NARADA BURTON GREENE
“A Music Cooperative in Isolation”
La benemerita Dark Companion
Records ha da poco rilasciato “A Music
Cooperative in Isolation”, di Narada
Burton Green, leggenda dell’avant-jazz. Un disco complesso, stratificato,
a cui è possibile accedere appieno dopo diversi ascolti. Siccome il tempo è un
investimento, facendo vostro questo lavoro, vi regalerete un quanto di vita che
profumerà di ricchezza. È un bene, quindi, che non sia per tutti, ma solo per
coloro che scelgono approfonditamente senza subire.
Burton Greene scriveva nel maggio
2021: "In questo periodo difficile di Covid e la grave riduzione dei
concerti e delle opportunità di produzione discografica, sono felice di essere
in contatto con Dark Companion Records e Max Marchini. Max sembra essere una
persona rara che mette in primo piano la qualità della musica contemporanea che
produce, rispetto alle considerazioni finanziarie, un investimento sempre
complicato e quasi mai promettente in termini di ritorno economico. Passiamo
alla musica qui: poco prima che arrivasse il Covid, l'anno scorso ho avuto la
fortuna di avere un pianoforte da sogno: un modello Yamaha abbastanza recente,
che mi ha ispirato ad effettuare molte registrazioni qui sulla mia casa
galleggiante ad Amsterdam, nel relativo isolamento periodo dell'anno passato.
Soli, duetti e trii. Questi sono stati realizzati con ottimi musicisti con cui
lavoro da anni: il percussionista Roberto Haliffi (Libia, Italia, Amsterdam),
il compositore/flautista Tilo Baumheier (Germania meridionale, Amsterdam) e il
compositore/bassista Renato Ferreira (San Paolo Brasile, Amsterdam, Roma).”
Il disco si apre con “Cluster
Fantasy”, traccia lunga e articolata, dissonante ma prospera di
improvvisazioni armoniche, nell’intercedere del pianoforte ricco di immagini
ora assolute, ora astratte. Un mondo a parte dove nascere e rinascere ogni
volta, dove la madre fantasia accoglie le proprie creature. “What’s Next”,
denso intersecarsi tra un riflessivo flauto e un percussivo pianoforte, un
altrove dominato dalla dinamicità dell’idea riprodotta in toni folli e quintali
di sensazioni d’ignoto. Appunto, e dopo? “Interplay”, duetto tra piano e
percussioni, trova nella comunicazione quasi telepatica fra Burton e Roberto il
suo zenit; contrapposizione fra esplosioni e leggiadrie, impulsività e soffi,
in un moto ondoso verso ogni direzione possibile. “A Lifelong Mystery Parts
1 & 2”, ossia due parti di un esperimento univoco, vissuto dal
contrabbasso ad archetto come protagonista e il pianoforte come coadiuvante al
servizio del mistero. Profonde oscurità e improvvisi squarci di luce, in un
alternarsi di emozioni che coinvolgono e restano. Siate sempre pronti a ciò che
arriva. “Buddhist Garden”, ispirata liberamente alle opere d’arte (buddiste
e non) che l’amico musicista Alan Silva esponeva nel giardino di casa sua a Le
Mans, è di rimando pacifica e onirica, ovviamente meditativa ma oltremodo
spontanea. Quindi guidata dall’alto, ma stravissuta in terra. “Back Into It
Again!” a chiudere il cerchio, riprende le atmosfere della prima traccia,
quasi una prosecuzione, dove il ritmo e l’evoluzione emergono con forza. Una
successione pressoché infinita di pensieri e modelli che avvolgono. Occorre non
avere preconcetti per affrontare i cammini. “A Music Cooperative in
Isolation” è uno di questi.
Ecco il pensiero di Max Marchini,
scritto lo scorso settembre: “Per me Dark Companion è l'autostrada
attraverso la quale realizzare i sogni musicali. Quando Greg Lake mi ha spinto
a intraprendere questo viaggio, ho pensato quali fossero i musicisti che
ammiravo di più e ho semplicemente chiesto loro se fossero interessati a farne
parte di questa avventura: Lino Capra Vaccina, Keith Tippett, John Greaves,
Jeanette Sollén, Annie Barbazza, Markus Stockhausen, lo stesso Greg, Jemaur
Tayle, Paul Roland, Ron Geesin, Michael Kressner e molti altri, e tutti -
ciascuno nella propria semantica - non solo hanno generosamente accettato, ma
sono entrati a far parte di quella che oggi è una vera e propria famiglia, di
cui sono profondamente orgoglioso. Per una questione di scelta non guardiamo
indietro al glorioso passato, ma vogliamo concentrarci sul presente: quindi è
stato naturale per me chiamare la leggenda del jazz Burton Greene, e chiedigli
se sarebbe interessato a unirsi a noi. Era davvero entusiasta di far parte di
questa famiglia. Abbiamo trascorso serate su skype a parlare di musica, al
chiaro di luna e in allegria. Sfortunatamente non potremo più andare oltre nei
nostri progetti, se non tramite questa nostra primo lavoro in comune. Era un musicista di immenso talento, umile,
vulcanico e una persona meravigliosa. Vorrei dedicare questo album alla nostra
amica Patty Waters, che ha suonato e registrato con Burton, la cui voce è una
benedizione e un'ispirazione per tutti noi, sperando che sarà il prossimo
membro della nostra famiglia in crescita. Addio Burton.”
Burton Greene era nato a Chicago,
Illinois, il 14 giugno 1937. Ci ha lasciati il 28 giugno 2021. Questo è
l’ultimo tassello della sua importante carriera. Che possa riposare in pace.
Abbracci diffusi.
Tracklist:
1 - Cluster
Fantasy
2 - What’s
Next
3 - Interplay
4 - A
Lifelong Mystery Parts 1 & 2
5 - Buddhist
Garden
6 - Back Into It Again!
Registrazioni effettuate ad Amsterdam
durante il lockdown, da maggio 2020 a febbraio 2021, presso la casa
galleggiante di Burton Greene. Disco pubblicato il 28 ottobre 2022 e prodotto
da Max Marchini.
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