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sabato 29 settembre 2018

Il 29 settembre in musica...

            VANDELLI E BATTISTI al Cantagiro del 1969

"Seduto in quel caffè
io non pensavo a te...
Guardavo il mondo che
girava intorno a me..."


Nella memoria collettiva il 29 settembre inizia sempre con questa canzone...
Wazza

Il 29 settembre non è una data come sempre, soprattutto se siete fan di Lucio Battisti. A questo giorno, infatti, fa riferimento una delle sue canzoni più conosciute, quella "29 settembre" che deve la sua fama, però, all'Equipe 84, la band capitanata da Maurizio Vandelli che per primo le diede la voce. La storia della canzone, infatti, merita di essere raccontata, perché è una pietra importante nella carriera di quello che col tempo sarebbe diventato il più grande cantante italiano e con Mogol, una delle coppie d'oro della musica nostrana: questo singolo, infatti, il terzo che i due scrissero assieme fu scritta, come sempre, nello studio di Mogol, dove i due si incontravano verso mezzogiorno, prima di andarsene a mangiare.


In un'intervista  Mogol ha spiegato che"La musica era assolutamente nuova, è stata la terza canzone che abbiamo scritto assieme e sicuramente è stato un balzo. Il primo grande successo e poi aveva un fascino che era ancora vivo. Ero in ufficio, quando la scrivemmo, Lucio veniva a trovarmi a mezzogiorno e poi andavamo a mangiare qualcosa".

Le due versioni differiscono non poco, almeno a livello sonoro, con la prima più vicina al mondo della psichedelia che tanto doveva agli Stati Uniti, mentre nella versione battistiana, che fu pubblicata due anni dopo nel suo album di debutto, la patina psichedelica si attutisce (anzi si annulla) dando più spazio alla dimensione onirica: "Lucio non voleva interpretarla, io ho dovuto convincerlo a fare il contratto con la Ricordi, per cantarle, - ricorda Mogol -. Mi aveva detto che era un compositore e non aveva questa ambizione, perché quando facevamo ascoltare le canzoni, lui faceva un provino e questo era quasi sempre più convincente del disco degli altri".

Di cosa parla la canzone?

Il titolo c'entra poco con il contenuto della canzone, ma anzi fa semplicemente riferimento alla data di nascita di Serenella, prima moglie di Giulio Rapetti (vero nome di Mogol): "L'intenzione era quello di dare un esempio di ciò ti prende per una persona una sera e poi rendersi conto del confronto per il bene profondo di anni e queste cose non possono essere messe a confronto, perché uno è un lampo e l'altro è la luce" continua Mogol, spiegando la canzone che nel testo è abbastanza esplicito. "Poi d'improvviso lei sorrise e ancora prima di capire mi trovai sottobraccio a lei, stretto come se non ci fosse che lei. Vedevo solo lei e non pensavo a te" racconta il protagonista della canzone, prima di svegliarsi e: "Mi son svegliato e… e sto pensando a te. Ricordo solo che, che ieri non eri con me.  Il sole ha cancellato tutto, di colpo volo giù dal letto e corro lì al telefono, parlo, rido e tu… tu non sai perché".

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