Commento di Fabio Rossi
Artista: Stealphish
Album: No Road to
Shadesmar
Genere: Progressive Metal
Anno: 2022
Casa discografica: Autoprodotto
Tracklist
1.
No Road to Shadesmar, Pt. 1: Ebrietas
2.
No Road to Shadesmar, Pt. 2: Eo
3.
No Road to Shadesmar, Pt. 3: Shadesmar
Line Up
Josh Barker: Chitarra
e Basso
Dan Barker: Batteria
Gli Stealphish sono una project band di
recente formazione ruotante attorno all’estro del chitarrista e bassista
neozelandese Josh Barker, un’artista noto nella scena musicale di Auckland (milita nel gruppo
progressive acustico Cafe Fistfight).
Dopo la pubblicazione di
alcuni singoli (Procidens – 2020, Spren – 2021 e Auri – 2021), stavolta siamo
al cospetto di un EP composto da tre brani interamente strumentali. Josh si è
fatto coadiuvare come sempre dal fratello Dan per le parti di batteria.
Il disco è brillante e multiforme, alternando veemenza a momenti di pacatezza talvolta enfatizzati dalla presenza di tastiere curate da Caitlyn Abbott. Se la potente opener Ebrietas richiama abbondantemente gli stilemi degli svedesi Meshuggah, in Eo è tutto più rarefatto, disponendo di un’architettura melodica che ci riporta a certe alchimie degli Yes.
La lunga title track - Shadesmar
- sembra estrapolata da un album degli Ozric Tentacles e risulta la
migliore del lotto con il suo andamento talvolta onirico e tendente allo space
rock. L’esiguità del materiale non consente una valutazione oggettiva sulle
potenzialità della band. I riferimenti citati sono gratificanti, tuttavia
occorre testare gli Stealphish quando ci regaleranno un album completo.
La tecnica è molta e lo si percepisce dalla complessità degli arrangiamenti e le idee ci sono anche se occorre fare attenzione al voler essere troppo dispersivi.
Credo che a Josh
vadano stretti i Cafe
Fistfight perché il suo sfogo creativo, presente non solo in No Road to Shadesmar ma anche nei summenzionati tre singoli,
trasborda dirompente. La sua energia non va limitata, anzi casomai alimentata
evitando però di farla degenerare in proposte eccessivamente dispersive.
Nel
complesso mi sento di promuovere questo EP che consiglio di ascoltare con l’uso
delle cuffie per assaporare meglio i molteplici raffinati cambi di atmosfera di
cui è cosparso l’intero disco.
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