker

 Jimi Hendrix

 Jefferson Airplane





I Jefferson Airplaine concludono la maratona notturna iniziando a suonare alle 08.00 del mattino di domenica.
Attirati dalla musica due ragazzi si mettono in piedi avvolti in una coperta, scambiano qualche parola, sorridono e si abbracciano.
Stanno assieme da qualche mese e non sono esattamente due "veri hippy": Bobbi Kelly è una ragazza di campagna impiegata di banca e Nick Ercoline uno studente costretto a svolgere due lavori per pagarsi il college.

Burk Uzzle, un giovane fotografo che occasionalmente collabora con Newsweek, fa appena in tempo a fare qualche scatto per immortalare il momento.
Uno di quegli scatti diventerà, ad insaputa dei protagonisti, la copertina ufficiale del leggendario disco (multiplatino) "Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More" e la fotografia "ufficiale" di un'intera generazione.

Tanto è andato perduto di quel 1969: passioni e ideologie, l'esistenzialismo romantico, l'innocente ingenuità del movimento hippy, la rivoluzione del sapere, il confuso ardore dei movimenti anti-Vietnam, la Summer of Love, Dennis Hopper e Peter Fonda, Jack Kerouac ed i beatnik, il femminismo, la psichedelia, le lotte per i diritti civili... ma non Nick e Bobbi.
Loro sono stati insieme sino a due anni fa, quando Bobbi è mancata: hanno avuto due figli.

I "Tre giorni di pace e amore" di Woodstock sono diventati semplicemente "una vita".
Non hanno mai chiesto soldi per quella foto, solo un ingrandimento dell'originale da tenere in casa, dimostrando di aver conservato gran parte dello spirito hippy che aveva animato quella generazione.

Bobbi Kelly Ercoline è mancata lo scorso marzo, all'età di 72 anni.