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mercoledì 27 novembre 2019

The Kompressor Experiment – “2001”, di Luca Paoli

The Kompressor Experiment – “2001

Di Luca Paoli

Interessante lavoro della band Svizzera dei The Kompressor Experiment, che col loro “2001” rendono omaggio sia al film cult per eccellenza, ovvero a “2001 Odissea Nello Spazio” che compie 50 anni, che al suo regista Stanley Kubrik.
Il progetto nasce nel 2016, debuttando dal vivo e riscuotendo consensi sia di pubblico che di critica, e dopo qualche ritocco qua e là raggiungono un alto livello di performance che va oltre ogni più rosea aspettativa.
E così nel 2019 esce il compcet allbum, sia in formato doppio vinile che in CD. In entrambi i casi il lavoro è molto curato anche nella parte grafica e nel packaging.
La stampa di questa opera è stata finanziata dai fan su kickstarter, raggiungendo e superando l’obbiettivo in modo inaspettato.

Ma torniamo al disco. Il concept, musicalmente si muove su territori post metal con ingredienti progressive e psichedelici che si sposano bene con l’opera di Kubrik.
Le sette tracce che lo compongono sono l’ideale colonna sonora del nuovo millenio al film, ma non solo. Provate ad abbinare delle immagini al suono del disco: vi assicuro che l’esperienza risulta essere molto interessante e funziona molto bene.
Evidentemente anche il solo ascolto regala molteplici suggestioni, portandoci in luoghi del futuro dove le chitarre ed il synth emanano sentieri sonori a volte impervi, ma anche distesi, e che regalano all’ascoltatore una esperienza d’ascolto veramente molto intrigante.

Brani come “Monolith I” che apre il disco, nei suoi quasi sedici minuti ci porta in un’altra realtà, il futuro e lo spazio non sono poi così lontano.
Piace, a chi scrive, l’uso del synth molto evocativo e l’assolo di chitarra molto lirico accompagnato da un riff bello duro sempre della sei corde. La sezione ritmica poi è perfetta nel dettare tempo ed umori al brano.
Space Wondering” si apre con un accordo di chitarra elettrica subito affiancato da quella acustica che ci introduce un brano a due facce... la prima parte è decisamente calma, quasi una ballata, per poi esplodere nella seconda parte con urla strazianti e riff metal.
Monolith III” è molto epica nel suo incedere, con momenti di pura psychedelia elettronica che ricorda i pionieri cosmici tedeschi degli anni ‘70.
I brani sono di ottimo livello compositivo e strumentale e vanno ascoltati tutti, come se si guardasse un film.
Il disco si apre e si chiude con le stesse note di un synth dando la possibilità di ascoltare il lavoro in loop.

Il doppio vinile - e il cd - è uscito per la Shunu Records e la parte grafica e i materiali usati per la realizzazione del packaging sono di alta qualità, così come la parte grafica.

Un gran bel lavoro con un piede nel presente ed uno nel futuro.


Track List:

1. Monolith I (15:43)
2. Moon Groove (7:15)
3. Monolith II (5:38)
4. Space Wandering (10:40)
5. EMP.AI (7:39)
6. Monolith III (14:57)
7. Draconic Period (3:43)


Line Up:
Thomas Defago - Bass
Jèrèmie Dèlèze – Drums, Synth
David Bayard - Guitar
Fantin Reichler – Guitar, Synth

Guests:
David Glassey Growl Vocals on Space Wandering
Hubert Papilloud Soundscapes on Monolith III
Enora Fondain Violin on Monolith I, Space Wandering, Draconic Period

www.shunurecords.com



ENGLISH VERSION

Interesting work by the Swiss band The Kompressor Experiment, which with their"2001" pay tribute to both the cult film par excellence, or "2001 Space Odyssey" that turns 50, and its director Stanley Kubrik.

The project was born in 2016, debuting live and gaining acclaim from both audiences and critics, and after a few tweaks here and there they achieve a high level of performance that goes beyond all rosy expectations.
And so in 2019 the concept album is released, both in double vinyl and CD format. In both cases the work is also very well cared for in the graphic and packaging part.
The printing of this work was funded by fans on kickstarter, reaching and exceeding the goal in an unexpected way.
But back to the record. The concept, musically moves on post-metal territories with progressive and psychedelic ingredients that match well with Kubrik's work.

The seven tracks that compose it are the ideal soundtrack of the new millennium to the film, but not only. Try to match images to the sound of the disc: I assure you that the experience turns out to be very interesting and works very well.

Evidently even listening gives multiple suggestions, taking us to places of the future where guitars and synths emanate sound paths sometimes impervious, but also relaxed, and that give the listener a really very intriguing.

Songs like "Monolith I" that opens the record, in its almost sixteen minutes takes us to another reality, the future and space are not that far away.

The writer likes the use of the very evocative synth and the very lyrical guitar solo accompanied by a nice hard riff always of the six strings. The rhythm section is perfect in dictating time and moods to the song.

"Space Wondering" opens with an electric guitar chord immediately flanked by the acoustic one that introduces us a two-sided track... the first part is decidedly calm, almost a ballad, and then explodes in the second part with excruciating screams and metal riffs.

"Monolith III" is very epic in its incest, with moments of pure electronic psychedelia reminiscent of the German cosmic pioneers of the 1970s.

The songs are of excellent compositional and instrumental level and should be heard all, as if watching a movie.

The album opens and closes with the same notes as a synth giving you the ability to listen to the work in a loop.

The double vinyl - and the CD - came out for Shunu Records and the graphics and materials used for the packaging are of high quality, as well as the graphic part.

A great job with one foot in the present and one in the future.



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