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lunedì 3 aprile 2017

STEVE HACKETT live a Teatro Astra - Schio (VI) 31/03/2017, di Marco Pessina

                

STEVE HACKETT live a Teatro Astra - Schio (VI) 31/03/2017
di Marco Pessina

Organizzazione impeccabile da parte dello staff di Schiolife per questo "GENESIS REVISITED WITH CLASSIC HACKETT", portato in giro in Europa e oltreoceano dal grande chitarrista britannico. Una serie di sold out hanno caratterizzato questo mini tour in terra italiana e Schio non é stata da meno. Grande entusiasmo e grande partecipazione, dunque. Accompagnato da una band che é ormai il suo marchio di fabbrica da qualche anno a questa parte, con ROGER KING alle tastiere, ROB TOWNSEND ai fiati, NICK BEGGS al basso e chitarre addizionali, GARY O'TOOLE alla batteria e alla voce e dall'istrionico NAD SYLVAN cantante solista, ha dato vita a questo spettacolo diviso in due parti.
Sono le 21 precise e come un orologio svizzero la band fa la sua comparsa in scena. Il buon STEVE HACKETT non va tanto per il sottile e piazza subito EVERYDAY, facendo lievitare l'entusiasmo del pubblico e tanto basta per farci capire quello a cui assisteremo in questa serata scledense. EL NINO é il pezzo successivo, tratto da THE NIGHT SIREN, album uscito da poco in cui si avvertono nuove sonorità oltre all'inconfondibile suono della LES PAUL. Ritorno agli anni '80 con la strumentale THE STEPPES, tratta da DEFECTOR, che resta a tutt'oggi, insieme con SPECTRAL MORNINGS, uno dei suoi lavori più riusciti da solista. L'atmosfera é già bella calda, ma si ha l'impressione che il concerto salirà di tono brano dopo brano. IN THE SKELETON GALLERY e la title track BEHIND THE SMOKE completano la triade dedicata all'ultima fatica discografica.
Le presentazioni sono brevi nello stile di STEVE, che prova, con successo, un paio di simpatici siparietti in italiano. C'é posto anche per brani estemporanei come SERPENTINE SONG. SHADOW OF HIEROPHANT, con il suo maestoso incedere e con i suoi effetti luce, porta la sala ad altissimo livello, trascinata dal bass pedal e da un volume quasi insolito per HACKETT.


Scroscianti applausi ci portano alla seconda parte del recital accompagnati da STEVE, che ci annuncia che suonerà brani da WIND AND WUTHERING celebrando il quarantennale di questo album dei GENESIS. A questo punto entra in scena SYLVAN e parte l'epica ELEVENTH EARL OF MAR, suonata benissimo e mai celebrata a sufficienza, in uno dei lavori più sottovalutati. Il programma prevede ONE FOR THE WINE, con i suoi cambi ritmo e le sue piacevoli armonie. La chitarra di STEVE, sempre precisa e puntuale é assecondata magnificamente dal resto della band con un TOWNSEND sugli scudi. Il pubblico si scalda all'ascolto di questi vecchi brani, ma non c'é tempo e il concerto va avanti senza soluzione di continuità. Con l'intro della chitarra acustica STEVE ci porta a BLOOD OF THE ROOFTOPS, con le sue delicate armonie, cantata bene da O'TOOLE. Qualcuno alle nostre spalle si esibisce in qualche tentativo di canto e nei vari commenti, tra un brano e l'altro. E, tanto per gradire, ecco piazzata IN THAT QUIET EARTH, favoloso brano strumentale sempre tratto da WIND, che scrisse proprio HACKETT, prima di abbandonare il gruppo. Qui, il duetto tastiere-chitarra, vale da solo il prezzo del biglietto. E, esattamente come su WIND AND WUTHERING, viene attaccata AFTERGLOW. Qualcuno pensa che sia finita, assolutamente no, e l'introduzione di pianoforte di KING, ci proietta diritti agli anni d'oro con FIRTH OF FIFTH, che ci consegna ad uno dei migliori solo di chitarra della storia. Alla fine del brano qualcuno comincia ad alzarsi in piedi per raggiungere il palco. Una strana, quanto apprezzata introduzione di TOWNSEND, ci consegna un'altra perla che risponde al nome di THE MUSICAL BOX. DANCE ON A VOLCANO, viene accolta da un'ovazione in sala per un giusto tributo. Teatro in visibilio alla fine del brano con cui la band conclude il concerto. Il pubblico acclama STEVE e band sul palco per un ultimo saluto prima del congedo definitivo. Una divagazione sul tema non fa altro che introdurci a LOS ENDOS, che avrà, nel mezzo del brano, un lungo passaggio di CLOCKS, tratta da SPECTRAL MORNINGS, per poi ritornare al brano iniziale.

Lunghi applausi finali, con la band che resterà a lungo ai bordi del palco con qualcuno che allungherà una bottiglia di vino ad un O'TOOLE entusiasta del simpatico omaggio. Una grande serata di musica.


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