Next Station-“ Next Station”
Di Gianni Sapia
Lentamente, una lettera dietro
l'altra, una parola dopo l'altra, lentamente, come faccio sempre, come faccio
per qualunque cosa che faccio. Lentamente. Anche se stavolta è un pò più
difficile. I ragazzi li ho visti bambini, senza barbe e sempre accompagnati dai
genitori, quindi è più difficile, la retorica è in agguato. Allora proverò a
tenere lontano retorica e nostalgia, cercherò di non iniziare periodi con
"mi ricordo" o con "quando eravate piccoli" o peggio
ancora con "Dio come siete
cresciuti!". Si cresce, si cambia, normalità. L'importante e non
smettere mai di farlo. Crescere e cambiare intendo. Ma forse posso avere una
via d'uscita, perché c'è lei e lei non l'ho vista piccola. Posso cominciare da
lei e vedere come va. Lei è Daria, Daria
Ciarlo, cantante di voce e carisma naturalmente fuori dalla media. La voce
di Daria non è bella né brutta, sarebbe limitativo. La voce di Daria è
affascinante, avvolgente, arrotante, riconoscibile, ipnotica e sfuggente come
una diva del passato. Eclettica fino ad essere indisponente per la sua capacità
di modulare le parole con tanta naturale spontaneità. Ha la capacità di rendere
semplice il difficile, spontaneo l'impensabile, come i fuoriclasse. Maradona ti
mandava in porta con un tocco di prima o
ne saltava quattro o cinque prima di far gol, così, senza pensarci, senza farlo
apposta. Ecco, Daria ti affascina con la sua voce così, senza pensarci, senza
farlo apposta. E poi c'è una squadra che la supporta da par suo: Luca Durante chitarra, Gabriele Pollicino basso, Lorenzo Rognone tastiere e Luca Burattini batteria.
Una squadra
affiatata che gioca con le note massimo a due tocchi. Un piacere sentirli
suonare. I Next
Station signori! Quattro ragazzi di Savona e una ragazza di Cogoleto
che mi hanno fatto divertire un bel pò ascoltando il loro omonimo disco. Un
disco pieno come un bignè alla crema. Reggae, dub, chiamatela come vi pare, io
non la chiamo; l'ascolto, la sento e viaggio tra la mia mente, libero... e
forse sogno. The Way apre le porte
del ritmo e si capisce subito che i ragazzi ci sanno fare. A Daria basta un
"oh-na-na-na" per
ipnotizzarti e l'amalgama di suoni della band fa il resto e sei fatto. Comincia
il viaggio. Con If non cambia
l'atmosfera, ma cambiano le sensazioni, peculiarità di tutto il disco, che pur
mantenendo la stessa coreografia riesce a intrufolarsi a volte nel cervello, a
volte nel cuore o nello stomaco, nel fegato, tra le mani, davanti agli occhi.
Cullati dal mare, sdraiati sul materassino di Senseless, sotto il sole lucente di Overcome, si arriva a Sunflower
e "il
naufragar m'è dolce in questo mare". è
che quando una cosa mi piace resto senza parole, allora ho chiesto un aiutino.
Ma la sensazione è proprio quella. Sunflower
è un pezzo bello, curato, coccolato e la chitarra finale di Luca Durante lascia
intravedere orizzonti ancora più grandi per i Next Station, sospesi tra Giamaica, Chicago e New Orleans. La
variabilità di I Go Crazy mantiene la
promessa di solleticare anche la pelle e Daria e squisita quando arrota la
erre. Un pezzo d'ironico romanticismo. Anche Alurem non riesce a nascondere i tanti orizzonti che i ragazzi
sanno aprire e fa da apripista all'eclettica Darknight. Non sono un critico musicale, né mai lo sarò e né lo
voglio essere. Riesco giusto a criticare me stesso o la Samp quando gioca male,
figuriamoci la musica! Quello che posso dire è che Darknight è un pezzaccio, questo lo posso dire! è musica plasmata dal talento. è genialità. Attraversa l'irregolare e
si forma nell'irrazionale e più la sento e più mi piace. WOW! Per dirla tutta.
I ragazzi chiudono divertendosi con Senselessdub,
cercando di farci atterrare sul mondo con meno traumi possibili. Lentamente.
Una nota dietro l'altra che si rincorrono nell'eco. Lentamente. Come piace a
me. Come mi piace Next Station.
Tutto Next Station, disco e band!
Dovete sentirlo, perché i dischi belli vanno sentiti, non "scritti".
Per quante parole io possa cercare, magari inventare, non sarò mai all'altezza.
Aldous Huxley disse: «Dopo il silenzio, ciò
che si avvicina di più nell'esprimere ciò che non si può esprimere è la musica».
Quindi ascoltate i Next Station,
anzi, sentiteli. E non pensate che io
possa essere di parte solo perché li ho visti bamb... niente retorica, come
avevo promesso. E buon viaggio.
TRACKLIST
The Way
If
Senseless
Overcome
Senseless Dub
If
Senseless
Overcome
Senseless Dub
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