Hello progressisti…
NON compie
gli anni oggi Gianni Leone: l'eterno "Enfant" del Prog festeggerà il
suo compleanno in tour in Giappone con il Balletto di Bronzo!
Happy
Birthday Leo…
Wazza
La prima volta che suonai in Giappone con il Balletto di Bronzo fu nel
2002: il 14 settembre a Tokyo e il 15 ad Osaka. Nel bel mezzo del concerto del
15, apparve sul palco un cameriere in livrea (o qualcosa del genere) reggente
una torta con tanto di candelina accesa. Sì, solo una. Io non capii... Poi, al
microfono, il tizio disse qualcosa al pubblico e mi porse la torta sorridendo,
mentre tutti applaudivano. Allora realizzai che quella inaspettata
"incursione" doveva essere un omaggio per me, visto che il giorno
della mia nascita è appunto il 15 settembre. Vincendo la mia atavica avversione
nei confronti di tali rituali banali e infantili (anche se devo ammettere che
quella sorpresa al momento mi colpì piacevolmente), soffiai sulla candelina e
ripresi il concerto, non senza aver prima avidamente addentato la torta.
2018. Torno per la sesta volta a suonare in Giappone. La formazione
attuale, che considero (quindi, è) la migliore finora fra tutte, è completata
da Riccardo Spilli alla batteria e Ivano Salvatori al basso: una bomba di
sezione ritmica. Gli organizzatori (non gli stessi del 2002) fin da quando
abbiamo cominciato a pianificare l'evento lo scorso dicembre, hanno chiaramente
espresso la ferma volontà di voler organizzare due date a Tokyo per il Balletto
proprio a settembre: guarda caso, una il 14 e l'altra il 15. La ragione?
Rendermi "omaggio" in un giorno "speciale". Hanno anche
organizzato un mega party dopo il concerto del 15. Certo, la cosa mi fa piacere
e mi lusinga, ma... adesso come faccio a far loro capire che, in realtà - e da
sempre -, io ho un'avversione totale verso tutte le feste comandate? Come
faccio a spiegare a persone tanto carine e gentili che dei compleanni non
m'importa un fico secco, che non li festeggio da decenni poiché lascio che sia
IL MIO CERTIFICATO DI NASCITA (che è un semplice e volgare pezzo di carta) e
non io come persona ad esserne coinvolto? D'altronde ho sempre affermato che
per me un artista debba essere considerato o "morto" o
"vivente". Basti questo. Ed io sono "viventissimo". Non
deve interessare altro, i dettagli prosaici sono inutili e fuorvianti, magari
anche oltraggiosi.
Alla
festa dovrò glissare e limitarmi ad abbuffarmi di dolcetti giapponesi,
sorridendo e ringraziando tutti. Ovviamente, proibitissime le sciocche e tristi
canzoncine da cantare in coro, i brindisi e le soffiate su candeline accese: mi
verrebbe immediatamente l'orticaria.
Sayonara!
Leo
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