Ologram - La Nebbia
(autoproduzione) 2022
Di Luca Paoli
Il musicista
siracusano Dario Giannì, già fondatore della band Ydra, ex Anèma e
Hydra Project, esce sul mercato discografico col progetto Ologram e con l’album “La Nebbia”.
L’interessante
menù del disco si compone di otto tracce, tra cui due strumentali (Intro e
Il Ritorno) e sei cantate.
Le liriche del concept ci raccontano del viaggio
dell’uomo alla ricerca del significato della propria vita… la nebbia certo
rende più faticoso e misterioso questo percorso.
Sul versante musicale Dario Giannì propone un rock progressivo moderno ma con le radici ben piantate negli anni ’70, con i giusti riferimenti a Genesis, Pink Floyd, Premiata Forneria Marconi e Banco Del Mutuo Soccorso ma anche nel Neo Prog dei Marillions, Porupine Trees, It Bites e Pain Of Salvation.
La Formazione comprende, oltre a Dario Giannì al basso, Fabio Speranza alla voce, Roberto Giannì alle tastiere, Lorenzo Giannì alle chitarre, Giovanni Spadaro alla batteria e parecchi ospiti che danno il loro contributo nelle varie tracce.
Il viaggio incomincia con lo strumentale “Intro”,
con il mare e la sirena di una nave… forse un porto? Dopo una prima parte
appannaggio delle tastiere entrano delle percussioni che portano verso oriente.
Il racconto prosegue con la seguente “La
Nebbia”, che intitola anche il disco ed è la prima traccia cantata dove
è già possibile ammirare le doti canore di Fabio Speranza e, musicalmente,
siamo già nel prog, quello vero, indurito dal bel lavoro di chitarra hard di
Lorenzo Giannì.
“Vetro Di Rame”, sempre con la
voce di Speranza, racconta di storie fantasiose e piene d’inventiva, con il
supporto di un sound vintage dove si possono apprezzare gli assoli strumentali
e cambi di tempo che sono nel dna del genere … ottimo il supporto agli archi di
Matteo Blundo.
Il mare che stiamo navigando è il “Mediterraneo”,
ed è anche il prossimo brano, dove la forma canzone prende il sopravvento… ma
attenzione le onde minacciose sono dietro l’angolo!
Il brano successivo, “Strane Voci”,
vede impegnato al canto Andrea Campisi che si adatta molto bene al sound
grezzo e duro del brano.
Cristiano Sipione presta la sua voce per “Straniero” e “Una Rotta Verso Est”, dove sono evidenti le analogie vocali col grande
Bernardo Lanzetti.
Il viaggio si
conclude con l’altro dei due strumentali, “Il Ritorno”, brano nel quale è possibile, ancora una volta,
apprezzare l’abilità compositiva e strumentale di questi musicisti.
Un altro
gioiellino prog tutto italiano da ascoltare e riascoltare più volte e da
custodire gelosamente perché la musica di qualità esiste nel nostro Paese,
basta essere curiosi ed andarla a cercare.
Molto bene Dario Giannì, ti aspetto al varco col secondo capitolo
di Ologram!
Nessun commento:
Posta un commento