Massimo Pieretti – The Next Dream
Di Luca Paoli
Un viaggio notturno tra sogno e realtà
Con
The Next Dream, Massimo Pieretti firma
un'opera che va ben oltre il concetto di “secondo album solista”: è un audace
viaggio musicale e narrativo, un concept che si muove tra i territori del sogno
e della coscienza, tra introspezione e denuncia sociale, rielaborando le forme
del rock progressivo in chiave personale e contemporanea. È un piacere per me
scrivere di un musicista che stimo profondamente, capace di dar vita a una musica
che non solo esplora, ma sfida i confini del genere, trasportando l'ascoltatore
in una dimensione sonora unica e intensa.
Già
con l’esordio A New Beginning, Pieretti aveva mostrato una forte
inclinazione alla costruzione di mondi sonori visionari, ma è in questo nuovo
capitolo che la sua scrittura si fa più estrema e stratificata, abbracciando
una tavolozza espressiva che spazia dal jazz-rock elettrico all’art rock, dal
pop sinfonico al teatro musicale. Un “dark musical”, così lo definisce l’autore
stesso, dove sogno e realtà si mescolano in un racconto simbolico e inquieto.
Questo nuovo lavoro è, senza dubbio, una dimostrazione della crescita artistica
di Pieretti, che in ogni nota riesce a trasformare il concetto di musica in una
vera e propria esperienza sensoriale.
A
partire dall’invocazione rinascimentale di “Come Heavy Sleep”, trasfigurata con
spirito visionario, Pieretti compone un percorso coerente e stratificato.
L’opera si articola come un “dark musical”, in cui il protagonista
(immaginario, ma potenzialmente ciascuno di noi) attraversa stanze oniriche
abitate da creature ambigue e simboliche.
“Creatures of the Night” si divide in due
momenti distinti, entrambi fondamentali per l'equilibrio narrativo del concept.
Part
1 è quasi una soglia onirica: la voce
profonda e magnetica di Germana Noage introduce l’ascoltatore in un mondo
sospeso tra il reale e il surreale, mentre la chitarra di Simone Cozzetto firma
un solo elegante, capace di evocare tensione e mistero senza mai cedere
all’enfasi.
Part
2, affidata alla voce intensa di Laura
Piazzai, prosegue il viaggio interiore con una sensibilità diversa, più lirica
e riflessiva. La chitarra qui si fa più atmosferica, avvicinandosi con
naturalezza a certe suggestioni floydiane, amplificando il senso di spaesamento
e introspezione che attraversa l’intera suite.
Il
cast coinvolto è da capogiro e contribuisce in modo decisivo alla ricchezza
timbrica e alla varietà espressiva dell’album: voci intense come quelle di
Claudio Milano, Laura Piazzai, l’eleganza del violino di Lisa Green, il flauto
di John Hackett, il chapman Stick di Gabriele Pala, la batteria policroma di
Mattias Olsson (Anglagard), fino al basso di Tom Hyatt (già negli Echolyn).
Tutto è orchestrato con misura e con quella “cura per gli arrangiamenti e le
armonie (a)tipiche” che l’autore stesso rivendica come cifra del proprio suono.
Brani
come “Get in Line” o “The Chinese Witch” introducono riflessioni tutt’altro che
scontate sull’educazione, la società e le percezioni culturali.
Tra
i momenti più toccanti dell’album spicca “I Dreamed Of Flying”, una riflessione
sul dolore della guerra e sul bisogno universale di speranza. Il testo nasce da
una scrittura della sorella di Massimo, Patrizia, ed è stato successivamente
rielaborato da lui insieme a Gianluca Del Torto. Il brano si distingue per la delicatezza
dell’arrangiamento, che mette in risalto la dimensione emotiva e intima di una
canzone che ha il respiro di un inno personale contro ogni forma di violenza. A
dare voce a questo potente messaggio sono Michael Trew nella parte principale e
Amy Breathe come voce di supporto, offrendo un’interpretazione che amplifica la
forza evocativa del testo.
C'è
spazio anche per momenti più intimi e riflessivi, come in “Alone” (con
la voce di Lorenzo Cortoni) e “The First Time We Met” (con la voce di Michael
Trew) dove la dimensione autobiografica si mescola alla rappresentazione
dell’umano comune.
La
title track finale, “The Next Dream”, è una mini-suite di otto minuti che segna
l’inizio di una nuova collaborazione con il talentuoso chitarrista e cantautore
britannico Dominic Sanderson. Il brano, quasi interamente strumentale,
raccoglie e rilancia i temi musicali dell’intero lavoro, tra virtuosismi
controllati, sezioni in progressione e richiami ai grandi maestri del prog anni
'70, da Peter Gabriel ai primi Genesis, dai Pink Floyd ai Rush. Una
composizione che riassume e sublima la poetica di Massimo Pieretti: evocativa,
inquieta, libera.
Il
CD include una traccia aggiuntiva rispetto alla versione in vinile: una
versione acustica particolarmente delicata di “I Dreamed Of Flying”, che si
conferma una delle gemme più notevoli dell'intero album.
The
Next Dream è un disco che sfugge a ogni
catalogazione facile. È rock progressivo, ma anche teatro sonoro, critica
culturale, poesia musicale. È il sogno successivo che ognuno dovrebbe
ascoltare, almeno una volta, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi.
The Next Dream sarà disponibile a partire da venerdì 16 maggio, con la pubblicazione della title track come primo singolo.
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