Racconti sottoBanco
Catanzaro 1
settembre 2011 - Settembre al Parco
Un'altro grande
concerto per informare e ricordare!
Wazza
BANCO
DEL MUTUO SOCCORSO
Settembre al Parco
Parco delle Biodiversità Catanzaro
Settembre al Parco
Parco delle Biodiversità Catanzaro
Recensione di Giuseppe Panella
01/09/2011
Se si dovesse cambiare il nome a Settembre al Parco, si dovrebbe
cercare di trovare qualcosa che renda perfettamente l’idea della sublimazione del proprio spirito e della gioia di
incontrare sé stessi attraverso la musica.
Come ogni anno, e con questo si è giunti alla V edizione, la manifestazione ideata e voluta da Wanda Ferro, attiva Presidente della Provincia di Catanzaro, coadiuvata dall’Associazione Ecsdance di Giacinto Lucchino e di Vertigo Music di Luisa Parrelli, si propone di rivolgere uno sguardo alla musica del passato, a quei nomi che hanno lasciato un segno nel panorama musicale mondiale.
Giovedì sera, nella consueta cornice di pubblico, il Parco delle Biodiversità si è popolato di fans amanti del rock progressivo, che hanno occupato ogni spazio a loro concesso.
Ad attenderli il Banco del Mutuo Soccorso, una delle massime espressioni del prog italico con P.F.M. e Le Orme.
Come ogni anno, e con questo si è giunti alla V edizione, la manifestazione ideata e voluta da Wanda Ferro, attiva Presidente della Provincia di Catanzaro, coadiuvata dall’Associazione Ecsdance di Giacinto Lucchino e di Vertigo Music di Luisa Parrelli, si propone di rivolgere uno sguardo alla musica del passato, a quei nomi che hanno lasciato un segno nel panorama musicale mondiale.
Giovedì sera, nella consueta cornice di pubblico, il Parco delle Biodiversità si è popolato di fans amanti del rock progressivo, che hanno occupato ogni spazio a loro concesso.
Ad attenderli il Banco del Mutuo Soccorso, una delle massime espressioni del prog italico con P.F.M. e Le Orme.
L’attesa non è stata delusa. Assente Rodolfo Maltese per
problemi di salute, della formazione originale ad aprire Settembre al Parco si sono presentati Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi.
I loro capelli grigi e le inevitabili rughe mal si conciliano
con il passare del tempo e nel concerto basato, per la maggior parte, su brani
dei primi tre album ha palesato quanto attuali siano ancora i testi e le
musiche scritte circa quaranta anni fa dai due band leader.
Un classico l’intro, affidato a Traccia. Pochi minuti bastano per capire che la serata è quella giusta per farsi cullare da quelle note magiche. La potente Nudo comincia a dispensare una incredibile energia, Nocenzi prende in mano la band, conducendola verso le infinite praterie del prog.
Un classico l’intro, affidato a Traccia. Pochi minuti bastano per capire che la serata è quella giusta per farsi cullare da quelle note magiche. La potente Nudo comincia a dispensare una incredibile energia, Nocenzi prende in mano la band, conducendola verso le infinite praterie del prog.
Un breve saluto di Francesco Di Giacomo anticipa Il ragno, brano inserito
nell’albumCome in unultima cena del 1983. Il testo
cinico è accompagnato con una insolita veemenza dalla base ritmica formata da Tiziano Ricci, al basso, e da Maurizio Masi, alla batteria. Gli applausi non si
fanno attendere.
I cuori hanno un sussulto quando Nocenzi introduce Canto nomade di un prigioniero politico. L’inconfondibile voce tenorile di Francesco Di Giacomo diventa più profonda e descrittiva, accompagnandosi ai versi amari scritti dal cantante romano. L’entusiasmo del pubblico viene però delusa dalla esecuzione parziale della suite inserita in Io sono nato libero. L’amarezza di non aver potuto ascoltare la parte strumentale di questo brano viene subito assorbita dalla successiva L’evoluzione. Eil primo di cinque brani estratti daDarwin, concept album sul tema dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta. I virtuosismi di Nocenzi si fanno sempre più apprezzare. Le sue tastiere ed il moog evocano la magia del progressive rock, da quegli strumenti sgorgano note fluide e vigorose accompagnate dalla sezione ritmica raffinata e potente al tempo stesso. La chitarra di Filippo Marcheggiani ha il duplice compito di sostenere limpianto sonoro e di lanciarsi in assoli ora nervosi ora estatici, i fiati di Alessandro Papotto si intersecano nella complessa struttura del brano. L’equilibrio è perfetto.
L’evoluzione dell’uomo viene raccontata ancora da Cento mani e cento occhi e dalla sublime storia d’amore 750000 anni fa l’amore?, nella quale Di Giacomo raggiunge vertici elevati di liricità.
I cuori hanno un sussulto quando Nocenzi introduce Canto nomade di un prigioniero politico. L’inconfondibile voce tenorile di Francesco Di Giacomo diventa più profonda e descrittiva, accompagnandosi ai versi amari scritti dal cantante romano. L’entusiasmo del pubblico viene però delusa dalla esecuzione parziale della suite inserita in Io sono nato libero. L’amarezza di non aver potuto ascoltare la parte strumentale di questo brano viene subito assorbita dalla successiva L’evoluzione. Eil primo di cinque brani estratti daDarwin, concept album sul tema dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta. I virtuosismi di Nocenzi si fanno sempre più apprezzare. Le sue tastiere ed il moog evocano la magia del progressive rock, da quegli strumenti sgorgano note fluide e vigorose accompagnate dalla sezione ritmica raffinata e potente al tempo stesso. La chitarra di Filippo Marcheggiani ha il duplice compito di sostenere limpianto sonoro e di lanciarsi in assoli ora nervosi ora estatici, i fiati di Alessandro Papotto si intersecano nella complessa struttura del brano. L’equilibrio è perfetto.
L’evoluzione dell’uomo viene raccontata ancora da Cento mani e cento occhi e dalla sublime storia d’amore 750000 anni fa l’amore?, nella quale Di Giacomo raggiunge vertici elevati di liricità.
E ancora grande esuberanza con La conquista della posizione eretta in cui il gruppo
esalta le sue doti tecniche con efficaci spunti jazz rock. Ancora una volta
sublime Vittorio Nocenzi, ma lo sarà per tutta la durata del concerto. La danza dei grandi rettili anticipa una
spumeggiante R.I.P. (Requiescant in pace). Il pubblico si esalta, si alza, comincia a esibirsi in danze
frenetiche, è l’apoteosi che anticipa due brani incisi nel 1983. Le più popolariMoby Dick e Lontano da fanno capolino,
sottolineando quanta differenza ci sia stata nella metamorfosi del Banco del
Mutuo Soccorso in quegli anni.
Tutto torna alla normalità allorquando Traccia II conduce il gruppo alla fine del concerto, ma non prima di Non mi rompete. Non mi svegliate ve ne prego, hanno cantato in coro i presenti come fosse una implorazione. Purtroppo la festa era finita.
Tutto torna alla normalità allorquando Traccia II conduce il gruppo alla fine del concerto, ma non prima di Non mi rompete. Non mi svegliate ve ne prego, hanno cantato in coro i presenti come fosse una implorazione. Purtroppo la festa era finita.
(Pubblicato il 3/09/11 su Gazzetta del Sud).
SET
LIST:
Traccia
Nudo
Il ragno
Canto nomade di un prigioniero politico
Levoluzione
Cento mani e cento occhi
750000 anni fa lamore?
La conquista della posizione eretta
La danza dei grandi rettili
R.I.P. (Requiescant In Pace)
Moby Dick
Lontano da
Traccia II
Nudo
Il ragno
Canto nomade di un prigioniero politico
Levoluzione
Cento mani e cento occhi
750000 anni fa lamore?
La conquista della posizione eretta
La danza dei grandi rettili
R.I.P. (Requiescant In Pace)
Moby Dick
Lontano da
Traccia II
bis: Non mi rompete
Video
racconto
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