EARTHSET - Bound (2022)
Di Enrico Meloni
Tornano gli Earthset,
quartetto bolognese che avevo conosciuto al Cinema Cappuccini a Genova nel
novembre 2019 (quando sì, ancora si potevano vedere i concerti con
spensieratezza) per la sonorizzazione del film muto “L’uomo Meccanico”
(intervista e mie impressioni sulla serata in un articolo pubblicato nel numero
di gennaio 2020 di MAT2020:
http://www.mat2020.com/files/MAT2020_GEN20.pdf
All’epoca mi accingevo a parlare di una band, composta fin dal 2012 da Ezio Romano, Luigi Varanese, Costantino Mazzoccoli ed Emanuele Orsini, alle prese con un ambizioso progetto finanziato da alcune importanti istituzioni e votato al recupero di una pellicola storica e importante, con tanto di sonorizzazione dal vivo del film muto.
Si trattava in ogni caso di musiche originali, e il progetto
era abbastanza peculiare da rappresentare una parentesi in qualche modo “a sé
stante” all’interno della carriera degli Earthset. L’Uomo Meccanico è stato
portato in tour in lungo e in largo, anche al di fuori dai confini nazionali, e
ha sicuramente migliorato lo status degli Earthset di band interessante e da
tenere d’occhio.
Come dire: nel novembre 2019, per quanto sia stata
un’esperienza fantastica (basta leggere il report linkato sopra), sono andato a
vedere un concerto degli Earthset dove la band proponeva sì pezzi propri ma in
un contesto così particolare da rendere il tutto qualcosa di decisamente
diverso da un concerto “classico”. Penso sia importante rimarcare il concetto
per dare la giusta dignità, alle composizioni, originali e inedite, che
compongono Bound, uscito nel marzo 2022 per Dischi Bervisti.
E parliamo di Bound, allora. 42 minuti di musica
senza soluzione di continuità, un'uscita musicale da considerarsi come progetto
artistico a 360°: non solo musica, quindi. Infatti, gli Earthset hanno
realizzato undici video-visuals (tante sono le canzoni che compongono l’album),
del video-non-videoclip che completano il progetto; video che potete vedere sul
canale YouTube della band:
https://www.youtube.com/channel/UCflPJZXoRcY5hGvGrXZbEeQ
Ogni canzone è
collegata alla precedente e alla successiva, ogni brano ha il proprio video
che, unitamente agli altri, andrà a comporre un'unica narrazione audiovisiva.
Bound non è solo musica, dicevo. Gli Earthset ci accompagnano in
un vero e proprio viaggio dove esploriamo il concetto di relazione, ossia la
base su cui si fonda l’intera esistenza, in ogni sua sfaccettatura. Questo
viaggio culmina con la relazione per eccellenza che dà vita a una band: l’album
è stato registrato dal vivo, senza pause e in un’unica sessione, quasi a
suggellare così l’apice massimo del momento creativo di quattro persone
racchiuse in una stessa stanza a fare ciò che amano di più.
E la musica? Senza voler abusare di etichette o definizioni
(leggo sul comunicato stampa “alt-rock”, e tanto basta), le composizioni
originali degli Earthset sono molto variegate e i cambi d’umore sono frequenti.
Non mancano alcuni passaggi più interessanti di altri, i riferimenti più chiari
possono essere i Radiohead e, per la voce, alcune cose dei Muse, oltre ai
Radiohead stessi.
I tempi sono spesso dispari ma non parliamo di un dispari
esagerato o caotico (sicuramente non siamo in ambito prog), difficile da seguire
(ciascuno/a di noi avrà un riferimento per una band “incasinata” e che odia):
gli Earthset ti prendono per mano e ti lasciano perdere nel loro ginepraio di
riff e cambi di ritmo, umore e contesto, per poi riprenderti e accompagnarti
alla prossima sezione/parte del viaggio a tutto tondo che rappresenta Bound.
La tensione non cala mai per troppo tempo, per cui
l’ascoltatore è sempre sulle spine a cercare di capire cosa accadrà dopo. Gli
arrangiamenti sono apparentemente semplici ma nascondono una certa
ricercatezza, sicuramente un grande pregio della band: a un secondo, terzo,
quarto ascolto si aprono mondi che inizialmente non sembravano essere lì
presenti.
Va detto che le parti distorte riescono a colpire nel segno,
e la costante alternanza a momenti più eterei rendono Bound un disco
vario, valido e tutto da scoprire.
Un album da ascoltare più volte per lasciarsi rapire da
sonorità spesso dissonanti, al limite del noise, che sanno graffiare quando è
il momento giusto ma anche cullare nelle parti più riflessive.
Sono molto curioso di vederli dal vivo alle prese con queste canzoni.
https://soundcloud.com/earthsetband/sets/bound-1/s-tv6BRn9ogvv?si=80677c546a1d4a54870bd645a8a5e3ca
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