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mercoledì 27 agosto 2025

Ciao 2001 del 27 agosto 1972-Il video "Documentario: La Storia del Progressive Italiano"



Della serie… "come siamo regrediti"....

Classifica di  Ciao 2001 del 27 agosto 1972

Al primo posto dei 33 giri (o LP) – Trilogy, di Emerson Lake & Palmer...

di seguito "trionfo" del Prog Italiano, in contemporanea in classifica:

Uomo di Pezza - Le Orme
Banco del Mutuo SoccorsoB.M.S.
Preludio Tema Variazioni Canzona - Osanna
Atlantide - Trip
Storia di un Minuto - PFM

Oggi una cosa del genere sarebbe impensabile... purtroppo!
Wazza






martedì 26 agosto 2025

PFM: accadeva il 26 agosto 1973

READING, UNITED KINGDOM - 26th AUGUST: Guitarist Franco Mussida from Italian progressive rock group Premiata Forneria Marconi (PFM) performs live on stage at Reading Festival on 26th August 1973. (Photo by Fin Costello/Redferns)


Dopo aver registrato a Londra nel gennaio 1973  "Photos of Ghosts"Pete Sinfield, oltre a scrivere i testi, decise di produrre la PREMIATA FORNERIA MARCONI per il mercato internazionale. Punto primo, riduzione del nome in PFM, (per gli anglofoni Premiata Forneria Marconi, risultava impronunciabile), pubblicazione del singolo "Celebration" - con grande successo nei passaggi radiofonici - e tour europeo con l'ex King Crimson Mel Collins ai fiati.
Il tour partì il 1 giugno 1973 a Zurigo, passando per Londra, Barcellona... ottenendo un notevole successo, ma il "boom" lo fecero al "Reading Festival il 26 agosto 1973, suonando insieme ai Genesis e ai Magma: pare che fu loro tolta la corrente, per boicottarne la performance.


Dopo questo tour Photos of Gosts entrò nella classifica britannica e in quella americana di Billboard, la PFM fu segnalata come uno dei gruppi rivelazione dell'anno e il successo aprì le porte per la conquista dell'America.
A fine tour Giorgio Piazza fu sostituito da Patrick Djivas, nonostante Pete Sinfield avesse proposto John Wetton, bassista di madre lingua, ma la PFM, rimase saldamente un gruppo "italiano".
di tutto un POP

Wazza





lunedì 25 agosto 2025

Geoff Downes: una vita tra synth, rock progressive e successi indimenticabili

 

Oggi, 25 agosto, si ricorda il compleanno di uno dei tastieristi più influenti del rock, Geoff Downes.

Nato a Stockport, in Inghilterra, nel 1952, Downes ha segnato la storia della musica con il suo stile distintivo e la sua abilità nel fondere generi diversi, dal pop al progressive rock.

La sua carriera è un viaggio attraverso alcune delle band più iconiche della storia della musica. L'inizio della sua notorietà arriva con i The Buggles, il duo new wave formato con Trevor Horn. Il loro singolo "Video Killed the Radio Star" non è solo un successo mondiale, ma anche la prima canzone mai trasmessa da MTV nel 1981, un momento epocale che ha cambiato per sempre il modo di fruire la musica.

Dopo l'esperienza con i Buggles, Downes entra a far parte per un breve ma significativo periodo dei leggendari Yes. Contribuisce all'album "Drama" del 1980, portando un tocco di modernità nel sound del gruppo.

Ma è con gli Asia che Geoff Downes raggiunge l'apice della sua fama. Formato nel 1981 come supergruppo con membri di Yes, King Crimson e Emerson, Lake & Palmer, gli Asia uniscono il virtuosismo del progressive rock con la melodia dell'arena rock, creando un sound di grande impatto. Il loro album di debutto omonimo del 1982 è un successo planetario, spinto da hit come "Heat of the Moment". Downes è stato un pilastro della band per decenni, contribuendo in modo fondamentale alla composizione e all'arrangiamento dei brani.

Parallelamente ai progetti con le band principali, Downes ha sempre mantenuto una prolifica attività solista e in altri progetti. Ha collaborato con artisti del calibro di John Wetton, con cui ha formato il duo Icon, e più recentemente con il cantante Chris Braide nei Downes Braide Association (DBA), un progetto che riprende le sonorità dei Buggles con un approccio moderno e progressivo.

Ancora oggi, Geoff Downes continua a essere una forza creativa instancabile. Il suo compleanno è l'occasione perfetta per ripercorrere una carriera straordinaria e apprezzare il contributo che ha dato al panorama musicale globale.





domenica 24 agosto 2025

I Van der Graaf Generator nell'estate del 1972...

VAN DER GRAAF GENERATOR from Best magazine August 1972

Nell'agosto del 1972 la stampa era molto interessata ai Van der Graaf Generator, in un momento in cui ci fu il primo scioglimento della loro travagliata carriera musicale!

Di tutto un Pop…
Wazza


 VAN DER GRAAF GENERATOR da R&F, Francia 1972




 VAN DER GRAAF GENERATOR from Ciao 2001 magazine June 1972



sabato 23 agosto 2025

Ricordando Giulio Capiozzo


Sempre giusto e doveroso ricordare certi uomini/musicisti...
23 Agosto 2000: ci lasciava Giulio Capiozzo, percussionista, batterista degli Area e protagonista di altri numerosi progetti.
Per non dimenticare!
Wazza


 Lo si può ascoltare:

Con gli Area

·         1973 - Arbeit macht frei (Cramps)
·         1974 - Caution Radiation Area (Cramps)
·         1974 - Crac! (Cramps)
·         1975 - Are(A)zione (Cramps)
·         1976 - Maledetti (maudits) (Cramps)
·         1977 - Anto/Logicamente (Cramps)
·         1979 - Event '76 (Cramps)
·         1980 - Tic & Tac (Ascolto)
·         1980 - Area '70 (Cramps)
·         1996 - Parigi Lisbona (Cramps)
·         1996 - Teatro Uomo
·         1997 - Chernobyl 7991 (Sony)


Con gli Area II

·         1986 - Area 2
·         1987 - City Sound

Collaborazioni

·         1972 - Alberto Radius - Radius (Numero uno)
·         1978 - Mauro Pagani - Mauro Pagani (Ascolto)
·         1984 - Mia Martini - "I miei compagni di viaggio"
·         1993 - Luca Flores - Love For Sales (Splasc(h) Records)
·         1994 - Tony Scott Quartet - The Clarinet Album (Philology Records)
·         1995 - Tony Scott - Like A Child's Whisper (Dialogue With Myself) (Philology Records)



venerdì 22 agosto 2025

22 agosto 1972 – GENESIS live in Genova – Teatro Alcione: il racconto di Angelo De Negri


Poter parlare con cognizione di causa di avvenimenti avvenuti nei lustri precedenti la memoria ha una grande valenza che merita di essere trasferita per sempre sulla “carta”.

Oggi Angelo De Negri … sogna con coscienza … e noi con lui…


22 agosto 1972 – GENESIS live in Genova – Teatro Alcione


Peter Gabriel quel giorno cantava “Seven Stones”, ti rendi conto? I Genesis l’avranno suonata sì e no venti volte dal vivo nella loro quarantennale storia e quella sera la suonarono a Genova.

Io me ne stavo tranquillo a Mornese, ignaro di tutto, affascinato da mio cugino Gianpaolo che parlava delle Olimpiadi di Monaco di Baviera che sarebbero cominciate dopo pochi giorni.

E finalmente capivo perché in quell’estate nel Poggio lo stesso mio cugino ed i suoi amici “più grandi” organizzavano gare di atletica leggera.

C’era un prato bellissimo che misurava esattamente cento metri, avevano scavato la fossa poi riempita di sabbia per il salto in lungo, c’era un bastone appuntito che chiamavano misteriosamente giavellotto e lo zio di Marco cercava senza successo una delle sue bocce che a sua insaputa era diventata il peso per le gare di lancio.

Mi facevano partecipare attivamente. Il mio compito era di portare una pietra enorme in fondo a via Borgo Alto, limite estremo della temibile gara dei 1500 metri.

Tutto questo mentre Gabriel si preparava a salire sul palco dell’Alcione a Genova.

I dischi che ascoltavo più assiduamente erano quelli abbinati alle Fiabe Sonore della Fabbri. Avevo un mangiadischi bianco, degno sostituto di quello arancione, caduto eroicamente sotto i miei pugni quando qualche disco “saltava”.

Semplice tecnologia in grado di scatenare energia e magia, grazie anche ad illustrazioni bellissime dei fascicoli. Erano le copertine ad affascinarmi, quadri che mi dicevano “vieni a conoscere la nostra storia”. Fantasticavo.

Adoravo il Pifferaio Magico (The Pied Piper in inglese, non dimenticarlo), L’usignolo (The Lark), Pinocchio (quando disubbidiva al grillo parlante), le fiabe orientali.

Non dimenticherò mai quella volta che mia mamma suonò alla porta per farmi trovare il numero sei di Pinocchio, che avevamo visto assieme in edicola qualche giorno prima e si nascose sulle scale che vanno al terrazzo.

Mia madre si era oramai arresa anche al fatto che infilavo nel mangiadischi anche la sua collezione di quarantacinque giri di importazione inglese.

Anche lei non era una che seguiva le mode di massa nella musica, aveva i suoi gusti ben precisi negli anni 50-60; vide per caso i Beatles scendere dal treno a Principe per suonare al palasport di Genova il 26 giugno del 1965. Non comprò mai un loro disco ma quella data la infilò con precisione nel mio DNA.

Siccome il “buco” al centro del disco non era compatibile con il mio mangiadischi, me li faceva ascoltare con il suo giradischi. Braccetto con puntina, leva di selezione delle velocità (16, 33, 45 e 78 giri), manopola del volume e manopola dei toni. Magia da guardare, ascoltare e non toccare.

E io fino a quel tempo non toccavo.

Ascoltavo “Train to nowhere” dei The Champs, “Muleskinner Blues” dei The Fendermen, brani di Louis Armstrong e Duke Ellington, ma alla fine preferivo le mie fiabe.

E così immagazzinavo inconsapevolmente dati, sotto forma di sensazioni, perché sono queste quelle che ti fanno venire i brividi sulle braccia e poi lungo la schiena.

Oggi Peter Gabriel non è più nei Genesis, sul campo dei cento metri hanno costruito tre villette e il teatro Alcione di Genova ospita spettacoli di spogliarelliste e proiezioni di film hard.

Io mi prendo il vinile di “Nursery Cryme” dei Genesis, poso la puntina sul disco e me lo ascolto tutto, brano dopo brano, cominciando ovviamente da “The Musical Box” e quando il lato B inizia con le note di “Seven Stones” penso a quel giorno di fine agosto e mi chiedo se fossero già venuti i temporali a rinfrescare l’aria di quell’estate genovese.






Le Orme: 22 agosto 1973

22 agosto 1973, rivista Qui Giovani. Le Orme a Piccadilly Circus


Il 22 agosto 1973 la rivista "Qui Giovani" annuncia l'uscita della versione inglese di “Felona e Sorona”, delle Orme, e la successiva tournée che si terrà in novembre…

Di tutto un Pop!
Wazza

 Disco d'oro per "Felona e Sorona"


Aldo e Michi delle Orme agosto 1973, Palasport di Udine al concerto di Frank Zappa (foto di Renzo Pistolato)






Nasceva il 22 agosto del '47 Francesco Di Giacomo


Io non voglio qualcuno che mi ripeta in continuazione che ci sarà sempre e non mi lascerà o tradirà mai. Mi basta qualcuno che ogni volta che mi mandi a quel paese venga sempre a riprendermi.
(Charles Bukowski)

Buon compleanno gigante (big) ovunque tu sia, un brindisi "virtuale" per te...
Wazza
 



giovedì 21 agosto 2025

I Genesis ad Albenga il 21 agosto del 1972


Genesis ad Albenga (SV) il 21 agosto del 1972 -Palasport 

 Foto di Sandro Righetti


Il concerto dei Genesis ad Albenga, cittadina nella provincia di Savona, rimane un buco nero di cui si è persa ogni traccia. I più giovani stentano addirittura a credere che la band si esibì in quel luogo il 21 agosto del 1972 davanti a un migliaio di persone.
Restano alcune immagini...


 

Ricordando Francesco Di Giacomo

Francesco Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso-Olio su tela

foto di Antonio Mottola


Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.”

(Ugo Foscolo)

21 agosto

Ci sarai sempre. Buon viaggio Capitano!

Wazza

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Lui, dinoccolato, fermo nelle immagini in bianco e nero, con una salopette ed una barba folta. Lui, voce lirica, che rinnega l'estetica esteriore, ma è tremendamente bello dentro. Nell'essere intellettuale acuto, nel disegnare con la voce traiettorie improbabili, dove storie di importanza sociale e di amore si intersecano come una tela piena di colori. "Un'idea che non puoi fermare", uno slogan postumo dei reduci del Rock, degli ultimi Mohicani di un fiume carsico che scorre, silenzioso, ma dirompente nella sua interiorità. Febbraio è il mese della pausa, tra Carnevale, Ceneri e ripartenze, è il mese dell'oblìo, dell'esaltazione e del castigo, ma la musica è dietro l'angolo dell'immaginario collettivo. 25 febbraio 2012, data da segnare con evidenziatore sull'agenda della storia musicale reggina. Banco del Mutuo Soccorso e Orme, la storia del Rock Progressivo italiano, segnato dagli stilemi degli arrangiamenti di Vittorio Nocenzi, dalla voce e dai testi classici di Francesco Di Giacomo, ma anche dalla dirompenza veneziana, tra rock e melodia di Michi Dei Rossi delle Orme. È immagine indelebile, il Teatro Cilea a Reggio Calabria che apre le porte al Rock, con ogni ordine di posto pieno di gente, con madri, padri, figli e nipoti, uniti dal sottile suono evocativo della musica e delle canzoni. Dinoccolato, tra i grandi suoni della band, tra le luci, tra gli applausi, entra sul palco, con la grazia dell'Essere Artista, tra le luci entra Lui, la sua voce è come una dolce lama tagliente "Prima o poi un pensiero arriverà a portarmi via, come un angelo nero mi confesserà che il cielo un sasso. Siamo stati e saremo parole e gesti nel battito del cuore. Ma il giorno come vero quello non arriva mai, ma arriverà, arriverà come una foglia, che non cade giù, ma che non si pente, ma va più in su e buca il cielo, ogni storia è a sé, Dio che ne sa se Dio credesse in me, se Dio credesse in me..." L'importanza delle parole, l'amanuense ghirigoro sui fogli bianchi. La Musica è l'estensione dell'Anima attraverso i suoni e le parole. Il tempo sembra fermarsi, tra i Festival dei Controtendenza degli anni Settanta, il Rock che rompe gli schemi del bel canto, il rinnovarsi di una "New Generation" che sogna "Love and Peace", ma poi sembra fermarsi su sogni acidi, ricordando decenni dopo, che ogni adrenalina è nel nostro cervello, nella nostra interiorità. Le canzoni, le parole, le copertine dei dischi, un brand "Banco del Mutuo Soccorso", tra storie di evoluzione in "Darwin" o spezzoni di "Messeri", di romanticismo epico, di strumentazioni da "Garofano Rosso" colonna originale di un film, di prime timide storie di diverse identità sessuali, tenere e dolci in "Paolo Pa". Tra periferie e giardini romani, tra sogni metaforici di "Moby Dick", tra viaggi "on the road" sulle strade dell'America Latina, tra prigioni e innocenti condannati da un’idea. È la grandezza dei suoni e delle parole.  il Banco del Mutuo Soccorso, che negli anni Settanta viaggia oltre il tempo, con il Rock Progressivo che contamina gli stili in Italia, ma si distingue da gruppi come Orme e PFM per la personalità di Francesco Di Giacomo e per le musiche classiche e gli arrangiamenti di Vittorio Nocenzi. Il viaggio nel tempo reale è una variabile impazzita, che si schianta in una sera di febbraio, fermando la voce di Francesco Di Giacomo, l'acuta intelligenza, l'umiltà dei Grandi. 21 febbraio 2014. Un forte impatto scuote l'anima e il cuore dei reduci del Rock, degli ultimi Mohicani delle emozioni, di generazioni cresciute nell'interiorità e negli scontri fisici ed ideali tra destra e sinistra, tra figurine Panini e fumetti del "Male". Tempi dispersi, mai fermi, ma sempre scorrevoli come fiumi carsici. Perchè il Rock,la Musica, l'Arte, sono fiumi carsici, che implodono.

Fermo immagine al Teatro Cilea datato 25 febbraio 2012, senza nostalgie, ma con la consapevolezza di avere distribuito emozioni, con la musica e le parole, perché "Ci sono tante Rock band, ma un solo Banco del Mutuo Soccorso..." e Francesco Di Giacomo, un anno dopo il suo viaggio verso il cielo, sorride beffardo, sul palco del Cilea. Mani sui fianchi, cappello e salopette, è proprio vero l'emozione, "è un'idea che non puoi fermare". E non ci fermiamo sulle strade del Rock, noi reduci degli anni Settanta, disperse masse silenziose, fiumi carsici e promotori di interiorità nascoste. Slow Motion su una figura di un uomo sul palco con cappellino, salopette, lunga barba, sguardo tagliente e voce che si alza verso il cielo. R.I.P. Francesco!!!