IL
BALLO DELLE CASTAGNE- SOUNDTRACK FOR
UNRELEASED HERZOG MOVIE
LTD to 300 copies ! CD SPQR
XXXV
Black Widow Records distribution
di Stefano Caviglia
Non
si può mettere in discussione la capacità compositiva dei musicisti con
compongono questo gruppo.
Come
è impossibile non cogliere l’autenticità della loro musica, il coraggio, forse,
di far coesistere modi musicali così lontani, geograficamente, culturalmente ed
anche emotivamente.
Siamo
nell’epoca delle contaminazioni delle unioni e disunioni di suoni, di contrasti
di modalità di porsi nei confronti del “lontano”, dell’“altrove”.
E’
necessaria una notevole dose di sensibilità e di sensitività per saper cogliere
i messaggi che arrivano da altri mondi da storie, vicissitudini, gioie, sofferenze,
forse solo apparentemente lontani da noi.
E’
necessaria una grande capacità di decentramento del proprio “io”, del proprio
“se” più profondo, e traslarlo in quello
che ai nostri occhi occidentali appare il “ lontano”, renderlo proprio essere
là e vedere NOI come i “lontani”.
Non
può esistere vera contaminazione, unione simbiotica senza intraprendere questo
difficile esercizio.
Il
lavoro svolto da questi musicisti forse è il frutto di questa opera interiore
che ha come risultato una domanda: chi contamina chi ?
E’
l’ovest che influenza l’est o viceversa? O forse siamo stiamo assistendo ad un
evento, in questo caso musicale, dove convivono in maniera equilibrata diverse
esperienze, diversi modi di sentire, di ascoltare, di relazionare, insomma di
vivere?
Sotto
il profilo musicale questo tentativo di unione appare in taluni casi riuscito,
in altri velleitario, dando luogo a suoni che non si mescolano, così da
renderli uniformi.
Si
ascoltano tracce all’interno delle quali si apprezza il suono compatto di una
vera band, ma nella maggior parte dei casi questa mescolanza interna manca.
Si
apprezza il talento o meglio i talenti ma non si coglie la coesione.
Le
atmosfere risultano gravi, pesanti, al limite dell’inquietudine, probabilmente
non è un caso che tutti, o quasi tutti, i brani siano composti in modalità
minore, la “famosa” modalità della tristezza, del malinconico o comunque non
certo del gioioso e festaiolo.
Forse
l’operazione de “Il ballo delle castagne “ è avvenuta e ha preso forma
scientemente, ci hanno voluto dire come può essere difficile la convivenza la
simbiosi, la coesistenza di realtà effettivamente lontane e diverse.
L’impatto
emotivo, le parole scandite a volte in tono quasi minaccioso, tali da sembrare
quelle di un profeta di sventura unite a sonorità oggettivamente pesanti, anche
se variegate, fanno pensare da un tentativo maldestro e poco riuscito di unire
mondi, storie , realtà non certo vicine e genera una domanda: dove è finita la
gioia? Certo il sole muore ma la mattina dopo
si presenta lì pronto al suo posto.
Forse
in questo lavoro dei “Il ballo delle
castagne “ manca questo: la luce.
Trionfa
il buio.
https://soundcloud.com/hrspqr/il-ballo-delle-castagne-in-the-garden-of-popol-vuh
Line up:
Vinz Aquarian: voice, moog
Diego Banchero: bass
Roberto Lucanato: guitar
Davide Bruzzi: electric guitar
Marina Larchi: voice
Fernando Cherchi: drum
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