Articolo
a cura di Fernando
Regalgo
Galleria
Fotografica a cura di Francesco
di Gianfilippo
Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:
CRESCENDO NEL NOME DEL ROCK
Prima di parlare
dell’ottima serata di musica a cui ho avuto l’onore di partecipare, grazie
a NEUROSPHERE, FENISIA e LYKAION al
Traffic, volevo segnalare quello che definisco un bell’episodio di
collaborazione e di ottima professionalità da parte dell’organizzatore Marco
Fatini, a cui vanno i miei personali ringraziamenti, e Rock By Wild.
Velocemente narro i
fatti .
Venerdì sera, parto da
casa, e già nel percorso incontro una marea di ostacoli. Innanzi tutto girando
a Ponte Lanciani c’è una strada sulla destra che porta vicino al locale, ma era
chiusa per lavori. Per tanto ho dovuto fare una serie di strade a me
sconosciute, portando una mezz’oretta in più persa per strada. Ahi ahi ahi
Sindaco Marino, ma qualche segnalazione?
Arrivo al Closer con l’idea che le band si esibissero lì, avendo ahimè , mea culpa, confuso i locali. Convinto fosse il luogo giusto, vi trovo però altre band tra cui i Fingernails, altra quotata band Metal della Capitale, capitanata da Maurizio Bidoli.
Panico! Ho sbagliato serata? … No avevo proprio sbagliato locale.
Dovete sapere che una volta il Closer, lo dico per chi legge e non lo sa in quanto più giovane, si chiamava Traffic, chiuse dopo alcuni anni e da allora diventò l’attuale Closer, ed io che ahimè ho una certa età, oggi spesso ancora li confondo.
Menomale che il buon Marco Fatini, correttamente, perché il gesto che ha fatto non è da tutti, mi ha indicato il giusto luogo dove andare, consultando il suo portatile… non so in quanti lo avrebbero fatto.
Arrivo al Closer con l’idea che le band si esibissero lì, avendo ahimè , mea culpa, confuso i locali. Convinto fosse il luogo giusto, vi trovo però altre band tra cui i Fingernails, altra quotata band Metal della Capitale, capitanata da Maurizio Bidoli.
Panico! Ho sbagliato serata? … No avevo proprio sbagliato locale.
Dovete sapere che una volta il Closer, lo dico per chi legge e non lo sa in quanto più giovane, si chiamava Traffic, chiuse dopo alcuni anni e da allora diventò l’attuale Closer, ed io che ahimè ho una certa età, oggi spesso ancora li confondo.
Menomale che il buon Marco Fatini, correttamente, perché il gesto che ha fatto non è da tutti, mi ha indicato il giusto luogo dove andare, consultando il suo portatile… non so in quanti lo avrebbero fatto.
Al Traffic, stavolta
quello vero, arrivo in tempo per ascoltare per fortuna tutte le band:
NEUROSPHERE
E LE STRANE COINCIDENZE DELLA VITA
Appena arrivato, mi
rendo conto di conoscere bene non solo i Lykaion, band che
principalmente aveva smosso la mia curiosità di ascolto dal vivo, ma anche le
due band di apertura, Neurosphere e Fenisia in
quanto, insieme aiLykaion, animavano le serate di quella incredibile
iniziativa musicale chiamata “NO SLAPPERS”, che ha dato visibilità e la
possibilità a tante giovani band e giovani artisti di potersi esibire in molti
palchi importanti della Capitale.
Ore 22.00 circa,
aprono le danze i Neurosphere che nascono nel 2003 dalle
ceneri di un’altra band: i VISIONE MAXIMA. Come spesso capita, la band fatica
ad avere una certa stabilità di formazione. Nonostante ciò il gruppo lavora e
lavora sodo, tant’è che nel febbraio del 2013 firmano un contratto con
l’etichetta REVALVE RECORDS, trovando finalmente una maggiore stabilità sonora
ed artistica nel 2014, anno in cui hanno avuto l’opportunità di potersi esibire
in diversi palchi nell’Europa dell’est, con tre date in Bielorussia ad esempio,
oppure in Russia, aprendo ai quotati ENTOMBED AD, altre due date in
ROMANIA e BULGARIA nell’estate appunto del 2014.
Questa sera presentano
un nuovo brano dal titolo “The Silent Bell”. La title track dimostra una
maturità cresciuta rispetto ai primi tempi e alle prime esibizioni. Il genere è
un misto di atmosfere epiche e dark che piacciono molto ai giovani consumatori
di musica metal, dove la voce, un po’ pulita un po’ growl, si mescola al suono
copioso e ritmico delle due chitarre con riff di uno stile di Metallica
memoria.
Un’ottima esibizione
la loro, che lascia soddisfatti tutti i presenti.
La Scaletta
dei NEUROSPHERE:
THE SILENT BELL
MINDQUAKE
GASHES IN THE VEIL
LAST MAN STANDING
MEGANTEREON
BEYOND THE GATES OF PLUTO
MINDQUAKE
GASHES IN THE VEIL
LAST MAN STANDING
MEGANTEREON
BEYOND THE GATES OF PLUTO
I Neurosphere sono:
Fabrizio
Oliva – chitarra ritmica / voce
Marco De Francesco Chitarra Solista / voce
Mimma Pietrucci – Basso
Marco Lio – Batteria
Marco Minno – Tastiere e Synths
Marco De Francesco Chitarra Solista / voce
Mimma Pietrucci – Basso
Marco Lio – Batteria
Marco Minno – Tastiere e Synths
FENISIA
UN CAFFE’ SULLA TERRAZZA DEGLI DEI DEL HARD ROCK
Voi adesso mi
chiederete, ma che c’entra il caffè con la terrazza degli Dei dell’hard
rock? … Non è effettivamente solo un augurio che faccio personalmente ai
ragazzi, ma è quel che credo meritino questi quattro scalmanati rockers,
che visti anni fa, proponevano un rock americano un po’piacione.
D’altronde si inizia a suonare proprio per questo, per piacere. IFenisia erano
effettivamente un po’ tutto questo, giovanissimi, molto attenti al look, ai
riff, agli assoli. Pur essendo molto giovani, già da allora, non erano
assolutamente musicisti acerbi e Nic Ciaz su tutti, chitarra solista e voce,
era già uno giusto, uno che ha la “X” come direbbero da altre parti più
blasonate.
Riguardo al Caffè, non
è altro che l’aroma del loro nuovo lavoro discografico di prossima uscita che
si chiamerà appunto “Fenisia caffè”, titolo un po’ anomalo e
controcorrente se confrontato con i classici titoli di CD hard & heavy.
Eppure rispecchia l’immagine anticonformista che la band si è data e la fa
contraddistinguere rispetto ad altre similari. E’ un po’ come il simbolo scelto
dalla band “LA FENICE che risorge dalle proprie ceneri”, infatti questi ragazzi
sono cresciuti e si sono rigenerati non solo fisicamente, ma anche musicalmente
e in creatività artistica.
Dall’ultima volta che
li vidi hanno sporcato maggiormente il suono e irrobustito le ritmiche grazie
anche all’imponente lavoro del loro batterista, Tig Smith che già da solo
conferisce a tutti i brani una botta incredibile. Con un batterista così o alzi
il volume oppure sei spacciato. Mi ha ricordato molti batteristi americani come
Eric Singer dei KISS o Tommy Lee dei Mothley Crue. E’ eccezionale: tiene
il tempo alternando i piatti con una precisione spaventosa, virtù che finora ho
visto a pochissimi batteristi Italiani, insomma una furia della natura, mai
banale, un vero piacere starlo ad ascoltare.
La ritmica generale è tenuta da Lian Ciaz, chitarra, e il Dr. Liquido al basso, che rappresentano un’ottima spalla per Nic Ciaz, il quale, con la chitarra, la sua voce e le pose da rocker vissuto, cattura l’attenzione generale durante tutto lo show, mentre Lian, con il suo cappellino alla “Slash”, salta e balla sul palco in maniera instancabile e il Dr.Liquido, (mi piace battezzarlo così), rimane più serio tra le note di un basso dalle ritmiche molto armoniche e presenti.
Il genere dei Fenisia è un hard rock tendente al metal, con chitarre a volte melodiche a volte più ricercate, molto distante, in termini di sonorità, dalla proposta dei Neurosphere.
Ottima la cover di Lenny Kravitz “Are You Gonna Go My Way”, rivisitata ed energizzata da tutta la band.
La ritmica generale è tenuta da Lian Ciaz, chitarra, e il Dr. Liquido al basso, che rappresentano un’ottima spalla per Nic Ciaz, il quale, con la chitarra, la sua voce e le pose da rocker vissuto, cattura l’attenzione generale durante tutto lo show, mentre Lian, con il suo cappellino alla “Slash”, salta e balla sul palco in maniera instancabile e il Dr.Liquido, (mi piace battezzarlo così), rimane più serio tra le note di un basso dalle ritmiche molto armoniche e presenti.
Il genere dei Fenisia è un hard rock tendente al metal, con chitarre a volte melodiche a volte più ricercate, molto distante, in termini di sonorità, dalla proposta dei Neurosphere.
Ottima la cover di Lenny Kravitz “Are You Gonna Go My Way”, rivisitata ed energizzata da tutta la band.
In finale un set
musicale di otto brani che hanno fatto muovere il folto pubblico intervenuto
alla manifestazione.
La scaletta
dei FENISIA:
OUTPOST
BLIZZARD
ARE YOU GONNA GO
MAN IN THE DUST
LIVE LOYAL
WASTED TIME
MORNINGSTAR
(VENUS)
BLIZZARD
ARE YOU GONNA GO
MAN IN THE DUST
LIVE LOYAL
WASTED TIME
MORNINGSTAR
(VENUS)
I FENISIA sono:
Nic Ciaz –
Voce e Chitarra
Lian Ciaz- Chitarra
Liquido – Basso
Tig Smith – Batteria
Lian Ciaz- Chitarra
Liquido – Basso
Tig Smith – Batteria
LYKAION
A UN PASSO DALLA PERFEZIONE
Era tanto che non
assistevo ad un’esibizione live dei nostri, Infatti le differenze con quei
ragazzotti tutta grinta che avevo conosciuto diversi anni fa si sente e come!
Da notare anche che, a concerto non ancora iniziato, già una buona parte del pubblico inneggiava con cori per accelerare il momento dell’esibizione. A questo aggiungo che ho avuto la netta sensazione di riconoscere, nei quattro, la consapevolezza tangibile di essere diventata una band metal competitiva e accattivante.
Quando li vidi molti anni fa erano in cinque e molto aggressivi musicalmente parlando. Oggi sono in quattro ed hanno fuso un misto di riff alla metallica con assoli orecchiabili alla Y.& T., abbinando a molti brani cori di facile memorizzazione che fanno sfogare il pubblico, rendendo protagonisti delle serate tutti i loro fan.
I Lykaion amano definirsi dark metal, ma per come la vedo io ad oggi, di dark hanno solo le magliette nere che portano. Tuttavia è innegabile che siano una band metal devastante, capaci di unire ballate ben azzeccate e melodie vincenti ad un suono graffiante, per far sognare ed emozionare il pubblico presente o chi li ascolta su CD.
Stasera presentano anche il nuovo album dal titolo: “Heavy Lullabies”, uscito da pochissimo per l’etichetta finlandese Inverse Record. Perfetta sintonia musicale tra le ballate, alternate a brani metal, con sonorità non sempre scontate, seppur composte da accordi semplici, diretti. Sanno presentarsi duri si, ma con venature sentimentali, frizzanti e mai volgari.
Da notare anche che, a concerto non ancora iniziato, già una buona parte del pubblico inneggiava con cori per accelerare il momento dell’esibizione. A questo aggiungo che ho avuto la netta sensazione di riconoscere, nei quattro, la consapevolezza tangibile di essere diventata una band metal competitiva e accattivante.
Quando li vidi molti anni fa erano in cinque e molto aggressivi musicalmente parlando. Oggi sono in quattro ed hanno fuso un misto di riff alla metallica con assoli orecchiabili alla Y.& T., abbinando a molti brani cori di facile memorizzazione che fanno sfogare il pubblico, rendendo protagonisti delle serate tutti i loro fan.
I Lykaion amano definirsi dark metal, ma per come la vedo io ad oggi, di dark hanno solo le magliette nere che portano. Tuttavia è innegabile che siano una band metal devastante, capaci di unire ballate ben azzeccate e melodie vincenti ad un suono graffiante, per far sognare ed emozionare il pubblico presente o chi li ascolta su CD.
Stasera presentano anche il nuovo album dal titolo: “Heavy Lullabies”, uscito da pochissimo per l’etichetta finlandese Inverse Record. Perfetta sintonia musicale tra le ballate, alternate a brani metal, con sonorità non sempre scontate, seppur composte da accordi semplici, diretti. Sanno presentarsi duri si, ma con venature sentimentali, frizzanti e mai volgari.
I Lykaion sono
sempre pronti al botta e risposta, a far saltare il pubblico. In un certo senso
hanno capito tutti i segreti del mestiere. Neanche davanti a qualche scherzosa
provocazione da parte del pubblico perdono di concentrazione, come delle star
ormai navigate.
Il brano “Till The End” rappresenta un grande salto di maturità compositiva. Si vede che è un brano importante e lo si legge anche dall’interpretazione generale dei ragazzi che fa sognare e fa battere più forte il cuore.
Il brano “Till The End” rappresenta un grande salto di maturità compositiva. Si vede che è un brano importante e lo si legge anche dall’interpretazione generale dei ragazzi che fa sognare e fa battere più forte il cuore.
Quando hanno iniziato
negli anni 2000 erano cinque giovani capelloni di una metal band come molte
altre, avevano un cantante solista, bravo, ma che non riusciva a fare la
differenza. Poi nel 2009 la grande trasformazione: Alessandro Sforza, per gli
amici Vampy, già chitarra solista, prende per mano la band e inizia
anche a cantare.
Scelta, devo dire, illuminante. Senza dover troppo cercare fuori, i Lykaion un cantante bravo e con carisma lo avevano in casa e probabilmente neanche se ne erano accorti. Alessandro è riuscito a far apprezzare la sua voce dai toni non molto alti e un po’ grunge, ma incisiva e personale, che, unita alle sue tecniche di chitarrista e alla grande energia profusa nei brani, ha dato aiLykaion la vera e propria personalità che mancava e quella marcia in più che li rende grandi.
Scelta, devo dire, illuminante. Senza dover troppo cercare fuori, i Lykaion un cantante bravo e con carisma lo avevano in casa e probabilmente neanche se ne erano accorti. Alessandro è riuscito a far apprezzare la sua voce dai toni non molto alti e un po’ grunge, ma incisiva e personale, che, unita alle sue tecniche di chitarrista e alla grande energia profusa nei brani, ha dato aiLykaion la vera e propria personalità che mancava e quella marcia in più che li rende grandi.
Devo dire che il set
dei Lykaion è volato via in un attimo, la scaletta dei brani è
stata ben congeniata dalla band, mai un momento di noia, mai troppe pause e la
stupenda “Dimenticherai” scelta per chiudere alla grande la serata.
Me ne torno a casa con
un dubbio ormai di atavica memoria: ma se queste band fossero nate in America o
in Inghilterra o in Svezia? Avrebbero avuto maggiore giustizia e la giusta
popolarità che meritano?Un esempio lo danno proprio i Neurosphere con
i loro tour nell’Europa dell’est o molte altre band come i Fingernails,
che spesso partecipano con acclamazione e gloria a festival metal prestigiosi
in Germania, o anche gli stessiLykaion che hanno firmato per una
etichetta discografica finlandese. Qui in Italia oggi come oggi, per queste
ottime band c’è molto poco. Ed ecco perché è ancora più importante sostenerli e
finché ci saranno band così, il Rock non morirà mai.
La scaletta
dei LYKAION:
HEAVY LULLABY
FOR LOVE
ANTHEM
( I DON’T LOVE YOU) ANYMORE
WAITIN’
ANIMALS
EMPTY
END OF TIME
OUT OF MY HEART
ACCEPT YOURSELF
TILL THE END
NOTHIN’ BUT DEATH
DIMENTICHERAI
FOR LOVE
ANTHEM
( I DON’T LOVE YOU) ANYMORE
WAITIN’
ANIMALS
EMPTY
END OF TIME
OUT OF MY HEART
ACCEPT YOURSELF
TILL THE END
NOTHIN’ BUT DEATH
DIMENTICHERAI
I LYKAION sono:
Alessandro
Sforza – Chitarra e Voce
Fabio Valentini – Chitarra
Valerio Miseferi – Basso
Andrea Alberati – Batteria
Fabio Valentini – Chitarra
Valerio Miseferi – Basso
Andrea Alberati – Batteria
Nessun commento:
Posta un commento