Commento di Fabio Rossi
Artista: Vincenzo Grieco & The
Exoplanets
Album: Outer Space
Genere: Hard Rock
Anno: 2022
Casa discografica: Red Cat Music/Inst
Fringe
Tracklist
1. Outer Space
2. Assault Troops
3. The Same Train
4. Motherless Boy
5. Mourning Sun
6. Wicked Times
7. Stop Talking
8. The Temple
9. Core Of The Sun
10.
On The Bridge
Line Up
Vincenzo Grieco: chitarra
The Exoplanets:
Giulio Giancristofaro: basso e voce
Piero Pierantozzi: batteria
Vincenzo Grieco,
chitarrista, compositore e insegnante di musica, ama visceralmente l’hard rock,
il blues e il funky. Si esibisce dal vivo con la sua band Vincenzo Grieco and
T.H.E. Rome Blues Authority che ho avuto modo di ammirare anni fa a Roma nel
corso di un concerto tenuto al Route 66 American Bistrot & Bar. In
quell’occasione gestivo un banchetto di vendita e presentavo il mio libro su
Rory Gallagher; con il gruppo conversammo piacevolmente sull’eccezionale
talento del chitarrista irlandese. Bei ricordi!
Nel
2019 Grieco ha pubblicato il suo primo album solista intitolato Misleading Lights
of Town. Se c’era un difetto riscontrabile in quel disco, questo era
costituito dall’eccessiva eterogeneità degli stili proposti. Il lavoro nel
complesso è valido, ma ho sempre pensato che sarebbe stato migliore se fosse rimasto
saldamente ancorato all’hard rock. Chissà se era nelle intenzioni di Vincenzo
cercare di aggiustare il tiro, perché tale “lacuna” è stata in larga parte
evitata nella nuova release intitolata Outer
Space.
Scevro
da eccessive divagazioni, il disco è gradevole all’ascolto e munito di alcuni
spunti di elevata caratura tecnica. Il funky e il blues lasciano il proscenio
al grunge e all’hard rock con risultati mirabili. Reputo indovinata la scelta
di Grieco di assestare la line up riducendola a un efficientissimo e potente
trio (d’altronde i Motörhead non erano forse in tre e spaccavano da Dio?). Outer
Space include dieci tracce che abbracciano un sound deciso, ben ancorato
agli anni Novanta con riferimenti ai Mr. Big, Soundgarden, Alice In Chains e
Stone Temple Pilots. Si parte decisamente alla grande con la vulcanica title
track, nonché primo singolo, seguita dalla granitica Assault Troops. Un
inizio con il botto! La voce graffiante di Giulio Giancristofaro, la sezione
ritmica che pesta come se non ci fosse un domani e la chitarra “hendrixiana” di
Grieco che sciorina assolo e riff in quantità industriale, creano un amalgama
interessante. Si sposta il tiro con The Same Train, un funky rock di
buon livello, palese tributo ai Red Hot Chili Peppers che Vincenzo apprezza
molto. Motherless Boy dispone di un riff trascinante che riporta tutto
sui binari più consoni alla filosofia del disco. Morning Sun ha contorni
più pacati, ma parimenti affascinanti. Stop Talking colpisce duro come
un pugno in piena faccia, un brano efficace anche per merito del cantato degno
di rilievo. The Temple, altro singolo apripista dell’album, è ancora un
eccellente esempio di come si possa suonare hard rock con passione anche in
questi tempi musicalmente disastrati. The Core Of Sun è contraddistinta
da un riffing intrigante, abrasivo e ossessivo. Chiude l’acustica On The
Bridge, caratterizzata da un soffuso e dolce andamento che denota l’alto
livello di ispirazione compositiva. In conclusione, Vincenzo
Grieco & The Exoplanets hanno fatto pienamente centro e spero di
vederli in concerto al più presto: una musica di tal fatta viene espressa al suo
meglio in sede live.
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