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mercoledì 17 gennaio 2018

M.R PUNCH live, di Marco Pessina


Mr. Punch live alla Casa di Alex - Milano - 13/01/2018
Di Marco Pessina

Ci sono cover band e cover band viene da dire, e lungi da noi cavalcare la polemica antica delle cover band, sì, o delle cover band, no. Una capatina in quel di Milano a conti fatti, ci fa affermare che ne é valsa la pena. I M.R PUNCH, partiti proprio dal locale milanese un paio di anni orsono, come ci ricorda il buon Massimo Cataldi, che della sala lombarda é il creatore, sono ripartiti in questo 2018 che li porterà in giro per l'Europa, Inghilterra compresa. Il periodo FISH, é quello che i "nostri" hanno da sempre preso in considerazione. In una sala gremita, con tanto di supporters scatenati nelle prima file, abbiamo assistito a un paio d'ore abbondanti di energia pura. Musicisti navigati e capaci come ALESSANDRO CORVAGLIA alla voce, calato perfettamente nella parte che fu del "pescione" d'oltremanica, in possesso di una straordinaria vocalità, che impressiona soprattutto per la resistenza non tradendo nemmeno alla fine del concerto. La bravissima MARCELLA ARGANESE alla chitarra ben coadiuvata da DANIELE FULIGNI alle tastiere, a cui ha fatto da contraltare una solida e ben amalgamata sezione ritmica con GUGLIELMO MARIOTTI al basso e ROBERTO LEONI alla batteria, passati entrambi dai THE WATCH, ma in epoche diverse. Due ore e passa, si diceva, nelle quali abbiamo potuto ascoltare tutti, o quasi i brani più significativi dei MARILLION di quel periodo. Partendo da SCRIPT FOR A JESTER'S TEARS e passando via via da ASSASSING, CHELSEA MONDAY, SUGAR MICE tanto per gradire. E tanto per gradire anche qualche "lato B", alla cui riscoperta si é dedicato il quintetto milanese, come ci dirà il buon CORVAGLIA. E quindi abbiamo avuto il piacere di sentire dal vivo, brani come CINDERELLA SEARCH e THREE BOATS DOWN FOR A CANDY. La serata é volata via nell'entusiasmo generale, con tanto di botta e risposta tra il proscenio e un pubblico oltremodo partecipe. Abbiamo avuto anche il piacere di ascoltare per intero, MISPLACED CHILDHOOD, album del 1985, che consacrò definitivamente la band inglese. Perfette le esecuzioni sotto tutti profili e l'amalgama sul palco del quintetto (dovremmo dire sestetto, vista la presenza del piccolo Gabriele Mariotti). A parte questo, si é arrivati a THE LAST STRAW, che doveva essere l'ultimo brano in scaletta con una buona parte di pubblico ai piedi del palco a saltare e "contribuire" ai cori. In realtà, ci sarà spazio anche per FUGAZI, title-track del fortunatissimo album del 1984! Se il buongiorno si vede dal mattino, il tour 2018 é iniziato alla grande! Lunghi e meritati applausi finali per tutti.                                                                             
                               

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