È morto Giorgio
Cocilovo, chitarrista, arrangiatore, produttore; per chi è lettore
delle abituali classifiche dei migliori chitarristi il suo nome non dirà nulla
ma…
Così lo ricorda oggi Franco Mussida…
GIORGIO COCILOVO CI HA LASCIATI
Mentre “Tutta l’Italia - tutta l’Italia- tutta l’Italià”,
come recita lo slogan musicale di Sanremo 2025, stava sul divano ed io lavoravo
alla stesura di uno spettacolo per San Patrignano, sbirciando qua e là tra le
pieghe del programma più popolare degli italiani, il suono del campanello del
cellulare mi preannunciava un messaggio, con la notizia che il cuore di
Giorgio, di Giorgio Cocilovo, uno dei più bravi e famosi chitarristi italiani,
per anni in prima fila nell’orchestra di Sanremo, nel gruppo dei musicisti di
Renato Zero, presente in centinaia di registrazioni dei più famosi idoli e
cantautori della nostra Musica Popolare, aveva cessato di battere. Mentre su
quel palcoscenico, illuminato dai fari e da un entusiasmo che pare non avere
limiti, nascono giovani stelle, una stella, altrettanto luminosa, ma che si
vede appena, una di quelle che vivono nel cono d’ombra di quei fari, si era
spenta. Stare nell’ombra è il destino dei musicisti di servizio, di tanta gente
brava e saggia che non smette mai di studiare e di sperimentare. Che suona e
insegna umilmente ai ragazzi a suonare, li aiuta a scoprire e sperimentare il
bello di una missione, più che di un mestiere, quello di emozionare la gente
attraverso la magia della Musica. Proprio ieri sera, a Bologna, in un incontro
di presentazione del mio libro, ho suonato e dedicato a lui i movimenti delle
mie dita e del mio cuore. In chi ha avuto la fortuna e il privilegio di
avvicinarlo personalmente, la sua lucida genialità, la sua ironia, la sua
purezza di cuore lasceranno in ciascuno un segno forte che rimarrà nel tempo.
Rimarrà nei tanti amici di Musica che hanno lavorato con lui, che con lui hanno
fatto centinaia di Tour in Italia e all’estero, nei cosiddetti “addetti ai
lavori”, manager compresi. Un segno forte lo lascerà anche nei tanti,
tantissimi allievi che ha avuto in decine di anni di carriera. Di certo lo
lascerà in me. Giorgio è stato fin dal 1985 uno dei “pionieri” del CPM. Insieme
a tanti straordinari amici musicisti, ha contribuito a far riconoscere il Jazz
e la Musica Popolare alle nostre Istituzioni pubbliche. Gli impegni della
professione lo avevano allontanato per anni dalla scuola. Buon viaggio e grazie Maestro Giorgio per
l’etica dei tuoi comportamenti, per tutti gli insegnamenti che ci hai dato!
Franco Mussida
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