Aleco – Il Sistema Della Vita (Music
Force, 2025)
di Luca Paoli
Ci sono dischi che ti arrivano già carichi di umanità, perché
prima ancora della musica senti la persona che li ha creati. Dischi che
sembrano fatti non solo per essere ascoltati, ma per instaurare un dialogo
silenzioso con chi li accoglie. Con Aleco
– Alessandro Carletti Orsini – succede ogni volta: c’è sempre un filo
che unisce la sua voce alle nostre vite, una capacità rara di trasformare
emozioni individuali in storie collettive. Ma con Il sistema della vita forse
ancora di più.
Questo nuovo progetto non è “solo” un disco: è un intreccio
di suoni e parole, un percorso che prende forma anche nelle pagine di un libro.
Un invito a rallentare, ad ascoltare e leggere, a lasciarsi trasportare da un
flusso che alterna riflessione e melodia, come se entrambe le dimensioni –
quella musicale e quella scritta – fossero indispensabili per cogliere il senso
pieno dell’opera.
Aleco non ha mai cercato scorciatoie per emozionare. La sua scrittura va dritta
al punto con la delicatezza di chi sa osservare il mondo, le relazioni, i
ricordi. Ogni canzone sembra nascere da un gesto quotidiano, da un pensiero
lasciato sedimentare, da quelle piccole verità che spesso ignoriamo ma che ci
appartengono tutti. C’è la capacità di raccontare la nostalgia senza cedere
alla malinconia sterile, di parlare d’amore e di tempo che passa con sincerità,
ma anche con leggerezza, senza mai appesantire l’ascolto.
L’apertura con Un milione di anni fa è una
scelta che sorprende e conquista: la cover del tema del cartone animato Ryan
il ragazzo delle caverne diventa qui un ponte con l’infanzia
collettiva, capace di risvegliare memorie sopite e predisporre l’ascoltatore a
un viaggio intimo.
Poi c’è Maledetta giovinezza, brano che unisce
ironia e malinconia in un modo tutto suo. Aleco canta con disincanto di quella
stagione della vita che sembra infinita e invece sfugge, lasciando dietro di sé
un misto di nostalgia e consapevolezza. È qui che la sua voce si fa più tagliente,
quasi a volerci scuotere, mentre la melodia addolcisce il colpo.
In Negozio nostalgia il tono si fa più soffuso,
quasi sospeso, come quando si entra in un luogo dove ogni oggetto ha un ricordo
appeso. Aleco sa trasformare immagini semplici in emozioni condivise, senza mai
cedere alla retorica.
E poi arriva Pinoli, chiusura lieve e poetica,
come un soffio d’aria che invita a non dimenticare la bellezza delle cose
piccole.
La formula disco + libro non è un vezzo, ma un invito a
un’esperienza più ampia: ascoltare, leggere, fermarsi. E forse anche guardarsi
dentro. Il sistema della vita è un progetto maturo, che non ha bisogno
di grandi effetti per lasciare il segno. Lo fa con sincerità, con la forza
delle piccole cose.
Aleco, da artista e da uomo, riesce ancora una volta a dare forma ad emozioni
che spesso restano senza voce. E per questo non posso che essergli grato.
Tracklist
Un milione di anni fa
Guance rosse
Negozio nostalgia
Maledetta giovinezza
Sospeso
Resta ancora un po’
Nella mia città
Le porte del cuore
Pinoli
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