Loretta Ramognino ci racconta come ha vissuto e interpretato l’ascolto
di un nuovo album…
Con " Lezioni di anatomia"gli Albedo intraprendono una sorta di viaggio allegorico del
sentimento all'interno di noi stessi. Una specie di intervista alle parti
vitali di noi e alla loro capacità di comprendere e di sostenere il grande
insieme dell'Io nella sua completezza e totalità. L'amore, il sogno, la
passione, la crudezza della vita analizzati non dalla nostra ragione, ma dal
nostro corpo, dalle nostre cellule che formano organi differenti che
differentemente " sentono e percepiscono". Punti di vista diversi e
diversa modalità di esperire. La vita nella sua totalità non come ragione, ma
spostamento della prospettiva, indagine dell'intera nostra fisicità che palpita
oltre il cerebrale. I nostri organi che di fronte alle esperienze rivendicano
la loro importanza e sottolineano la loro vita nella vita. Il grido del cuore
che provoca sussulto ed emozione al di là di noi e della nostra volontà. Il
cuore che ammette i suoi errori, le sue debolezze , il suo non -ricordo che lo
porta a sbagliare ancora , ma che ci sostiene e ci libera dalla tirannia della
ragione e ci porta a volare. E' lui che invita a percorrere una strada d'amore,
ad elevarsi, a seguire il suo ritmo che è musica. Note e parole che narrano e
descrivono le nostre viscere più interne che ingoiano veleno quando invece
sognavano poesia, che rivendicano il diritto alla loro fetta d'amore che
l'unico, autentico nutrimento. Il nostro respiro e il nostro bisogno di
riprendere fiato per poter rinascere e poter rivivere vite diverse. L'ossigeno
che ci attraversa e che finalmente ci riempie di spirito ed energia. Il fegato
visto come coraggio e capacità di sopportare il sacrificio per cio' che ci
opprime , per cio' che ci addolora , per cio' che comporta fatica. La nostra
resistenza agli urti della vita, alla frustrazione di una società non sempre
consona al nostro spirito.
E la schiena e le
gambe con il peso, a volte insopportabile , di una società che schiaccia,
comprime, uccide.
Ma è grazie a loro
che rimaniamo in piedi, eretti, fieri. E corriamo avanti.
BIOGRAFIA
Cemento e
gelosia.
Albedo significa
indipendenza stilistica. Creare se
stessi in piena autonomia. Il loro primo disco “Il Male” è un concept album che sfascia l'imperante
intellettualismo dell'indie rock nella forma e nella sostanza. Accolto come un
piccolo miracolo dalla stampa, i quattro ragazzi di Milano sono segnalati da Rumore, Shiver, Il
Mucchio, Jam, Indiezone, Ghigliottina,
Ondarock e tantissimi
altre fanzines, blog ecc. Considerati una promessa per la loro attitudine
sincera attaccata ad un rock tradizionale ma mai banale per le liriche sempre
più che ispirate e cantate in italiano, la band pubblica agli inizi del 2012 “A
Casa”. L’unico video estratto dal disco “A Casa”, “L’amore è un livido”,
filmato da tre studenti dello Ied di Milano, viene caricato su Rolling Stone. Hanno girato mezza
Italia e condiviso il palco con Giorgio Canali, Moltheni, Zen Circus, Brunori, Gionata
Mirai, Sick Tamburo e tanti altri artisti. Nel 2012 partecipano alla prestigiosa edizione estiva del Miami Festival, insieme ai nomi più
importanti della scena indipendente italiana. I dischi sono per scelta del
gruppo scaricabili gratuitamente dal sito della loro etichetta livornese
www.inconsapevolerecords.com.
CREDITS
Registrato in presa diretta e mixato da:
Adel Al
Kassem al Massive Arts Studios di Milano e masterizzato da Alberto Cutolo
al Massive
Arts Studios anche grazie a Fabrizio Grenghi.
Scritto, suonato ed arrangiato da:
Raniero
Federico Neri – voce, chitarra, piano, sinth.
Gabriele
Sainaghi – basso, voce, percussioni.
Luca
Padalino – chitarra, lapsteel.
Ruggiero
Murray – batteria, percussioni, programming.
Il brano “Stomaco”
deve fare i conti con “A Day in the Life”.
Prodotto da:
V4V e Albedo
in collaborazione con Inconsapevole Records
Illustrazioni a cura di
Erbalupina.
Stampa e serigrafia
Legno
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