L'album A quiet day, di Vincenzo
Greco (Dialettica
Label-Tunecore-La Stanza Nascosta Records), in arte Evocante, è l’ultimo tassello-in ordine di
tempo-di un mosaico musicale, videonarrativo e saggistico che ha come core la
critica ragionata del moderno e delle storture dell’iperconsumismo capitalista,
tanto cara all’autore.
A quiet day sembra fare, naturalmente, seguito a quel Finale aperto che conclude solo temporaneamente “All’improvviso. Canzoni lievi” (Dialettica Label/Tunecore/La Stanza nascosta Records).
Sei parti per il racconto, volutamente senza
parole, di una giornata: dall’agognato sorgere del sole all’atmosfera sospesa
della mattina, dall’operosità del mezzogiorno all’inquietudine del pomeriggio,
fino all’ineluttabilità maestosa del tramonto e ai timori notturni.
Un affresco sonoro di rara icasticità, capace
di suggerire emozioni, profumi, colori e di riconnetterci con il nostro io più
profondo in un benefico affrancamento dalle parole.
Sperimentazione e sensibilità si uniscono in un lavoro vicino alle sonorità della musica classica-con qualche piccola sterzata elettronica-e che sembra recare un marchio di classicità nel senso più alto del termine, quello di limpidezza e universalità.
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