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venerdì 15 maggio 2015

KOZA NOZTRA - Sancta Delicta Atto I, di Maurizio Mazzarella


KOZA NOZTRA - Sancta Delicta Atto I

Autoprodotto

Stop, il viaggio dell’umanità finisce qui!!! Siamo giunti al capolinea!!! Chi segue da un pò le mosse dei Koza Noztra sa bene che eravamo in dirittura d’arrivo… Chi non li conosce può partire da qui, viaggiando all’indietro per interiorizzarne il percorso concettuale. Non è ancora conclusa, però, l’avventura di questa band a dir poco micidiale (si fermerà forse nel 2018…) che dipana in due atti la “santificazione” del delitto. Come si possono invocare la fede in una qualsiasi entità superiore, la carità del prossimo e speranza di un futuro migliore ?! Quali aspettative di vita può avere una società dove il delitto prima inevitabile (vedi i precedenti lavori…) adesso viene addirittura santificato?! Certo non si parla dei delitti spiccioli da telefilm poliziesco o di quelli della piccola provincia che vanno ad impegnare i salotti televisivi in prima serata. Qui si parla dei delitti di Stato, quelli commessi a danno dei tanti nessuno, quelli dove tanti morti sono pura statistica, quelli che buttano nella disperazione più atroce intere famiglie, quelli che costringono al suicidio un povero disperato che non può pagare le tasse, che non è protetto dagli usurai, colui a cui viene sottratta dalle banche anche la carta igienica per pulirsi il cxxo… Tragedie che possono colpire ognuno di noi o che ci possono sfiorare coinvolgendo le persone che direttamente frequentano il nostro quotidiano… 


E i nostri non ci dispensano certo da bestemmie e atrocità varie, tanto da far sembrare Mayhem, Darkthrone e Burzum dei bambini giocherelloni. Altro che black metal!!! Fin qui il concept, comprensibilissimo in quanto declamato (si, perché l’Onorevole non canta, declama ed impreca…) nella nostra cara lingua madre e che ci viene fornito con un contorno metallico di tutto rispetto, ottimamente suonato, registrato, che trova i suoi highlights nello speed metal di Belfagor, nel metal up tempo ed anthemico di Mammut, nell’elaborata Polifemo (divisa a sua volta in due parti), nelle vocals di Costanza Caprini, che quasi fa il verso alla ben più pacata Child In Time di purpleiana memoria, nella finale Strategia Della Tensione. Sempre ed incredibilmente efficaci gli spunti armonici e solisti della chitarra di Recupero Crediti, da manuale della chitarra ritmica le linee del Diacono, solida e precisa l’intera sezione ritmica. L’Onorevole e le sue invettive fanno storia a se, è lui l’elemento che forse rende questa band distinguibile dalle altre al primo ascolto. L’artwork del cd è tremendamente inquietante nella sua semplicità: un’immagine della Santa Muerte (indovinate qual è l’altro grande gruppo nazionale che l’ha celebrata con un brano ad essa dedicata…), per la quale non serve aggiungere altro. Ancora una volta promozione a pieni voti !!! 




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