14 settembre 2017
di MAX Rock Polis
Il gruppo dei Mysteria Noctis è
formato dai fratelli Alberto Negretti e Alessio Negretti a voce e
chitarra, Giacomo Piccinini alla batteria, Mattia Di Lorenzo alle
tastiere e Pietro Francili al basso. In collegamento con i primi tre
abbiamo parlato del loro nuovo lavoro con indirizzo Prog e non solo, con cui
hanno abbandonato la vena Metal che avevano coltivato finora.
Ciao ragazzi. “Quid est veritas”
è una scelta particolare, ma voi non siete esattamente romani...
Ale: “Siamo un pochino più su, ecco,
siamo abbastanza lontani ma facciamo uso del latino nel titolo piuttosto che
nei testi,”
La scelta del latino è piuttosto
inusuale. Come mai vi siete chiamati Mysteria Noctis?
Alb: “Ma guarda, per la scelta del
latino io e mio fratello Alessio abbiamo fatto il classico, quindi siamo legati
al latino e al greco, ci sembrava particolare usare qualcosa che abbiamo fatto
negli studi, almeno sono serviti a qualcosa [ride, ndt]. Il nome inizialmente,
visto il genere che facevamo prima, era una scelta di genere, era un po' sul
Metal, poi si è rivelato in linea pure con quel che facciamo adesso, con il
senso delle nuove canzoni e nuovo album.”
Ce lo spiegate in quest'album “Quid
est veritas”? Riuscite a darci una risposta?
Ale: “Una risposta in teoria non
possiamo darla in assoluto, la lasciamo a chi ascolterà i brani. Essi sono una
ricerca più che una risposta, che inizia con “Quid est veritas” e
continua con “Swinging mind”, cioè la follia di non riuscire ad arrivare
alla risposta della domanda: “che cos'è la verità”.”
Verrebbe da chiedersi “dov'è la
verità”, ma voi la mettete su un altro piano, volete capire, non cercare.
Ale: “Esatto, è una ricerca in
prospettiva che parte da sé stessi e si sviluppa, ma parliamo della verità.”
“Swinging
mind” parla di follia.
Ale: “Sì, parla della follia, il
titolo è un pò simpatico perché contiene swing, che noi usiamo un po' come
stile, vuole rappresentare la mente malata, che ricerca e non riesce a raggiungere
la verità e si tormenta e impazzisce.”
C'è una ricerca elaborata, come
elaborate sono le vostre canzoni. “Quid est veritas” si potrebbe
suddividere in più pezzi, non è il solito brano Progressive.
Gia: “Abbiamo cercato di mettere
dentro varie cose, c'è un intro di 4 minuti, noi cerchiamo di fare dei pezzi
lunghi e variegati, di fare cose che li rendano più digeribili e interessanti,
compatibilmente con la durata. Se anche la mia band preferita facesse le stesse
cose per 13 minuti, io mi annoierei.”
Qual'è la vostra band preferita?
Gia: “Adesso di Prog non ascolto gran
che, sono virato su cose elettroniche, quindi sicuramente i Dulberg, che un pò
come noi è partita facendo cose Metal e adesso fa cose più elettroniche, tipo i
Depeche mode. Poi anche James Blake mi piace molto come tipo di canzoni che
fa.”
Ale: “Io invece sono molto legato al
Rock, la musica elettronica l'ascolto meno. La mia influenza sono i Dream
Theater, mi piacciono tantissimo, però ultimamente mi sono avvicinato al Prog
italiano, in particolare al Banco [del Mutuo Soccorso, ndr], sono la band che
più sto ascoltando. Prog anche più pesante come gli Opeth.”
Alb: “Io invece sono molto più
lineare, anche io non sul Prog, io amo alla follia i Dark Traqnuillity, il
cantante è una bestia, è molto bravo. Se devo pensare a chi mi piacerebbe
arrivare come livello, adoro Corey Taylor dgli Stone Sour, che sulla piazza del
Rock ha una voce tra le più belle, graffiato, preciso.
“Quid est veritas” è formato da
due pezzi, ma molto variegati. Un po' meno Metal dell'album precedente.
Gia: “Sì, sono abbastanza diversi, “Higher
dimension” conteneva canzoni che suonavamo da quando avevamo 16-17 anni,
6-7 anni fa. Ce le siamo portate dietro per un po' di anni, cambiando
formazione in maniera drastica, poi abbiamo registrato parecchi anni dopo la
composizione. Poi abbiamo migrato su altri lidi.”
Farete dei concerti per propagandare
l'album, uscito il 7 settembre?
Ale: “Sicuramente ci saranno per
questo certi nuovi pezzi che stiamo scrivendo. Questi di ora faranno ancora
parte in un modo diverso e amplieranno il nuovo discorso discografico.
Cercateci sul nostro Facebook e canale Youtube.”
Nessun commento:
Posta un commento