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sabato 10 maggio 2025

Massimo Pieretti – "The Next Dream", commento di Luca Paoli

 


Massimo Pieretti – The Next Dream

Di Luca Paoli

Un viaggio notturno tra sogno e realtà

 

Con The Next Dream, Massimo Pieretti firma un'opera che va ben oltre il concetto di “secondo album solista”: è un audace viaggio musicale e narrativo, un concept che si muove tra i territori del sogno e della coscienza, tra introspezione e denuncia sociale, rielaborando le forme del rock progressivo in chiave personale e contemporanea. È un piacere per me scrivere di un musicista che stimo profondamente, capace di dar vita a una musica che non solo esplora, ma sfida i confini del genere, trasportando l'ascoltatore in una dimensione sonora unica e intensa.

Già con l’esordio A New Beginning, Pieretti aveva mostrato una forte inclinazione alla costruzione di mondi sonori visionari, ma è in questo nuovo capitolo che la sua scrittura si fa più estrema e stratificata, abbracciando una tavolozza espressiva che spazia dal jazz-rock elettrico all’art rock, dal pop sinfonico al teatro musicale. Un “dark musical”, così lo definisce l’autore stesso, dove sogno e realtà si mescolano in un racconto simbolico e inquieto. Questo nuovo lavoro è, senza dubbio, una dimostrazione della crescita artistica di Pieretti, che in ogni nota riesce a trasformare il concetto di musica in una vera e propria esperienza sensoriale.

A partire dall’invocazione rinascimentale di “Come Heavy Sleep”, trasfigurata con spirito visionario, Pieretti compone un percorso coerente e stratificato. L’opera si articola come un “dark musical”, in cui il protagonista (immaginario, ma potenzialmente ciascuno di noi) attraversa stanze oniriche abitate da creature ambigue e simboliche.

Creatures of the Night” si divide in due momenti distinti, entrambi fondamentali per l'equilibrio narrativo del concept.

Part 1 è quasi una soglia onirica: la voce profonda e magnetica di Germana Noage introduce l’ascoltatore in un mondo sospeso tra il reale e il surreale, mentre la chitarra di Simone Cozzetto firma un solo elegante, capace di evocare tensione e mistero senza mai cedere all’enfasi.

Part 2, affidata alla voce intensa di Laura Piazzai, prosegue il viaggio interiore con una sensibilità diversa, più lirica e riflessiva. La chitarra qui si fa più atmosferica, avvicinandosi con naturalezza a certe suggestioni floydiane, amplificando il senso di spaesamento e introspezione che attraversa l’intera suite.

Il cast coinvolto è da capogiro e contribuisce in modo decisivo alla ricchezza timbrica e alla varietà espressiva dell’album: voci intense come quelle di Claudio Milano, Laura Piazzai, l’eleganza del violino di Lisa Green, il flauto di John Hackett, il chapman Stick di Gabriele Pala, la batteria policroma di Mattias Olsson (Anglagard), fino al basso di Tom Hyatt (già negli Echolyn). Tutto è orchestrato con misura e con quella “cura per gli arrangiamenti e le armonie (a)tipiche” che l’autore stesso rivendica come cifra del proprio suono.

Brani come “Get in Line” o “The Chinese Witch” introducono riflessioni tutt’altro che scontate sull’educazione, la società e le percezioni culturali.

Tra i momenti più toccanti dell’album spicca “I Dreamed Of Flying”, una riflessione sul dolore della guerra e sul bisogno universale di speranza. Il testo nasce da una scrittura della sorella di Massimo, Patrizia, ed è stato successivamente rielaborato da lui insieme a Gianluca Del Torto. Il brano si distingue per la delicatezza dell’arrangiamento, che mette in risalto la dimensione emotiva e intima di una canzone che ha il respiro di un inno personale contro ogni forma di violenza. A dare voce a questo potente messaggio sono Michael Trew nella parte principale e Amy Breathe come voce di supporto, offrendo un’interpretazione che amplifica la forza evocativa del testo.

C'è spazio anche per momenti più intimi e riflessivi, come in “Alone” (con la voce di Lorenzo Cortoni) e “The First Time We Met” (con la voce di Michael Trew) dove la dimensione autobiografica si mescola alla rappresentazione dell’umano comune.

La title track finale, “The Next Dream”, è una mini-suite di otto minuti che segna l’inizio di una nuova collaborazione con il talentuoso chitarrista e cantautore britannico Dominic Sanderson. Il brano, quasi interamente strumentale, raccoglie e rilancia i temi musicali dell’intero lavoro, tra virtuosismi controllati, sezioni in progressione e richiami ai grandi maestri del prog anni '70, da Peter Gabriel ai primi Genesis, dai Pink Floyd ai Rush. Una composizione che riassume e sublima la poetica di Massimo Pieretti: evocativa, inquieta, libera.

Il CD include una traccia aggiuntiva rispetto alla versione in vinile: una versione acustica particolarmente delicata di “I Dreamed Of Flying”, che si conferma una delle gemme più notevoli dell'intero album.

The Next Dream è un disco che sfugge a ogni catalogazione facile. È rock progressivo, ma anche teatro sonoro, critica culturale, poesia musicale. È il sogno successivo che ognuno dovrebbe ascoltare, almeno una volta, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi.

The Next Dream sarà disponibile a partire da venerdì 16 maggio, con la pubblicazione della title track come primo singolo.












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