La
sfortunata due giorni musicale in Val Curone allestita nell’estate 2012, mi ha
permesso di conoscere un diciottenne che mi ha colpito immediatamente per la
sua altezza fuori dal comune… sarà forse due metri Federico Pagano? Chiacchierando con lui
scoprii che avrebbe passato la notte facendo la guardia alle attrezzature,
copiose all’interno del campo di calcio. Ma scoprii anche una passione
smisurata per una musica lontana anni luce dalla sua età, e la competenza e la
conoscenza dimostrata si rivelarono davvero fuori dal comune. Siamo rimasti in
contatto e ora Federico ha deciso di aiutarci nel nostro lavoro di informazione
musicale, e speriamo che sia questo il primo di tanti articoli.
I Bud Spencer Blues Explosion sono un
gruppo di Roma composto unicamente da due persone. Si tratta di Adriano Viterbini alla chitarra e alla
voce e Cesare Petulicchio alla batteria. Il numero dei musicisti, che per chi non
ha mai avuto occasione di ascoltare i BSBE potrebbe sembrare esiguo, è invece
ampiamente sufficiente a garantire un’esuberanza musicale e una carica
difficilmente ritrovabili altrove. Il blues cantato in italiano, chi l’avrebbe
mai creduto possibile? E invece eccoci ad ascoltare tra i brani della
talentuosa band romana dei testi talvolta oscuri e visionari, ma quasi
completamente in italiano. I suoni classici del blues caratterizzati dal tipico
strisciare dello slide su di una chitarra acustica (usata spesso e volentieri),
vengono sapientemente miscelati alla potenza di una chitarra elettrica
sgarbatamente distorta, accoppiata ad una batteria che picchia, anzi martella…
sapendo rendere la giusta potenza in alcuni brani e vaporose atmosfere
psichedeliche in altri. Gli scettici potrebbero asserire che la bravura del
gruppo è dovuta agli artifici elettronici che il lavoro in studio permette di
eseguire sui pezzi. In effetti sono presenti sovraincisioni che sono
inevitabili, a meno che il chitarrista non possegga il dono dell’ubiquità
(chitarra acustica ed elettrica contemporaneamente). Detto questo, gli scettici
sopra citati, sbaglierebbero e anche di molto! Se i Bud Spencer Blues Explosion
sono bravi in studio, dal vivo diventano qualcosa di micidiale, una vera e
propria macchina da palco. I pezzi, opportunamente riarrangiati, vengono
eseguiti con una grinta ed un’intensità fenomenali. Il repertorio prevede
chiaramente i loro brani, affiancati anche da cover di riguardo, da Alex Britti
a Jimi Hendrix, il tutto rivisto in stile BSBE…
Ma andiamo
con ordine; Il primo EP dei Bud, Happy, esce nel 2007 e comprende pezzi tecnicamente molto
semplici e dai testi spensierati: “ … dicono che fare lavori pesanti sia molto
più blues/ a me piace il grunge/ blues di merda...”. Questo
lavoro, da ascoltare se non altro per curiosità, sicuramente non rende
giustizia a quello che verrà dopo, però già delinea i tratti di un gruppo non
certo commerciale, che tenta di approdare a qualcosa di diverso. Il primo album
vero e proprio esce nel 2009 ed è intitolato semplicemente Bud Spencer
Blues Explosion. Estrarre il cd dalla rossa copertina, inserirlo nel
lettore e avviare la riproduzione può essere estremamente pericoloso. La prima
traccia è l'esplosiva Mi sento come se che ha il
potere di spezzare il fiato a qualunque ascoltatore. Il riff è di memoria
leggermente zeppeliniana (vedi Celebration Day), ma la
potenza di questi ragazzi è qualcosa di inaudito. Cesare alla batteria tiene
una ritmica da cardiopalma mentre Adriano consuma il suo slide sulle corde di
una chitarra incalzante e violentemente distorta. Un'esperienza da brividi. Frigido
è il secondo brano e, per quanto buono, l'arrangiamento in studio non trasmette
che una minima parte della grinta e del piglio duro che questo pezzo assume dal
vivo. Da segnalare in questo disco anche diverse cover: Hey
boy hey girl dei Chemical Brothers, che viene riarrangiata per
chitarra e batteria con lievi tracce di synth e campionatore ed ha un'indubbia
resa psichedelica. Esci piano di Alex
Britti risente di quel tocco che i Bud riescono a imprimere nella scelta dei
suoni a riprova della capacità di questi ragazzi di essersi trovati autonomamente
una sonorità nuova, pur partendo da solide basi (il Blues, il Grunge, il Metal
se vogliamo). Ancora da segnalare è l'inserimento nel finale del disco
l'interpretazione live di Fanno meglio e di Hey
boy hey girl (tratte dal Concerto del Primo Maggio del 2009). La
cosa notevole è la versione di Fanno meglio suonata
sul palco di Piazza San Giovanni; il testo infatti è fedele all'originale dello
studio ma... la musica è completamente diversa! Questo solo pezzo live già
lascia intravedere la capacità dei Bud Spencer Blues Explosion di portare sul
palco una capacità tecnica e una grinta veramente notevoli. Inoltre, cosa
rarissima in questi anni di talent show e radio commerciali, è di nuovo la “musica
suonata” a prevalere. Per stessa dichiarazione del gruppo, la voce è solo un
accompagnamento alla chitarra e alla batteria. Lo dimostra la grande
variabilità dei testi, che dal vivo vengono sempre modificati e spesso
mescolati alle parole della tradizione blues. Nel 2011 è il turno di Fuoco
Lento Live. Si tratta di un cd dal vivo registrato al Circolo degli
Artisti di Roma. Ad aprire il concerto l'introduzione Fuoco
Lento, appunto; seguono una serie di cover, definibili tali se non altro per
quanto riguarda i testi. Analizziamo l'introduzione, che ben ci mostra la
sonorità live di questo duo. Una soffusa chitarra in slide accenna lunghe note
distorte che si diffondono tra le sfumature dei piatti della batteria. Di
sottofondo, appena accennato, un suono di synth che riprende la tonalità
dell'improvvisazione. Parte coi tamburi un ritmo lento sul quale la chitarra
prende sempre più corpo, sempre con lo slide in mano. La batteria sale con la
chitarra al seguito, la melodia sfocia in un efficace arpeggio a due dita che viene
inseguito dal rullante. Finale in slide. Tra le cover spicca sicuramente Hommage
a Violette Nozieres, celeberrimo pezzo degli Area, di cui viene sfruttato
il testo, ma sulla stessa partitura strumentale che aveva accompagnato Fanno
meglio durante il concerto del Primo Maggio. Impressionante anche la violentissima
versione di Voodoo child (Jimi Hendrix) che riprende la versione originale con
distorsioni ben più calcate e poi prosegue con una parte completamente diversa
di improvvisazione. Secondo disco in studio della band è Do It, acronimo di Dio
Odia I Tristi. Questa volta l'inizio non è così dirompente come nel disco
precedente, ma è solo un'illusione. La prima traccia si chiama Slide
e consiste appunto in pochi semplici passaggi di slide che preludono
l'esuberante Più del minimo. Più
del minimo è un susseguirsi di “situazioni strumentali” affascinanti, di un'energia e
di una carica fuori dal comune. Ascoltare per credere. Notevole è anche Giocattoli
che parte con una chitarra acustica ripresa dall'elettrica; elettrica che
poi saltella sulle pentatoniche del Blues con un sonorità che ben più si addice
al metallo pesante. L'album è incantevole dall'inizio alla fine e va ascoltato
nella sua completezza. Segnaliamo ancora la tradizionale Jesus on the Mainline
che dimostra l'abilità di Adriano anche alla chitarra acustica. Ultima opera in
ordine cronologico del gruppo è Do
It Yourself. Si
tratta di un dvd registrato allo Studio Nero di Roma. Con i Bud che suonano in
studio è presente un variegato pubblico che assiste all'esibizione. La scaletta
vede diversi pezzi tratti dai due album precedenti, eseguiti con arrangiamenti mozzafiato.
Sorprendente poi è il brano di apertura, Special Rider Blues. Un riff si ripete
ciclico iniziando adagio, con la chitarra pulita. Un leggero eco soffuso
sottolinea l'intensità sonora dell'inizio. Pian piano il riff prende corpo, e la
batteria accompagna le evoluzioni del tema. Arrivati al culmine si accende una
distorsione carica di adrenalina e porta il pezzo verso la conclusione. Dopo un
nuovo affievolimento, chitarra pulita, a sfumare verso il silenzio. Belli anche
gli altri pezzi tra i quali si distingue Frigido, per la cattiveria e la potenza
che trasuda tra i suoi stacchi. Nel 2013 Adriano si è dedicato ad un progetto
solista, facendo uscire un bel disco di blues minimale acustico. L'album, che
si chiama Goldfoil, è una vera e propria perla, per gli amanti del suono
acustico. Siamo in attesa del nuovo lavoro di questo duo esplosivo che dovrebbe
uscire nei primi mesi del 2014. Per l'intanto godiamoci questo video di una
loro esibizione live con ospite Roberta
Sammarelli al basso.
Nessun commento:
Posta un commento