David Bowie, all’epoca ancora Davy Jones, al Marquee
nel 1965
I luoghi storici del rock a Londra – 2° parte
di Corrado Canonici
Articolo già apparso su MAT 2020 del 2013
Nell'articolo precedente abbiamo spinto il pulsante ‘pause’ al
London Astoria per quanto riguarda la prima puntata del nostro viaggio alla
scoperta dei luoghi storici del rock londinesi; è da
lì
che spingiamo ‘play’ e ricominciamo il viaggio.
I luoghi storici del rock a Londra – 1° parte
I luoghi storici del rock a Londra – 1° parte
Quasi all’angolo dell’Astoria (ora demolito), si trova una via piena
zeppa di negozi di strumenti musicali: Denmark Street. I musicisti la chiamano
Tin Pan Alley, termine coniato nel 1800 a New York per definire una via
newyorkese piena di editori ed altri uffici musicali; il termine si è
poi allargato fino a definire qualunque luogo in cui ci sia un’alta
concentrazione di negozi o servizi musicali – di conseguenza, Denmark Street a
Londra. Nella foto possiamo vedere uno dei numerosi fornitissimi negozi della
zona.
Due
dei luoghi rock londinesi fortemente connessi ai Pink Floyd sono Britannia Row
e Battersea Power Station – quest’ultima una vera icona della musica rock.
Battersea, che compare sulla copertina dell’album “Animals” (quello
dove c’è
un maiale che vola), era all’epoca una centrale attiva molto inquinante, affacciata
sul Tamigi di fronte al quartiere di Chelsea. Da non dimenticare che la famosa
nebbia di Londra di fatto non esiste, Londra non è
affatto nebbiosa! La nebbia non erano altro che fumi da riscaldamenti a carbone
(ora proibiti) e da centrali di energia in pieno centro (ora chiuse) – fra cui
appunto Battersea. Si parla da anni di riconvertire Battersea in un centro culturale
e musicale, che sarebbe adatto alla popolarita’ di cui gode grazie ai Pink
Floyd; ma ad oggi non c’e’ ancora un progetto definito. Al momento Battersea
Power Station e’ una centrale abbandonata con vetri rotti e tanto fascino.
Britannia Row è invece oggi un blocco di uffici che predilige attivita’ creative:
architetti, studi di registrazione, managements musicali. Inizialmente di
proprietà
dei Pink Floyd, dopo la scissione da Roger Waters è
stato interamente rilevato dal batterista Nick Mason e trasformato nel business
centre che è
oggi, gestito dalla sua deliziosa figlia Holly. Britannia Row era
originariamente una chiesa, poi sconsacrata; a quel punto i Pink Floyd acquistarono
l’immobile trasformandolo in uno studio di registrazione e magazzino per i loro
strumenti ed apparecchiature tecniche. “Animals” e parte di “The Wall”, incluso
il celeberrimo brano “Another brick in the wall”, sono stati registrati a
Britannia Row.
Ma il luogo che ha davvero cambiato la vita musicale di Londra e forse del
mondo, è
un club ora scomparso: il leggendario, piccolo, sporco, rumoroso Marquee Club.
Aperto nel 1958 a Oxford Street, diventa subito il luogo più importante della scena jazz e rhythm & blues di Londra. Nel 1964 il Marquee si sposta nel luogo poi diventato il suo indirizzo più famoso: 90 Wardour Street (foto). Diventa immediatamente una leggenda, ospitando gli ‘artisti strani’ dell’epoca: Jimy Hendrix, Rolling Stones, David Bowie, Cream, Pink Floyd, Manfred Mann, Who, Nice, Yes, Led Zeppelin, Jethro Tull, King Crimson, Genesis e moltissimi altri. Grazie all’apertura mentale dei proprietari del club, le nuove tendenze riescono ad avere un pubblico, si fanno conoscere, si affermano. L’acid rock, il rock psichedelico, il prog prendono vita. Ma a causa della vibrazione costante di migliaia di watts per anni ed anni, ad un certo punto si nota che la facciata del Marquee è ‘slittata’ in avanti (!!!); per questioni di sicurezza se ne decise l’abbattimento. Oggi al posto del famoso Marquee di Wardour Street c’è un ristorante; ma la porta d’ingresso del Marquee, sul lato destro del ristorante, è ancora in piedi sebbene oggi sia l’entrata dei Soho Lofts (appartamenti di lusso).
Il Marquee a Wardour Street, foto dell’epoca
Aperto nel 1958 a Oxford Street, diventa subito il luogo più importante della scena jazz e rhythm & blues di Londra. Nel 1964 il Marquee si sposta nel luogo poi diventato il suo indirizzo più famoso: 90 Wardour Street (foto). Diventa immediatamente una leggenda, ospitando gli ‘artisti strani’ dell’epoca: Jimy Hendrix, Rolling Stones, David Bowie, Cream, Pink Floyd, Manfred Mann, Who, Nice, Yes, Led Zeppelin, Jethro Tull, King Crimson, Genesis e moltissimi altri. Grazie all’apertura mentale dei proprietari del club, le nuove tendenze riescono ad avere un pubblico, si fanno conoscere, si affermano. L’acid rock, il rock psichedelico, il prog prendono vita. Ma a causa della vibrazione costante di migliaia di watts per anni ed anni, ad un certo punto si nota che la facciata del Marquee è ‘slittata’ in avanti (!!!); per questioni di sicurezza se ne decise l’abbattimento. Oggi al posto del famoso Marquee di Wardour Street c’è un ristorante; ma la porta d’ingresso del Marquee, sul lato destro del ristorante, è ancora in piedi sebbene oggi sia l’entrata dei Soho Lofts (appartamenti di lusso).
Gli Who al Marquee
Il Marquee ha continuato la sua vita nella terza incarnazione di Charing
Cross Road con un certo successo; ma si è
poi spento poco a poco. Nonostante la
volontà
di vari organizzatori negli anni, le successive incarnazioni di Islington,
Leicester Square e l’ultima di Soho non hanno avuto fortuna; ed il club ha
chiuso i battenti nel 2008, sembra per sempre.
Non ci resta che goderci alcune foto del Marquee nel suo massimo
splendore, dove si vedono: Davy Jones & The Lower Third (guardate bene: è
David Bowie nel 1965 prima della trasformazione!), Who, Pink Floyd, Yes, King
Crimson backstage, un poster degli anni ’70 (leggete che nomi…). Il Marquee è
morto, long live al Marquee.
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