Prehistoric
Pigs
Everything is Good
Prehistoric
Pigs, gruppo di genere stoner rock strumentale, doom, space e
psichedelico, nasce nel 2012 ed è composto dai fratelli Juri (chitarra), Jacopo
Tirelli (basso) e Mattia Piani
(batteria) , la composizione più classica possibile.
Everything Is Good è il loro secondo
album.
Il viaggio inquietante dei Prehistoric Pigs -oscuro ma affascinante- nei meandri della
psichedelia più totale, rappresenta un’eruzione vulcanica di chitarre distorte,
un getto avvolgente, una cortina sonora dove non mancano spunti molto
interessanti.
Il primo brano Everything is good I è un ottimo
rock-metal ben ritmato, con impennate di chitarra; il basso rimbombante e la
batteria molto presente, con rallentamenti e accelerazioni accompagnano un assolo
di chitarra elettrica che riporta all’orecchio sonorità della prima
sperimentazione psichedelica.
Univesally droning è un riff ossessivo e cupo, dal
sound pesantemente grezzo e distorto, un motore diesel. Molto ripetitivo e
volutamente martellante.
Red fields inizia con un ottimo giro di chitarra
classica che lascia posto man mano al basso e ad una distorsione totale, fino a
creare rimbombi sonori con frequenze bassissime, un elettrosmog musicale che
crea uno strano effetto sonoro.
Shut up it’s raining yolks è un vero e proprio rock psichedelico dal
ritmo incalzante alla Jimmy Hendrix, con un grande assolo di chitarra, un
viaggio nelle potenzialità elettroniche di questo strumento lanciato come un
cavallo imbizzarrito ai confini del virtuosismo.
When the trip ends ha invece un ritmo molto blando, con atmosfere suffuse e lisergiche
che riportano sui binari della melodia, molto raffinato.
Hypnodope, psichedelia pura con voci di sottofondo e l’introduzione di
strumenti ad arco che dialogano col basso, decadente e cupo.
Zug è un riff che riprende gli schemi classici dell’hard rock, una lunga
galoppata ritmica intervallata da controtempi e assoli di chitarra.
Everything is good II è il ritorno al primo brano, che
come in un viaggio che si rispetti riporta a casa, all’inizio dell’avventura sonora.
Complessivamente
notevole questo lavoro dei Prehistoric Pigs, che hanno il merito di creare una
propria strada (e alla grande) in un
genere in cui spesso sono gli stranieri a farla da padrone. Ascoltando molte volte
i brani si scoprono a getto continuo nuovi accorgimenti, così come guardando un quadro
astratto a poco a poco ci si accorge che alcune pennellate diventano
rilevanti, e si apprezza maggiormente l’insieme.
BIO
I Prehistoric Pigs sono un trio formato dai fratelli Juri (chitarra) e
Jacopo Tirelli (basso), e dal loro cugino Mattia Piani (batteria). La band si è
formata nel marzo del 2012 come diretta conseguenza delle jam session in cui i
tre usavano cimentarsi da anni. I Prehistoric Pigs suonano uno stoner rock
strumentale, con forti influenze doom, space e psichedeliche. Il loro sound
pesantemente grezzo e distorto si mescola ad assoli hendrixiani, riff di
kyussiana memoria e melodie dagli accenti kraut rock. Le ipnotiche e lisergiche
atmosfere evocate dalla loro musica portano dritte al deserto della California,
per poi virare verso l’oscurità dei cieli di Urano fino a ridiscendere alle più
profonde viscere della Terra. I Prehistoric Pigs hanno pubblicato il loro primo
album “Wormhole Generator”
nell’Ottobre del 2012, sotto l’egida della Moonlight Records. Dopo aver calcato
i palchi del Nord Italia, la band ha esportato la propria musica suonando in
locali e festival in Slovenia, Germania, Austria ed Irlanda. L’estate del 2014
ha visto l’uscita di uno split con gli irlandesi Electric Taurus, pubblicato
dalla Go Down Records. In seguito ad una serie di concerti in tutta Italia ed
alla firma con la The Smoking Goat Records, i Prehistoric Pigs si stanno
preparando per l’uscita del loro secondo album, Everything
Is Good, prevista per la primavera del 2015.
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