Fotografia di Renzo De Grandi
Marco Pessina descrive il concerto che la Aldo Tagliapietra Band ha realizzato al Club Il Giardino di
Lugagnano, il 12 ottobre.
E' con spirito di grande curiosità e un po' di
emozione che mi reco al concerto di Aldo Tagliapietra. Al "mitico"
Giardino di Lugagnano va in scena la presentazione della sua ultima fatica
"L'angelo rinchiuso". Il locale é pieno, le aspettative
sono molte. La formazione che accompagna Aldo é ormai collaudata, i De Nardi
alle tastiere (padre e figlio), Matteo Ballarin alle chitarre e Manuel
Smaniotto (batteria). La prima parte é dedicata al set del nuovo album che
verrà eseguito nella sua interezza. L'approccio é buono, l'album é un classico
concept anni '70 in puro stile progressive. La musica scorre veloce dopo
l'intro di Volatus e la sensazione di un disco molto buono si ha man mano che
lo si ascolta. La gente é rapita dal musicista veneziano e dalla sua band. Le dodici
tracce de L'angelo Rinchiuso scorrono che é un piacere e si concludono in
crescendo con la splendida “Magnifica”!
Il lavoro ha parecchio del passato, con accenni lirici voluti a Felona e Sorona. Si può ancora fare
musica, col cuore e con la testa. Il secondo set ci regala le vecchie emozioni
con l'esecuzione delle vecchie hit senza soluzione di continuità. Sospesi nell'incredibile, Insieme al concerto, Los Angeles, Il santo ( tratto dal
lavoro solista Nella pietra e nel vento) e Sguardo verso il cielo scatenano l'entusiasmo di un Giardino
ribollente. Il bis é Cemento Armato,
molto riveduto ma se possibile ancora migliorato. Il "vecchio" Aldo é
in forma, la sua voce risponde coadiuvata da un ottima band e conclude un'altra
serata di musica da ricordare.
Fotografia di Renzo De Grandi
Nessun commento:
Posta un commento