Ricordiamo Mia Martini, era il 12 maggio 1995 quando decise di andarsene...
Era considerata la "Julie
Driscoll" italiana, il "Battisti in gonnella".
Fu una delle poche donne a partecipare
e vincere i Festival Pop negli '70.
Poi la maldicenza, le malelingue, e
tutta la stupidaggine di certi discografici, contribuì a rovinare la su fragile
personalità.
Per non dimenticare…
Wazza
Come nacque la terribile maldicenza che "portava sfortuna"...
Mimì all’epoca stava suonando in giro
per l’Italia accompagnata dal suo gruppo “La Macchina”, composto dagli ex “I
Posteri” Riccardo Caruso (voce e tastiere), Giorgio Dolce (chitarra), Giovanni
Baldini (basso) e Daniele Cannone (batteria), con i quali inciderà anche una
manciata di covers.
Intorno al maggio ’71 viene notata dal
discografico Alberigo Crocetta che le propone un contratto con la RCA a patto
però di sbarazzarsi dei suoi musicisti, i Free Love, il cui sound è ritenuto
troppo duro.
Sul momento Mia probabilmente non se
la sente di abbandonare i compagni, ma per venire incontro all’etichetta
discografica, accetta di registrare il suo primo singolo, “Padre davvero”, con
un’altra line up (chiamata anch'essa "La macchina") di cui fecero
parte proprio alcuni componenti dei Free Love più il tastierista Stefano
Sabatini che da allora cominciò a gravitare nel gruppo.
Al Festival Nuove Tendenze di
Viareggio (27 maggio – 2 giugno 1971) Mimì però ci va con i vecchi compagni e
vince, malgrado le roventi polemiche inscenate dal suo compagno di allora, Joe
Vescovi dei Trip. Quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbe esibita
con gli ex “I Posteri” (ovvero, la prima formazione della Macchina) che si
congedano da lei lasciandola sola alla vigilia del Festivalbar dell’8 agosto
1971.
Sullo scioglimento della prima
"Macchina" c’è anche chi sostiene che alcuni membri della band
abbandonarono la cantante in quanto non se la sentirono di affrontare una
tournèe nazionale. Tuttavia, è plausibile pensare che il veto della RCA avesse
influito non poco sullo scisma.
L'ESTATE A
VIAREGGIO DEL 1971 E GLI ECHI DEL "PRIMO FESTIVAL POP"
(nella foto: la
prima pagina del quotidiano LA STAMPA del 31 maggio 1971;
il fotografo probabilmente non sapeva che
stava immortalando MIA MARTINI, vincitrice a pari merito con la PREMIATA
FORNERIA MARCONI e gli OSANNA
Comunque sia, a partire dall’agosto
’71 Mia Martini si mette a caccia di nuovi musicisti per dar vita a una seconda
formazione della Macchina, e il primo ad arrivare fu ancora Stefano Sabadini
che abbandonò definitivamente i Free Love, sostituito da John Picard al violino
elettrico e dall’organista Fabio Cammarota.
Dopo qualche mese di attività con il
nuovo assetto (Caia, gli Stogel, Cammarota e Picard) però anche i Free Love
devono separarsi temporaneamente per impegni privati: John e Fabio per
sostenere gli esami di diploma di violino e Carl (che nel frattempo aveva
cominciato anch’egli a collaborare con la nuova Macchina) per un viaggio in
America.
A quel punto, e siamo circa nei primi
mesi del 1972, Gianni Caia e Steve Stogel rimasti discoccupati, raggiungono
Sabadini nella nuova Macchina che finalmente acquisisce un’identità stabile
(Caia, gli Stogel, Sabadini e Montaldo) e parte in tournèe con Mia Martini.
Nel mese di febbraio però, un destino
crudele spezzerà la loro carriera. Ricorda così, il chitarrista dei Libra
Nicola di Staso in un'intervista ad Augusto Croce del 2008:
"Ero amico di Gianni Caia,
lavorava in un negozio di dischi a via Galli[...] Quando successe la disgrazia
stavano suonando con Mia Martini. […] Tornando la notte stessa da una serata
nel Sud Italia per poter assistere ad un concerto di un gruppo inglese a Roma -
me lo ha raccontato il loro autista del furgone che conoscevo -, un colpo di
sonno e... morirono Gianni e Steve […]. Una vera tragedia."
In sintesi, la cronaca dell'epoca riportò invece così l’incidente:
“Gianni Caia, 20 anni e Steve
Stogel 23, sono morti sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria nello scontro tra
il loro pullmino e un autocarro. Gli altri due, Stefano Sabatini (18 anni) e
Mauro Montaldo (20) sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale di
Salerno. I quattro giovani provenivano da Siracusa dove sul loro Ford Transit
erano diretti a Milano e a Torino dove erano stati ingaggiati per alcune serate.
Nelle vicinanze di Salerno verso le 23, il Transit ha tamponato violentemente
l’autocarro che lo precedeva".
Fabio Cammarota Gianni e Steve
morirono sul colpo mentre Mauro e Stefano vennero soccorsi dall’autista
dell’autocarro Emilio Panfili e portati all’ospedale di Salerno grazie a auto
di passaggio. Per Stefano i medici si riservarono la prognosi e al momento il
solo Mauro venne dichiarato guaribile in 40 giorni.
Questo è quanto ci è dato di sapere su
quel terribile evento.
Non molto tempo dopo, venne
organizzato un concerto al Piper per ricordare gli amici scomparsi ed aiutare
economicamente le loro famiglie: in particolare la mamma di Gianni, all'epoca
in stato di grave difficoltà economica.
È chiaro che ricomporsi in un momento
del genere non fu una cosa facile, ma con grande forza d'animo Sabatini e Carl
Stogel ricostruirono un gruppo per partecipare al concerto di Caracalla
nell'autunno del 1972, con il batterista Giovanni Liberti e il sassofonista
Stefano Cesaroni: fu l'ultima volta dei "Free Love"
I soli Liberti e Sabatini avrebbero
formato i Kaleidon l'anno successivo.
L'incidente ebbe gravi ripercussioni
anche su Mia Martini che da quel momento in poi, acquisì la tristemente nota
patente di iettatrice. Mimì raggiungerà Gianni e Steve il 12 maggio del 1995
seguita da Carl Stogel che ci ha lasciato nell'autunno del 2004.
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