The High Jackers-
Da Bomb
Di Gianni Sapia
Articolo già
pubblicato su MAT2020 di giugno
Mmmhhh... caldo e dolce, sensuale, lisergico,
incalzante, stimolante e rilassante nello stesso tempo. Conciliante. E poi
appagante, divertente, coinvolgente. Biologico e industriale. Universale. Senza
tempo perché d'ogni tempo. è
quello che mi piace, un tuffo nel cuore che batte. Qualcosa di pericoloso, che
se lo assaggi una volta poi ti resta lì, incollato al palato per tutta la vita
e copre gli altri gusti, quelli che sanno di meno. Nasce tutto dal brodo primorbluesdiale, nasce tutto da
lì e tra gli anni '60 e '70 si trasforma, muta, si traveste e rende viva e
tangibile la meraviglia... Ma non è finita, c'è ancora speranza. Il tempo è
stato dirottato, portato fuori dai binari e nel disco dei The High Jackers
viene fuori ancora quel tempo magico, "quella volta che". E niente sa
di passato, ma nemmeno di presente, né di futuro, perché è musica dell'anima,
senza tempo, musica che conquista il cervello e indebolisce la razionalità,
senza spazio. C'è rock e tutta la black music in Da Bomb dei The High Jackers. C'è odore d'ottone e valvole elettriche. Due
righe "rubate" direttamente a loro per presentarli formalmente:
"The High Jackers, i dirottatori, è un marchio
creato da Mr. Steve (Stefano Taboga) cantante e bassista dei The Mad Scramble.
Nasce come band che raduna un compendio di vari musicisti di
diverse estrazioni e percorsi musicali, uniti da una passione comune: FARE
OTTIMA MUSICA proponendo un prodotto che spazia tra vari generi tra cui rock,
blues, soul e R&B. Data la flessibilità del gruppo, si propone in diverse
formazioni, dal duo alla big band, riarrangiando ogni volta i pezzi dei vari
set.
Il 2019
è l’anno del loro primo album “Da bomb” pubblicato per Toks Records e Music
Force."
BAND:
Steve Taboga (voce, basso, chitarra, autore), Marzio "scoot"
Tomada (basso e voci), Alberto Pezzetta (organi e sintetizzatori), Emanuele
Filippi (pianoforti), Fabio " Fabulous" Veronese (pianoforti), Jeremy
Serravalle (organi e sintetizzatori), Alan Malusa' Magno (chitarra e voce),
Andrea "Cisa" Faidutti (chitarra e voce), Johnny Paper (chitarre),
Filippo Orefice (Sax), Mirko Cisilino (tromba), Pablo de Biasi (batteria),
Marco "magic" D' Orlando (batteria)
Reso il giusto plauso si torna
all'emozione. Ricomincio, perché 'sto disco l'avrò già sentito tre volte di
seguito, mentre studiavo i ragazzi di Udine e ogni volta che ricomincio la
magia si rinnova e il tempo è annientato. Il disco parte con una canzone da
viaggio, on the road e non poteva essere diversamente. Burgers and Beers mette in moto la decappottabile e il viaggio
comincia. Il vento porta via i pensieri che le immagini d'intorno dettano alla
fantasia. E si continua con If I Don't Have You e nello specchietto retrovisore il sorriso di
James Brown, seduto sul sedile posteriore, con le braccia larghe. Going Crazy è una canzone che mi fotte.
Si porta dentro quegli spigoli che uso per grattarmi la mente e quelle
rotondità che mi eccitano l'altra mente che poi non posso più farne a meno. La
sensualità di Sunshine si respira fin
da subito. Libera i sensi e cerchi un corpo da toccare o un vecchio whisky da
assaggiare o mare da annusare e sogni da guardare. La gioiosa Everybody's Burning gode di crescendo
succulenti e apre la porta all'incalzare di Stunned
and Dizzy, canzone figa un bel po'. è
quella che ti prende per un braccio e ti butta in mezzo alla pista, che tu non
volevi, ma poi quando ci sei in mezzo ti piace e non vedi l'ora di rifarlo. Hush Now è il momento riflessivo, il
lato romantico, intenso, psichedelico in certi momenti. E si torna a
scoppiettare con Live It, il pezzo
più fumettistico dell'album. My New
Paradise è un altro brano on the road, ma stavolta in città, di notte, tra
vie affollate di vita notturna e strade desolate che fa da apripista a The Wrong Side Of the Street, pezzo
intenso dall'interiorità evidente. Collo e piedi tornano a tenere il tempo con
l'inizio di You Make Me Mad, un
funky-rap e chissà quant'altro, che ribadisce l'incollocabilità temporale
dell'album, pur essendone chiara la radice, che gode di un assolo di chitarra
succoso. Un ultimo pezzo, ancora uno, perché di buona musica non si è mai sazi.
Allora This Is The Sound (Da Bomb)
per chiudere con gusto e godimento. Quindi ci siamo. è proprio finito. Da
Bomb dei The High Jackers fa
parte senza dubbio di quei dischi che non ti stancano mai, come la musica che
ripropone, immortale, senza tempo, anzi, di più, che fa il tempo, lo
caratterizza. Questi super musicisti di Udine ci riportano a spasso tra New
Orleans, Chicago, San Francisco, Memphis in quegli anni di cuori in fermento e
lo fanno con l'anima dipinta di blues. Thank you so much!
Credits:
Artista: The High
Jackers
Autore dei brani:
Stefano Taboga
Editore: Music Force
/ Toks
Etichetta: Music
Force / Toks
Catalogo: MF 072 /
Toks 001
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