The Kompressor Experiment – “2001”
Di
Luca Paoli
Interessante
lavoro della band Svizzera dei The Kompressor
Experiment, che col loro “2001”
rendono omaggio sia al film cult per eccellenza, ovvero a “2001 Odissea
Nello Spazio” che compie 50 anni, che al suo regista Stanley Kubrik.
Il progetto
nasce nel 2016, debuttando dal vivo e riscuotendo consensi sia di pubblico che
di critica, e dopo qualche ritocco qua e là raggiungono un alto livello di
performance che va oltre ogni più rosea aspettativa.
E così nel
2019 esce il compcet allbum, sia in formato doppio vinile che in CD. In
entrambi i casi il lavoro è molto curato anche nella parte grafica e nel
packaging.
La stampa di
questa opera è stata finanziata dai fan su kickstarter, raggiungendo e
superando l’obbiettivo in modo inaspettato.
Ma torniamo
al disco. Il concept, musicalmente si muove su territori post metal con ingredienti
progressive e psichedelici che si sposano bene con l’opera di Kubrik.
Le sette
tracce che lo compongono sono l’ideale colonna sonora del nuovo millenio al
film, ma non solo. Provate ad abbinare delle immagini al suono del disco: vi
assicuro che l’esperienza risulta essere molto interessante e funziona molto
bene.
Evidentemente
anche il solo ascolto regala molteplici suggestioni, portandoci in luoghi del
futuro dove le chitarre ed il synth emanano sentieri sonori a volte impervi, ma
anche distesi, e che regalano all’ascoltatore una esperienza d’ascolto
veramente molto intrigante.
Brani come “Monolith
I” che apre il disco, nei suoi quasi sedici minuti ci porta in un’altra
realtà, il futuro e lo spazio non sono poi così lontano.
Piace, a chi scrive,
l’uso del synth molto evocativo e l’assolo di chitarra molto lirico
accompagnato da un riff bello duro sempre della sei corde. La sezione ritmica
poi è perfetta nel dettare tempo ed umori al brano.
“Space
Wondering” si apre con un accordo di chitarra elettrica subito
affiancato da quella acustica che ci introduce un brano a due facce... la prima
parte è decisamente calma, quasi una ballata, per poi esplodere nella seconda
parte con urla strazianti e riff metal.
“Monolith
III” è molto epica nel suo incedere, con momenti di pura psychedelia
elettronica che ricorda i pionieri cosmici tedeschi degli anni ‘70.
I brani sono
di ottimo livello compositivo e strumentale e vanno ascoltati tutti, come se si
guardasse un film.
Il disco si
apre e si chiude con le stesse note di un synth dando la possibilità di
ascoltare il lavoro in loop.
Il doppio
vinile - e il cd - è uscito per la Shunu Records e la parte grafica e i
materiali usati per la realizzazione del packaging sono di alta qualità, così
come la parte grafica.
Un gran bel
lavoro con un piede nel presente ed uno nel futuro.
Track List:
1. Monolith I (15:43)
2. Moon Groove (7:15)
3. Monolith II (5:38)
4. Space Wandering (10:40)
5. EMP.AI (7:39)
6. Monolith III (14:57)
7. Draconic Period (3:43)
2. Moon Groove (7:15)
3. Monolith II (5:38)
4. Space Wandering (10:40)
5. EMP.AI (7:39)
6. Monolith III (14:57)
7. Draconic Period (3:43)
Line Up:
Thomas Defago - Bass
Jèrèmie Dèlèze – Drums, Synth
David Bayard - Guitar
Fantin Reichler – Guitar, Synth
Jèrèmie Dèlèze – Drums, Synth
David Bayard - Guitar
Fantin Reichler – Guitar, Synth
Guests:
David Glassey Growl Vocals
on Space Wandering
Hubert Papilloud Soundscapes on Monolith III
Enora Fondain Violin on Monolith I, Space Wandering, Draconic Period
Hubert Papilloud Soundscapes on Monolith III
Enora Fondain Violin on Monolith I, Space Wandering, Draconic Period
www.shunurecords.com
ENGLISH VERSION
Interesting work by the Swiss band The Kompressor Experiment, which with their"2001" pay tribute
to both the cult film par excellence, or "2001 Space Odyssey" that
turns 50, and its director Stanley Kubrik.
The project was born in 2016, debuting live and gaining acclaim from both
audiences and critics, and after a few tweaks here and there they achieve a
high level of performance that goes beyond all rosy expectations.
And so in 2019 the concept album is released, both in double vinyl and CD
format. In both cases the work is also very well cared for in the graphic and
packaging part.
The printing of this work was funded by fans on kickstarter, reaching and
exceeding the goal in an unexpected way.
But back to the record. The concept, musically moves on post-metal
territories with progressive and psychedelic ingredients that match well with
Kubrik's work.
The seven tracks that compose it are the ideal soundtrack of the new
millennium to the film, but not only. Try to match images to the sound of the
disc: I assure you that the experience turns out to be very interesting and
works very well.
Evidently even listening gives multiple suggestions, taking us to places of
the future where guitars and synths emanate sound paths sometimes impervious,
but also relaxed, and that give the listener a really very intriguing.
Songs like "Monolith I" that opens the record, in its almost
sixteen minutes takes us to another reality, the future and space are not that
far away.
The writer likes the use of the very evocative synth and the very lyrical
guitar solo accompanied by a nice hard riff always of the six strings. The
rhythm section is perfect in dictating time and moods to the song.
"Space Wondering" opens with an electric guitar chord immediately
flanked by the acoustic one that introduces us a two-sided track... the first
part is decidedly calm, almost a ballad, and then explodes in the second part
with excruciating screams and metal riffs.
"Monolith III" is very epic in its incest, with moments of pure
electronic psychedelia reminiscent of the German cosmic pioneers of the 1970s.
The songs are of excellent compositional and instrumental level and should
be heard all, as if watching a movie.
The album opens and closes with the same notes as a synth giving you the
ability to listen to the work in a loop.
The double vinyl - and the CD - came out for Shunu Records and the graphics
and materials used for the packaging are of high quality, as well as the
graphic part.
A great job with one foot in the present and one in the future.
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