Unreal
City, “Frammenti notturni”. Esperienze internazionali
Intervista
di Max Rock Polis
Giovani ma prolifici e già piuttosto conosciuti, gli Unreal city stanno vivendo un gran momento
dall'uscita del loro terzo lavoro. Dopo gli impegni in Canada e Stati Uniti,
tutto fa supporre che i loro viaggi non finiranno certo qui. Manca la tappa
dove i nostri artisti Prog sono idolatrati da migliaia di persone. Ci diranno
dove?...
Siamo qui con i nostri amici di Unreal city. Siete arrivati al
terzo album, parlateci un po' di “Frammenti notturni”.
E: “Sì in effetti è passato un pò di tempo rispetto al secondo che
è “Il paese del tramonto”, noi abbiamo pubblicato e fatto una piccola tournée
In Canada, in Europa, Italia, poi ci siamo presi una piccola pausa per scrivere
i nuovi brani. Volevamo dare un taglio un po' differente rispetto ai primi due
dischi e il risultato è questo “Frammenti notturni”. Volevamo anche andare
in uno studio di registrazione differente, non siamo andati a Genova ma allo
Studio 2 di Padova, con tecnici estremamente competenti, siamo molto
soddisfatti della resa sonora.”
Il Canada vi adora e continua ad adorarvi. Voi ci siete stati di
recente.
E: “Sì, ci siamo stati la settimana scorsa per promuovere questo
lavoro. È stato un bellissimo concerto. In Canada hanno una comunità Prog molto
solida, affiatata, unita, in cui tutti si conoscono e parlano sui social.”
F: “Sì ci sono parecchie persone che hanno proprio questa passione
per il Prog italiano e non. Siamo stati felicissimi del'accoglienza ricevuta in
Quebec.”
E: “C'è amicizia tra il nostro gruppo e questa comunità, è la
terza volta che ci torniamo e tutte e tre le volte sono state delle bellissime
esperienze per noi.”
F: “Sì le due volte precedenti siamo stati ospiti di questo
festival organizzato da Michel Bilodeau, si chiama Terra incognita. È un festival che si tiene annualmente da un
lunghissimo periodo, a Quebec city. Per noi è stato favoloso per via
dell'accoglienza, della partecipazione, del calore del pubblico. La cosa
sorprendente è anche la location, un po' fuori dagli schemi, perché non è un
teatro ma una ex cappella.”
Scenario surreale: una cappella sconsacrata e voi ci suonate dentro.
Ma il Canada non è l'unico paese che vi adora, vero?
E: “No [ride. ndr], abbiamo avuto modo di presentare l'album il
giorno della sua uscita, il 10 settembre scorso, a Rotterdam. Anche in quel
caso era la terza volta che andavamo lì al 't Block, ed esattamente come in
Canada anche il pubblico olandese riesce a fare collettività, massa, andare ai
concerti, seguire nuove proposte. Non si adagiamo ad ascoltare e riascoltare
solo i mostri sacri del Prog ma sono aperti anche a nuove proposte. Diciamo che
è un pò il punto debole dell'Italia, un po' chiusa alle nuove proposte.”
Siete appena tornai da Canada e siete di nuovo in partenza
oltreoceano, vero?
F: “Effettivamente sì, perché a inizio novembre saremo negli Stati
Uniti per una breve tournée che ci vedrà un pò sballottolati tra vari stati.
Saremo il 3 novembre a Boston, il 4 a Chicago e il 5 in un paesino del New
jersey [Dunellen, ndr] che è la capitale Prog dello stato.”
Avete conquistato aldilà dell'Atlantico, forse vi potrebbero volere
dalla parte opposta del mondo.
F: “Sì abbiamo in ballo per aprile prossimo qualcosa di abbastanza
carino…”
Lasciamo la curiosità agli ascoltatori, c'è anche questa prospettiva.
E: “Siamo molto felici di aver modo di suonare il 10 novembre
prossimo al Club il Giardino di Lugagnano di Sona vicino a Verona. È in Italia
il tempio del Progressive. noi siamo amici dell'organizzatore Giamprimo Zorzan
e gli siamo molto grati di poterci ospitare nel suo bellissimo locale.”
F: “Poi suoneremo il 16 dicembre alle porte di Milano: a Rozzano
al Circolo Volta.”
Torniamo ad Unreal City. Questo nome da dove viene?
F: “Tutto ebbe inizio nel 2008. Io ed Ema suonavano insieme in un
gruppo a Milano, si chiamavano i Syllogism. Tieni conto che eravamo sedicenni,
quindi era il primo gruppo in cui abbiamo iniziato a suonare insieme.”
E: “Così per rendere la cosa un pò più comoda ci siamo spostati a
Parma dove è la sede del gruppo e abbiamo cambiato nome da Syllogism ad Unreal
city. È una passione in comune tra me e Francesca l'opera di Thomas Eliot,
è un grandissimo poeta, scrittore, drammaturgo inglese. La nostra opera
preferita è La terra desolata, “The wasted land”, e una sezione parlando
di Londra inizia con “Unreal city”, città irreale. Ci piacque molto come
suonava.”
F: “Esatto.”
Salutiamo e nominiamo gli altri membri della band.
E: “Sì, allora, non ci sono qui e sono: Dario Pessina al
basso e ai backing vocals e Marco Garbin alla batteria chitarra
acustica a e backing vocals. E poi vorremmo salutare Camilla Pozzi che
ha cantato nelle prime due tracce del disco: “La grande festa in maschera”
e “Le luci delle case”.”
F: “È una nostra amica che ci ha fatto il regalo di partecipare
come special guest con la sua voce.”
Lo ricordo io: voi siete Emanuele Tarasconi, tastiere e lead
vocals e Francesca Zanella chitarra e mellotron. In genere è la donna che
canta e l'uomo che suona la chitarra, vi siete scambiati gli strumenti.
F: “Io posso dire che hanno provato ripetutamente a farmi cantare
ma finora non ce l'hanno ancora fatta e non penso ci riusciranno mai.”
Questo album di cinque pezzi è edito dalla AMS. Come lo potremmo
avere se lo volessimo?
F: “Allora, fortunatamente è facile reperire tutto il nostro
materiale. In particolare si può trovare su internet sul nostro Bandcamp. Il
link è www.unrealcityprogband.bandcamp.com
… lì è possibile trovare tutto il resto dei nostri album. Tra
l'altro questo è disponibile in CD, in vinile, anche su Amazon, IBS, anche su
Spotify, Apple music e nei negozi. Siamo molto contenti perchè se una cosa non
ci manca è la distribuzione, grazie ad AMS.”
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