Daniele Raimondi racconta ai lettori di MAT2020 un concerto importante, quello che Tolo Marton ha tenuto al Club
Il Giardino di Lugagnano.
Le
fotografie sono di Renzo De Grandi.
Sul palco
del “Giardino”
Sabato 9 novembre 2013, al Club il Giardino, di
Lugagnano (VR), uno dei locali che con sacrificio ed entusiasmo
portano ancora avanti la musica live, in apertura di serata la rock band veronese “BULLFROG", un ciclone sonoro e a seguire, dopo un’assenza di qualche anno, Tolo Marton e la sua Band.
Tolo si è costruito in un quarantennio
un’immagine di artista di personalità e temperamento, un’anima rock con
venature blues, capace di entrare in sala d’incisione anche in un’epoca in cui di
“album” se ne vendono sempre meno.
Il chitarrista trevigiano dalla tecnica sopraffina, che ha
collaborato con i grandi musicisti della scena rock, con il suo gruppo ha
proposto alcune novità e classici del
suo repertorio, ha deliziato, il pubblico delle grandi occasioni, con alcune
perle di monumentali artisti. Lo accompagnavano sul palco Walter
Dal Farra al basso, Andrea De Marchi
alla batteria e Simone Bistaffa alle
tastiere, che lascia una decina di minuti per l’elettrizzante duetto di
chitarre elettriche con Tolo.
Un acrobata della chitarra, dall’infinita fantasia sperimentale, sfida
la legge della gravità musicale e riesce a far uscire, suoni e sonorità, dalla
grammatica quasi al limite dell’impensabile, che gli permetteranno, nel 1998,
di aggiudicarsi il prestigioso Jimi Hendrix Electric Guitar Festival
consegnatogli dal padre dell’indimenticabile Jimi. L’ambito premio a conferma
del talento, arricchisce la bacheca, e, come un’esplosione, gli permette di
toccare le altre sfere musicali, illuminando di nuova luce la già rosea
carriera.
Tolo ha fatto cantare, parlare, recitare e suonare la sua
chitarra, in un percorso di una ventina
di brani dalle forti emozioni; la scaletta proposta attinge dall’intero
repertorio, brani che vanno da Euih a
I Don’t Wanna Be Alone, da Rock & Roll Hoochiee con uno
strepitoso assolo basso-batteria a Easter
Sunday, da Moon Child al Morricone
Medley, e non va dimenticato lo straordinario Hey Joe a ricordo di Jimi e gran finale di Sunshine.
Due ore e trenta di musica come la intende lui, davanti ad un
caldo pubblico che ha attribuito a Tolo e all’intera band, lunghi e convinti
applausi.
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