Marillion live al Teatro Romano (VR) 10/09/2016
di Marco Pessina
Che stessimo
apprestandoci a vivere quello che sarebbe risultato un grande evento lo si era
capito già prima del concerto, nelle lunghe file a cancelli ancora chiusi. Il
colpo d'occhio del Teatro Romano, in una serata caldissima di fine estate, sarà
di quelli che resteranno impressi per lungo tempo nella memoria di chi era
presente. Del resto l'anfiteatro veronese é di per sé una locazione
particolarmente suggestiva ed emozionante. In questa unica data italiana, la
band inglese anticipava di fatto quello che sarà il tour promozionale di F.EA.R, ultimo lavoro che uscirà
ufficialmente il 23 Settembre 2016.
Purtroppo, proprio per questo motivo, non ci sarà merchandising.
Alle nove precise
il concerto ha inizio in quello che sarà un bene augurante sold out. Non ci
poteva essere partenza migliore del materiale da MARBLES, uno dei migliori album della seconda produzione MARILLION,
in cui spicca una bellissima THE
INVISIBLE MAN. Sullo sfondo é una continuo proiezione di immagini, e
l'atmosfera si scalda ulteriormente. FUCK
EVERYONE AND RUN, RUSSIA'S LOCKED
DOORS, A SCARY SKY e WHY IS NOTHING EVER TRUE, costituisce il
corposo anteprima dell'ultimo album, che fa capire bene la "bontà"
del nuovo materiale. Uno STEVE HOGARTH
in grande spolvero, ben assecondato dagli altri fedelissimi, ci trascina nel
vortice del sound della band britannica, dove spicca il solito STEVE ROTHERY, con i suoi proverbiali "solo", quanto mai puntuali e
precisi. I MARILLION pescheranno abbondantemente nel loro vasto repertorio e
quindi ecco THE GREAT ESCAPE, da BRAVE, con il pubblico che si infiamma
ulteriormente. La ballata AFRAID OF
SUNLIGHT, omonima traccia tratta dal terzo album post FISH, ci introduce in
atmosfere più soft. Nella produzione recente della band inglese trovano spazio
anche pezzi ritmati e fuori dagli schemi, come QUARTZ, interpretando alla lettera come dovrebbe essere il
progressive e cioè, piaccia o meno, sicuramente non una cosa monocorde! HOGARTH
dal canto suo é uno spettacolo nello spettacolo, dà la sensazione di
controllare la voce sempre, anche nei passaggi più delicati, e di essere uno
degli ultimi veri frontman della musica rock. KING e la favolosa NEVERLAND,
che manda tutti in visibilio, concludono il concerto "ordinario",
dopo un'ora e cinquanta minuti. Ovviamente gli applausi si sprecano e i
battimani ritmati che seguono, richiamano la band sul palco. Non che ci sia da
attendere molto e difatti, poco dopo, inizia praticamente un altro concerto. Si
parte da KAILEIGH fino ad arrivare a THE HEART OF LOTHIAN, andando a
rispolverare i primi favolosi anni del quintetto inglese, in un crescendo che
porta HOGARTH ad avventurarsi in mezzo a noi, seguito da due fedelissime
guardie del corpo. L'anfiteatro ribolle nel vero senso della parola. KELLY, MOSLEY e TREWAVAS fanno
ampiamente il loro dovere, assecondando le dolci atmosfere della sei corde di
ROTHERY nelle "antiche" melodie che tutti conoscono bene. Un'altra
breve pausa, che qualcuno interpreta male abbandonando anzitempo l'anfiteatro,
fa da preludio ad un'altra mezz'ora che i MARILLION ci concederanno. THIS STRANGE ENGINE ed ESTONIA, con le loro dolci armonie ci
porteranno alla fine del concerto, col pubblico che ormai é tutto in piedi.
Giusto tributo
finale per un ottimo concerto che apre bene il loro tour!
Alla prossima.
MP
Nessun commento:
Posta un commento