La diramazione del web magazine MAT2020, per una nuova informazione musicale quotidiana
venerdì 16 maggio 2025
Il compleanno di Robert Fripp
giovedì 15 maggio 2025
Frank Zappa: nel maggio del 1968 usciva "Lumpy Gravy", suo il primo disco solista
I compleanni di Brian Eno e Mike Oldfield
mercoledì 14 maggio 2025
Le disavventure americane dei Pink Floyd a metà maggio del 1970
Brutta avventura per i Pink Floyd dopo le date del 15 e 16 maggio 1970,
al Warehouse di New Orleans.
Fu rubato il camion con tutte le costose attrezzature, ma grazie ad una ragazza, figlia di un dipendente dell’FBI, in poco tempo il tutto fu recuperato e terminò lo sconforto per i quattro musicisti inglesi.
Di tutto un Pop!
Wazza
Maggio 1970: i Floyd stanno finendo
il tour in Nord America, ma non avrebbero mai immaginato cosa sarebbe successo
dopo le date del 15 e 16 maggio al “Warehouse” di New Orleans in Luisiana.
Dopo il concerto - in cui suonarono
anche la Allman Brothers Band e i Country Funk -, mentre i Pink Floyd dormivano
in albergo, dal loro camion furono rubate tutte le attrezzature per un totale
di 40.000 dollari!
Fu portato via tutto: 4 chitarre
elettriche (compresa la Black Strat che David aveva comprato poche settimane
prima), un organo, un impianto acustico da 4000w con dodici altoparlanti, 5
unità echo Binson, microfoni, 2 batterie e chilometri di cavi. Di conseguenza i
restanti concerti del tour, a Huston e a Dallas, furono annullati.
In un’intervista rilasciata a “Melody
Maker” Nick Mason disse: “Fu una catastrofe, ci ritrovammo seduti in hotel a
pensare: -ecco, è tutto finito-. Raccontando i nostri guai a una ragazza che
lavorava lì venimmo a sapere che suo padre lavorava per l’FBI. La polizia non
ci aveva aiutati molto. L’FBI invece si mise ad indagare e quattro ore dopo
ritrovò le nostre cose”.
martedì 13 maggio 2025
CELESTE-“Anima Animus”-Commento di Andrea Pintelli
CELESTE - “Anima
Animus”
di Andrea Pintelli
Celeste rilascia un nuovo capitolo
della propria saga, Anima Animus, andando a riprendere,
riarrangiare e ovviamente risuonare alcune fra le migliori composizioni
solistiche di Ciro Perrino. La
prolificità del suo leader, apparentemente senza confini, si eleva andando a
riproporre in chiave attuale canzoni dimenticate o meno, siccome ad esse viene
data nuova vita andando ad ampliarne il ventaglio dei loro significati. Questa
si chiama importanza: sono motivi così intensi e profondi che hanno meritato
l’accoglienza di Celeste. Un progetto assolutamente ambizioso e mirato, per
dirla tutta. Andando nello specifico, vanno nominati gli album dai quali i
brani presenti su “Anima Animus” arrivano, quindi: “Far East” del 1990 (Cosmic
Carnival e El Mundo Perdido), “The Inner Garden” del 1992 (Lilith),
“Moon In The Water” del 1994 (Roots And Leaves e Secret Crime),
“De Rerum Natura” del 1997 (Anima Animus, De Rerum Natura e Moon
And Cloud Dancing). Queste canzoni, insieme ad altre, erano state
successivamente inserite in tre compilation a tema; un trittico dedicato alla
ricerca interiore atta a migliorare la qualità della propria esistenza. Esse
sono: “Energetic (playlist: music to find our own inner rhythm)”, ossia una
raccolta di brani adatti a ripristinare un rinnovato equilibrio di energia
psico-fisica, favorendone il movimento del corpo e il benessere dello spirito,
nonché aiutando a trovare il proprio ritmo interiore - “Soothing Heart
(playlist: music for relaxation)”, ossia una raccolta di brani che
predispongono ad un ascolto interiore, alternando momenti di calma e lieve
movimento, come il vento, la brezza, le onde del mare, per ristorare l’energia
del cuore - “Inner Inspiration (playlist: music for meditation)”, raccolta di
brani adatti a creare la giusta atmosfera per momenti di meditazione e
rilassamento; consigliata a chi si dedica e pratica Reiki, Yoga, Meditazione e
vuole canalizzare al meglio l’energia.
Anima Animus, traccia che ha anche dato il titolo
a quest’opera, si presenta in maniera introspettiva (credo non potesse essere
altrimenti) per poi virare verso lidi fiabeschi cari ai Celeste, dove la
sinfonia d’insieme espone sé stessa ad alti livelli qualitativi veramente
inusuali per l’ormai pressoché defunto panorama musicale italico. Grande prova
dei fiati, che sul finale raccontano un mondo volutamente fantasioso. Roots and Leaves, dolcemente prog, ha
ritmo piacevole e ammiccante, con mix di fiati e pianoforte a dettare la linea.
Originale e figlia della seconda parte degli anni Settanta, trova un flauto che
si fa stupendo nel saper colorare i chiaroscuri lasciati dalla melodia. Da
volare e far volare. Cosmic Carnival rilassa
donando rintocchi percussivi nati nella natura e per la natura. Il basso la fa
da padrone a tessere le fila di questo non luogo, che resterà a lungo riparato
dalle nefandezze d’oggigiorno, grazie a sorprendenti armonie che crescono e si
sviluppano lungo la strada spirituale di ognuno di noi. Una carezza d’amore per
il prossimo che Ciro ha saputo rendere viva sul pentagramma. De Rerum Natura, ossia “la natura delle
cose” o “sulla natura”, è in origine un poema didascalico latino in
esametri di genere epico-filosofico, scritto da Tito Lucrezio Caro nel I secolo
a.C.
I Celeste lo interpretano come fosse il loro respiro, per
regalare vita a chi lo ascolta. Non ha alcun genere di paragone o similitudine
con altre bellezze in musica, ma ha solo e unicamente il coraggio
nell’affrontare la grande sfida, vinta, di farne parafrasi in suoni. Elegiaca,
con finale da brividi. Lilith,
divenuta nell’Ottocento simbolo della libertà delle donne (pur avendo antiche
origini leggendarie di negativi significati) tende la mano al mondo femminile
per abbracciarne le motivazioni realistiche, portandone ancora una volta alla
ribalta la sacrosanta lotta per l’emancipazione e i diritti troppo a lungo
negati. Canzone dominata prima dalla voce di Ines Aliprandi e poi dal sax e dal
flauto, è un piccolo gioiello che si fa sogno vivente. El Mundo Perdido è fatti di suoni
d’ambientazione centro-sudamericana, e come suggerisce il titolo, narra di un
qualcosa di estinto. Sebbene risvegli un messaggio di dolorosa attualità,
riesce a suggerire all’ascoltatore una speranza per il futuro, recandone le giuste
attenzioni a quello che ancora si ha a disposizione, da preservare, difendere e
amare. Secret Crime è forse
la più distante del lotto dalla filosofia dei Celeste, poiché è dal jazz che
trae ispirazione. In ogni caso non un episodio distaccato dalla filosofia
complessiva del disco, ma un capitolo che andava scritto e letto e suonato per
globalità del messaggio finale. Voce, sezione ritmica e tastiere protagonisti
indiscussi di questa cavalcata. Moon
and Cloud Dancing, ultimo brano dell’album, è, per chi scrive, il suo
apice. Un’ode alla vita vera. Tollerante coi sentimenti altrui, arricchisce
secondo dopo secondo; nemica dell’ipocrisia, rende omaggio all’essenzialità,
condannando il superfluo e l’inutile; evocativa di quanto di bello e sano possa
ancora esistere; succosa come il frutto preferito di ciascuno di noi, essa
invita a guardare la propria e l’altrui esistenza come unica, vera e possibile
moneta fonte di benessere. Un’immensa prova di congiunzione artistica di anime
pulite.
Oggettivamente “Anima Animus” è un disco da avere; se siete
fra quelli che colgono da tempo questi messaggi, ne uscirete migliorati; se
siete lontani anni luce da essi, farete grandi scoperte che vi aiuteranno nel
tempo. Abbracci diffusi.
Tracklist
Anima Animus
8’40”
Roots and
Leaves 5’40”
Cosmic
Carnival 6’59”
De Rerum Natura 9’03”
Lilith 6’32”
El Mundo Perdido 6’44”
Secret Crime
6’25”
Moon and
Cloud Dancing 12’01”
Band:
Ciro Perrino
- Mellotron, Eminent, Solina, Oberheim OBa, Minimoog, ARP 2600, EMS AKS,
Percussion
Enzo Cioffi -
Drums
Francesco
Bertone - Electric Bass, Fretless Bass
Marco Moro - Flute, alto Flute, Bass
Flute
Mauro Vero -
Chitarre Acoustic and Electric Guitars
Guests:
Ines Aliprandi - Lead Singer
Marco Canepa - Pianoforte
Mirco Rebaudo - Soprano Sax, Alto
Sax, Tenor Sax, Bariton Sax, Clarinet
Paolo Maffi - Soprano Sax, Alto Sax,
Tenor Sax,
Enrico Allavena - Trombone, Bass Tuba
Davide Mocini - 12 Strings Guitar in
“El Mundo Perdido” and “Cosmic Carnival”
Marco Fadda –
Percussion
All tracks composed
by Ciro Perrino
Graphics by Massimo Mazzeo
Le registrazioni si sono svolte tra gennaio e febbraio 2025
presso il Mazzi Studio di Borghetto S. Spirito con il Sound Engineer Alessandro
Mazzitelli e sono proseguite da marzo ad aprile 2024 presso i Rosenhouse
Studios di Vallecrosia con i Sound Engineer Alessio e Andy Senis.
Sound Designer - Marco Canepa
Chi è
interessato all’acquisto del disco, contatti direttamente Ciro Perrino alla
mail ciroperrino1950@gmail.com;
riceverà la copia autografata con dedica personalizzata. L’acquisto in
digitale potrà essere fatto tramite Bandcamp (https://celeste4.bandcamp.com/album/celeste-anima-animus-2).
Altre opere in digitale di Ciro Perrino possono essere trovate all’indirizzo: https://ciroperrino.bandcamp.com/
Per contatti col sottoscritto:
lunedì 12 maggio 2025
Rolling Stones: il 12 maggio 1972 veniva rilasciato "Exile on Main Street""
Il brano viene utilizzato come primo singolo, e narra la storia di un giocatore d'azzardo che non è in grado di giurare fedeltà alle sue donne. Il bassista della band, Bill Wyman, è assente al momento dell'incisione. Lo sostituisce Mick Taylor, il giovane prodigio della chitarra rock-blues che ha rimpiazzato Brian Jones. Al pianoforte c'è niente di meno che Ian Stewart.
I Pink Floyd il 12 maggio del 1967
Il 12 maggio del 1967 i Pink Floyd tennero un concerto - spettacolo alla prestigiosa Queen Elizabeth Hall di Londra, intitolato "Games For May - Space Age Relaxation For The Climax Of Spring". Qui debuttarono con un nuovo congegno musicale che in seguito sarebbe diventato noto come "Azimuth Co-ordinator", un dispositivo tipo joystick usato per "distribuire" i suoni intorno alla sala. Alla band venne vietato di suonare nuovamente alla Elizabeth dopo aver macchiato i tappeti e le poltrone della sala con fiori e bolle "sparate" da una macchina. Fu uno dei primi concerti “psichedelici” e sperimentali che fecero conoscere i Pink Floyd, nel circuito musicale “che conta”.
Di tutto un Pop…
Wazza
Qualche dettaglio…
Games for May è stato un concerto di musica rock che ha avuto luogo presso la Queen Elizabeth Hall il 12 maggio 1967, tre mesi dopo l'apertura della sede. Fu uno dei primi eventi concertistici significativi tenuti dai Pink Floyd. Lo spettacolo fu organizzato dai manager dei Pink Floyd Andrew King e Peter Jenner della Blackhill Enterprises e promosso dal promotore di musica classica Christopher Hunt.
Games for May fu descritto come un "rilassamento dell'era spaziale per il culmine della primavera: composizione elettronica, proiezione di colori e immagini, ragazze e Pink Floyd". Il concerto comprendeva alcuni dei primi singoli della band e materiale dal loro album di debutto ancora da pubblicare - The Piper at the Gates of Dawn. Durante la performance, alcuni membri della band crearono effetti sonori tagliando la legna sul palco, un uomo vestito da ammiraglio distribuì narcisi e le bolle prodotte da una macchina mentre lo spettacolo era in corso macchiarono tutti i mobili del corridoio. Di conseguenza, ai Pink Floyd fu vietato di … ritornare!
Fu il primo concerto in Gran Bretagna a presentare sia un complesso spettacolo di luci che un sistema di altoparlanti surround quadrifonico a quattro canali. Un dispositivo di missaggio del suono chiamato " Coordinatore azimutale " fu utilizzato per dirigere i suoni a più altoparlanti in tutta la stanza. La musica dal vivo fu integrata con suoni da nastri preregistrati. Roger Waters creò gli effetti del nastro dell'alba di apertura utilizzando richiami di uccelli e altri suoni naturali (un effetto che ha poi utilizzato in "Cirrus Minor” e “Grantchester Meadows "). I suoni gorgoglianti alla fine dello spettacolo furono creati da Rick Wright mentre il pezzo finale fu costruito da Barrett. A quel tempo, la canzone che sarebbe diventata " See Emily Play " era conosciuta come "Games for May".
12 Ricordando Mia Martini, nata il 12 di maggio.
Ricordiamo Mia Martini, era il 12 maggio 1995 quando decise di andarsene!
Come nacque la terribile maldicenza che "portava sfortuna"...
In sintesi, la cronaca dell'epoca riportò invece così l’incidente:
Banco del Mutuo Soccorso - “Ciò che si vede è”, registrato il 12 maggio 1992
Memorabile concerto del Banco del Mutuo Soccorso al Palladium di Roma il 12 maggio 1992.
La band festeggiava 20 anni di carriera; il concerto venne filmato, una parte fu utilizzata per il “VHS” (poi DVD), “Ciò che si vede è”, per la regia di Paolo Logli, che tornerà a collaborare con il Banco per i testi di “Transiberiana”.
Di tutto un Pop…
Wazza
Registrazione
del concerto che Il Banco Del Mutuo Soccorso tenne al Palladium di Roma il 12
maggio del 1992.
Il Banco del
Mutuo Soccorso è uno dei gruppi chiave del rock progressive italiano: le loro
esibizioni sono accolte sempre da una schiera di appassionati, segno evidente
di coerenza e onestà artistica che pochissimi altri gruppi italiani possono
vantare.
Vittorio Nocenzi (tastiere), Rodolfo Maltese (chitarra), Francesco Di Giacomo (voce), Pier Luigi Calderoni (batteria) e Tiziano Ricci (basso), ripercorrono i migliori successi del gruppo.
La
tracking list comprende:
In
volo
R.I.P. (Requiescant in pace)
L'evoluzione
Moby
Dick
Il
giardino del mago
750.000
anni fa...l'amore
Non mi rompete
domenica 11 maggio 2025
Woodstock- l'11 maggio del 1970 usciva "Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More"
Usciva l'11 maggio 1970 il triplo album "Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More", colonna sonora dell'omonimo film sui tre giorni di "peace, music & love" più importanti della musica rock.
All'epoca un disco introvabile, solo d'importazione e dal costo elevatissimo per le tasche di noi "pischelli".