Compie gli anni oggi, 9
aprile, Lino Ajello, chitarrista del Balletto
di Bronzo dal 1969 al 1973, con cui incide gli album "Sirio 2222"
e "YS". Abbandona il gruppo per trasferirsi nel nord Europa.
Nel 2016 incide insieme
a Marco Cecioni "Cuma 2016 DC", a nome Il Balletto di Bronzo
di Lino Ajello e Marco Cecioni, con Gianni Leone special guest.
Happy Birthday Lino!
Wazza
È il giugno del 1972
quando la Polydor pubblica l’immenso "Ys", caratterizzato da un elegante art-work.
Un coro di voci sussurrate, intensamente liriche, fungono da apripista al
momento di apertura, la meravigliosa Introduzione, delineata sulle ancestrali
atmosfere dell’organo di Gianni Leone, capace di estasiare mediante complicati
fraseggi strumentali dalla forte intensità espressiva: il clima quasi
claustrofobico e l’inquietante insieme d’atmosfera dell’opening-track viene
ulteriormente scandito da iperboliche variazioni ritmiche grazie ai tempi
dispari di Stinga e da alchemici passaggi di chitarra del funambolico Lino
Ajello che evocano lo scomodo spettro frippiano. Dissonante e articolato nel
suo svolgersi appare anche il secondo titolo dell’album, Primo Incontro, con la
timbrica particolarmente enfatica del leader a contrastare strutture variamente
spigolose e refrattarie a qualsiasi concessione melodica, tra continui stacchi
percussivi, repentini cambi di tempo e un dualismo chitarra-tastiere veramente
originale, che si lancia anche in digressioni di pura matrice
umoristico-sperimentale. Gli echi amplificati di una tonalità vocale
proveniente da infiniti, sconosciuti spazi si dischiudono come una delle
molteplici variabili stilistiche presenti in Secondo Incontro, raffinata danza
sonora che assorbe istanze magiche di dark-progressive dai registri evoluti e
personali, agitandosi copiosamente tra sollecite progressioni strumentali dal
vago sapore spettrale ed alambiccati vortici basso-batteria dall’evidente piglio
jazz-rock. Terzo Incontro, paragonabile stilisticamente all’episodio
precedente. è costituita da frequenze di elevato spessore qualitativo,
espandendosi come un’altalenante sequenza di multicolorate valenze dai tratti
cangianti e difformi, ostentando inoltre la cultura di stampo classicistico
propria dell’estroso Leone. Epilogo risplende ancora di impervi percorsi
armonici, tra le volute «emersoniane» dell’organo, le liquide punteggiature di
piano e le sofisticate basi ritmiche, tutti segnali espressivi che accentuano
l’estetica magnificamente introspettiva di un suono talmente unico e
irripetibile, da non avere alcun termine di paragone non soltanto in campo
nazionale, ma nello scenario progressivo mondiale degli anni Settanta.
Dall’album viene estratto anche un 45 giri promozionale che riporta sulle due
facciate Primo incontro e Secondo Incontro. Dalle registrazioni di un provino
di Ys - effettuate a Milano nell’ottobre 1971 - è stato estratto un CD di
quindici minuti edito nel 1992 comprendente Introduzione e Secondo Incontro che
presentano delle sostanziali differenze rispetto alle versioni definitive.
Introduzione ha un inizio spettrale senza i magnifici cori della versione
originale. Entra poi in scena la voce di Leone che anche nel successivo intervento
«scandisce» in maniera poco limpida, inserendosi fra imperiosi stacchi
tastieristici e il drumming in tempi dispari di Stinga che interagisce con il
solido basso di Manzari. Il sound è ovviamente grezzo e frastagliato con
atmosfere tipicamente crimsoniane. Migliore la qualità sonora della parte
vocale in Secondo Incontro (3 minuti e 39 secondi) dalle immagini squassanti
con basso e tastiere in prima linea.
(Alberto Santamaria,
Musikbox luglio/agosto 2002)
BALLETTO di
BRONZO a Rimini 1970
Lino Ajello e
Vito Manzari, bassista del Balletto di Bronzo, 1971
Lino
Ajello - Gianni Leone - Gianchi Stinga 2014
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