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mercoledì 1 febbraio 2023

June 1974-"Please Destroy Me", commento di Fabio Rossi

 


Commento di Fabio Rossi 

Artista: June 1974

Album: Please Destroy Me

Genere: Heavy Metal

Anno: 2023

Casa discografica: Visionaire Records

 

Tracklist:

 

1.       The World Destroyer feat. Rick Rozz (Death/Massacre) 01:39

2.       Incognito feat. Steve Smyth (Nevermore/Forbidden/Vicious Rumors/Testament) 03:52

3.       Abstract feat. Daniel White (Mordred) 03:16

4.       Omero feat. Tommy Talamanca (Sadist) 03:37

5.       Rhapsody feat. Dave Young (The Devin Townsend Project) 03:08

6.       Valhalla feat. Lust Kilman (God Seed/Gaahls Wyrd) 03:04

7.       Mind Assassin's Eyes feat. Francesco Montesanti (Antropofagus) 04:52

8.       Epitaph feat. Terrance Hobbs (Suffocation) 02:18

9.       Theorema feat. Bobby Koelble (Death) 04:23

10.  Wanderlust feat. Christian Vidal (Therion) 02:21

11.  Stargazer feat. Patrick Mameli (Pestilence) 03:23

12.  The Claw Of The Iron Mask feat. Richard Shaw (Cradle Of Filth) 04:51

 

Line Up

Federico Romano: all instruments

 

Il progetto June 1974, nato nel 2009, ruota attorno alla fervida e prolifica creatività del suo fondatore, ovvero il poeta, scrittore, musicista e grande appassionato di heavy metal Federico Romano.

Il nuovo album, intitolato Please Destroy Me, è stato recentemente pubblicato a distanza di meno di un anno dal precedente Greetings From Mars, segno evidente che Federico si trova in uno stato di febbrile attività compositiva e, a giudicare dalla qualità di entrambi i dischi, va ritenuta di elevato livello complessivo. Please Destroy Me, mixato al Nadir Music Studios da Tommy Talamanca (Sadist), è un inno al tanto amato metal nel quale attraverso tracce interamente strumentali, che fortunatamente hanno il dono di non essere prolisse, abbracciano molteplici sfumature del genere, con particolare riguardo a quello più estremo. Numerosi gli special guest provenienti dai Death, The Devin Townsend Project, Cradle Of Filth, Antropofagus, Therion, Pestilence… (mica pizza e fichi!) che hanno contribuito a rendere l’opera stimolante specie per chi ama un sound potente, eterogeneo, scevro da compromessi ed eseguito con assoluta maestria.

Dodici brani taglienti come rasoi dove a predominare è la chitarra elettrica con chicche di rilievo quali la violentissima The World Destroyer, la brutale Epitaph, il classic metal espresso in Abstract e l’abrasivo alternative metal di Stargazer, nel quale l’apporto di Patrick Mameli è davvero notevole.

In generale, non si ravvisano cali di tensione che sovente, in un lavoro di tale fattura, non sono così rari, questo è un pregio, ed in effetti, ascoltando ripetutamente l’album, finisce per piacerti sempre di più (in vari frangenti mi ha rammentato lo stile dei Ministry, gruppo che adoro).

Gli amanti del virtuosismo alla sei corde troveranno momenti di alto spessore artistico come nel caso di Incognito, insomma c’è materiale per tutti i gusti.

Un paluso a Federico anche perché non era facile ripetersi dopo l’ottima prova di Greetings From Mars.    






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