STEVE HACKETT live a Teatro Astra - Schio (VI) 31/03/2017
di Marco Pessina
Organizzazione
impeccabile da parte dello staff di Schiolife per questo "GENESIS REVISITED WITH CLASSIC HACKETT",
portato in giro in Europa e oltreoceano dal grande chitarrista britannico. Una
serie di sold out hanno caratterizzato questo mini tour in terra italiana e
Schio non é stata da meno. Grande entusiasmo e grande partecipazione, dunque.
Accompagnato da una band che é ormai il suo marchio di fabbrica da qualche anno
a questa parte, con ROGER KING alle
tastiere, ROB TOWNSEND ai fiati, NICK BEGGS al basso e chitarre
addizionali, GARY O'TOOLE alla
batteria e alla voce e dall'istrionico NAD
SYLVAN cantante solista, ha dato vita a questo spettacolo diviso in due
parti.
Sono le 21
precise e come un orologio svizzero la band fa la sua comparsa in scena. Il
buon STEVE
HACKETT non va tanto per il sottile e piazza subito EVERYDAY, facendo lievitare l'entusiasmo
del pubblico e tanto basta per farci capire quello a cui assisteremo in questa
serata scledense. EL NINO é il pezzo
successivo, tratto da THE NIGHT SIREN,
album uscito da poco in cui si avvertono nuove sonorità oltre
all'inconfondibile suono della LES PAUL. Ritorno agli anni '80 con la
strumentale THE STEPPES, tratta da DEFECTOR, che resta a tutt'oggi, insieme
con SPECTRAL MORNINGS, uno dei suoi
lavori più riusciti da solista. L'atmosfera é già bella calda, ma si ha
l'impressione che il concerto salirà di tono brano dopo brano. IN THE SKELETON GALLERY e la title track
BEHIND THE SMOKE completano la triade
dedicata all'ultima fatica discografica.
Le presentazioni
sono brevi nello stile di STEVE, che prova, con successo, un paio di simpatici
siparietti in italiano. C'é posto anche per brani estemporanei come SERPENTINE SONG. SHADOW OF HIEROPHANT, con il suo maestoso incedere e con i suoi
effetti luce, porta la sala ad altissimo livello, trascinata dal bass pedal e
da un volume quasi insolito per HACKETT.
Scroscianti
applausi ci portano alla seconda parte del recital accompagnati da STEVE, che
ci annuncia che suonerà brani da WIND AND
WUTHERING celebrando il quarantennale di questo album dei GENESIS. A questo
punto entra in scena SYLVAN e parte l'epica ELEVENTH
EARL OF MAR, suonata benissimo e mai celebrata a sufficienza, in uno dei
lavori più sottovalutati. Il programma prevede ONE FOR THE WINE, con i suoi cambi ritmo e le sue piacevoli
armonie. La chitarra di STEVE, sempre precisa e puntuale é assecondata magnificamente
dal resto della band con un TOWNSEND sugli scudi. Il pubblico si scalda
all'ascolto di questi vecchi brani, ma non c'é tempo e il concerto va avanti
senza soluzione di continuità. Con l'intro della chitarra acustica STEVE ci
porta a BLOOD OF THE ROOFTOPS, con le
sue delicate armonie, cantata bene da O'TOOLE. Qualcuno alle nostre spalle si
esibisce in qualche tentativo di canto e nei vari commenti, tra un brano e
l'altro. E, tanto per gradire, ecco piazzata IN THAT QUIET EARTH, favoloso brano strumentale sempre tratto da
WIND, che scrisse proprio HACKETT, prima di abbandonare il gruppo. Qui, il
duetto tastiere-chitarra, vale da solo il prezzo del biglietto. E, esattamente
come su WIND AND WUTHERING, viene
attaccata AFTERGLOW. Qualcuno pensa
che sia finita, assolutamente no, e l'introduzione di pianoforte di KING, ci
proietta diritti agli anni d'oro con FIRTH
OF FIFTH, che ci consegna ad uno dei migliori solo di chitarra della
storia. Alla fine del brano qualcuno comincia ad alzarsi in piedi per
raggiungere il palco. Una strana, quanto apprezzata introduzione di TOWNSEND,
ci consegna un'altra perla che risponde al nome di THE MUSICAL BOX. DANCE ON A
VOLCANO, viene accolta da un'ovazione in sala per un giusto tributo. Teatro
in visibilio alla fine del brano con cui la band conclude il concerto. Il
pubblico acclama STEVE e band sul palco per un ultimo saluto prima del congedo
definitivo. Una divagazione sul tema non fa altro che introdurci a LOS ENDOS, che avrà, nel mezzo del
brano, un lungo passaggio di CLOCKS,
tratta da SPECTRAL MORNINGS, per poi
ritornare al brano iniziale.
Lunghi applausi
finali, con la band che resterà a lungo ai bordi del palco con qualcuno che
allungherà una bottiglia di vino ad un O'TOOLE entusiasta del simpatico
omaggio. Una grande serata di musica.
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