Eurasia, "Ilmondoarovescio". Una musica tutt'altro che sottosopra (07/09/17)
Di
Max Rock Polis
La formazione degli Eurasia, nuovo nome per quattro ragazzi dalla lunga esperienza nel mondo
musicale italiano, ha fatto uscire qualche mese fa un album piuttosto
coraggioso e controcorrente di jazz rock con venature progressive e fusion.
Abbiamo sentito due di loro, che vivono in città differenti, in collegamento
Skype.
Eccoci con Marco e Paolo degli Eurasia per il loro nuovo album
Jazz rock “Ilmondoarovescio”.
M: “È uscito nel 2017 per la Banksville records, gestita da un
ragazzo italiano che ha preso sul serio questo progetto. Speriamo che vada
avanti.”
Formazione nuova ma ognuno di voi ha una lunga esperienza nel
settore musicale.
P: “Sì, abbastanza, ciascuno di noi ha militato in diversi gruppi
di diverse estrazioni musicali. Fondendo insieme le varie esperienze il
risultato è “Ilmondoarovescio”!”
Ma gli Eurasia sono quattro o sono cinque nel gruppo?
M: “Sono quattro, per una scelta iniziale. È stato realizzato il
CD con la collaborazione di Moreno Delsignore, lo storico cantate degli Scomunica
che conoscevamo da tempo. Anche lui ha voluto mettersi in gioco, cosa che non
era nei suoi standard essendo lui un cantante rock. Non è stata un'operazione
semplice ma è riuscita. Gli Eurasia sono Marco Cavallo, Paolo
Cagnoni, Diego Marzi e Simone Torriano.”
Chi ha scritto i testi?
P: “La maggior parte dei testi sono opera di Diego.”
La copertina è semplice ma interessante: questo uomo in bianco e
nero che sale o scende...
M: “Come puoi ben vedere l'uomo sale e scende a seconda di come lo
si guarda. Mauro Massa lo ha ideato e disegnato, il bianco e nero è
stata una decisione precisa.”
Ci sono canzoni con stili e approcci differenti.
M: “Questo sta anche nel nome Eurasia, dove c'è un'apertura
di luoghi molto ampia e non ci si fossilizza sulle solite cose.”
Quindi “Eurasia” non è un nome scelto a caso.
P: “Lo abbiamo scelto per rappresentare le influenze anche
culturali che si riflettono nei testi, che prendono spunto dalla cultura euro asiatica.
Da Zai a Orwell a Wiggenstein abbiamo cercato un nome che fosse il compendio di
ciò che vogliamo dire con la musica e con i testi. Ci sono diverse influenze
naturalmente sviluppatesi durante la composizione.”
Nove pezzi sono cantanti in italiano, uno in giapponese. Come vi è
venuta l'idea?
M: “Abbiamo avuto un lungo periodo di preparazione del disco,
durato circa tre anni. “Sorano Tamoto” è la sigla di un cartone animato
giapponese, Gundam, un omaggio fatto al batterista, appassionatissimo delle serie
giapponesi. È stata adattata all'Eurasia con l'aggiunta del quartetto
d'archi Aretmide, nostro ospite.”
Ma è “Sorano Tamoto” o “Sora No Tamoto”?
P: “È una vicenda complicata. Al momento che abbiamo preparato il
layout del disco, per i diritti non sapevamo come depositare il pezzo, essendo
una cover. Marco ha contattato la SIAE giapponese e sul loro estratto compare
come “Sorano Tamoto”'.”
Ricordiamo i vostri riferimenti su Facebook.
P: “Siamo ”Euresiaband.it”, che è anche l'indirizzo del sito in
fase di costruzione.”
M: “Fino al 30 agosto l'album si poteva scaricare dal nostro sito,
ora si può acquistare direttamente sul
sito di Banksville o distribuzione Audioglobe o su Spotify.”
State facendo concerti per promuoverlo?
P: “Stiamo preparando la stagione live, siamo ancora in
definizione. Riferitevi al nostro Facebook per le date.”
Nessun commento:
Posta un commento