AUTOSTOPPISTI
DEL MAGICO SENTIERO – “PASOLINI E LA PESTE”
New Model Label-2021
Di Andrea Pintelli
Ah, resto in Friuli-Venezia-Giulia,
splendida terra e fucina di personaggi fuori dagli schemi. Sì, perché dopo la
recensione dell’ottima ultima fatica di Priska, mi si balenano di fronte gli Autostoppisti del Magico Sentiero col loro “Pasolini e la Peste”, secondo lavoro uscito per
la New Model Label.
S§iamo in un ambito per pochi eletti, sia per la proposta musicale, che per le tematiche trattate. Nonostante questo, il disco mi ha appassionato, un po’ perché amo P.P.P., (quasi) tutta la sua opera, la sua lungimiranza, il suo essere critico e scomodo all’interno della sua stessa Sinistra, un po’ perché i ragazzi sono davvero originali nell’incidere le loro idee e il loro sentire.
Gli Autostoppisti, si legge nell’introduzione al loro album, “si inerpicano a mani nude nei meandri dell'anima del regista. L'estetica pasoliniana, corrotta e deformata dai suoi detrattori, non potrebbe dolersi degli arrangiamenti cacofonici che gli rendono merito, spazzando via ogni forma di strumentalizzazione. L'inquietudine di questi estrapolata, quasi strappata dalle fonti si dilania in un susseguirsi di colpi al basso ventre; qui paura e verità si confondono in una malmostosa cavalcata verticale che arriva sino all'idroscalo di Ostia. Pasolini è influenzante in modo palese, il suo pensiero continua ad instillare dubbi in chi ha la fortuna di averne. Personalmente la vicinanza ai luoghi natii del nostro rappresenta per il gruppo una sorta di viaggio nel tempo a ritroso nel cercare di capire cosa possa aver influenzato in questi luoghi apparentemente ameni il pensiero del probabilmente più grande intellettuale del 900 italiano. Nel caos dell’improvvisazione musicale il gruppo ha cercato una catarsi purificante che tenesse alla larga dal pensiero puro del poeta la possibilità di far sì che le sue parole diventassero carne da macello; è purtroppo troppo spesso accaduto che strumentalizzazioni e basse cadute nei più biechi stereotipi modificassero il significato originale. Come racconta Fabrizio Citossi, anima del progetto musicale, “Non abbiamo fatto altro che un lavoro di taglia e cuci con quella che crediamo sia la nostra coerenza politica e spirituale. Pasolini in questo caso diventa materia liquida affilata”.
Analizzando il disco in sé, voglio riportare ogni riferimento utile all’ascoltatore, brano per brano, perché egli possa e debba arrivare preparato una volta messo il CD nel lettore (o avviato il digitale con un colpo di indice).
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1 – “Carne macinata abbandonata in un parcheggio” (2:20)
Musica
Patrizio Pica
Testo
Fabrizio Citossi
Contiene
un frammento della cronaca del 2/11/1975
Voci:
Giovanni Fierro, Teo Ho
Patrizio
Pica - manipolazione sonora
Citossi
Fabrizio - arrangiamenti
Emil
Baghino - preproduzione
Federico
Sbaiz - collage sonoro, missaggio
Realizzazione:
Aprile 2018/Ottobre 2020 presso Five Cats Studio Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note
di copertina: Angelo Floramo
“Qui
Casa Cadorna
Doberdò
un
passo più in là dove si può stare anche meglio
per
dire che l'Italia sta marcendo
un
avanzare elegante altroché omosessualità decadente
nel
compromesso squattrinato, kamikaze, arrivista, privo di complessi
apripista,
antesignano di tronismo da salotto buono ed immersione conseguente
purificatrice nei bassifondi
rigenerarsi
di continuo nella cura di una realtà che imbratta la periferia come una puttana
e
sorseggiando nettare dubbioso
schivando
virilmente atletico un invitante papalino arrosto della domenica... si adopera
a scalfire lo scudo borghese
il
quale si annoia giusto un pochino
in
un italico susseguirsi di manipolazioni culturali
e
coltivando una disciplinata alopecia intellettuale
si
avvia al martirio
come
carne macinata, abbandonata in un parcheggio.”
Un’apertura che punta dritto al cuore della situazione, che cattura con immediatezza, che schiaffeggia il disincanto per farsi di nuovo cronaca di un evento che non è mai stato somatizzato.
2- “Pasolini e la peste” (4:51)
Musica
di Fabrizio Citossi, Marco Tomasin, Federico Sbaiz
Parole
di P. P. Pasolini
Voci:
Patrizia Dughero, Valentina Mariani, Roberto Ferrari
Massimo
De Mattia - flauto
Patrizio
Pica - manipolazione sonora
Renato
Sclaunich - rullante, piatti
Alessandro
Seravalle - manipolazione sonora, chitarra
Davide
Del Giudice - sassofono
Martin
O'Loughlin - didgeridoo
Marco
Tomasin - tromba
Citossi
Fabrizio - organo, chitarra, arrangiamenti
Federico
Sbaiz - collage sonoro, chitarra, missaggio
Realizzazione:
aprile 2018/ottobre 2020 presso Five Cats Studio Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note
di Copertina: Angelo Floramo
“Per
ora viviamo in un periodo negativo il cui esito ancora mi sfugge
posso
quindi proporre solo ipotesi e non soluzioni
l'unica
cosa che posso dire è che ha avuto inizio una nuova era diversa dalla
precedente
così
come l'epoca dell'agricoltura è diversa da quella in cui si raccoglievano
prodotti spontanei della terra
ognuno
odia il potere che subisce
quindi
io odio con particolare veemenza il potere di questi giorni del 1975
è
un potere che manipola i corpi in un modo orribile che non ha niente da
invidiare alle manipolazioni fatte da Himmler e da Hitler
li
manipola trasformandone la coscienza
istituendo
dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi
sono
i valori del consumo che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle
culture viventi, reali, precedenti... io non posso permettermi di sbagliare
un'opera
sono
ridotto a questo
non
sbagliare è un dovere che ho davanti a nemici e amici
i
primi mi sbranerebbero
i
secondi mancherebbero nei miei riguardi
se
attualmente io sembro ricercare un linguaggio ermetico e prezioso, apparentemente
aristocratico
è perché considero la tirannia dei mass media come una forma di dittatura alla quale mi rifiuto di fare la benché minima concessione.”
Ornette Coleman, Area, Nucleus.
Nessuna cacofonia, quindi, ma un mirato passeggio (o uno voluto passaggio) nei
luoghi dove l’armonia è decostruita a vantaggio delle sensazioni. Una spietata
fotografia di ciò che ci circonda.
3 – “Mossave Attack” (3:24)
Musica
di Fabrizio Citossi
Parole
di Pier Paolo Pasolini e Pietro Nenni
Contiene
un frammento dell'intervista all'onorevole Giulio Andreotti del 1986
voci:
Franco Polentarutti, Roberto Ferrari
Francesco
Bearzatti - sassofono
Giorgio
Pacorig - Fender Rhodes
Jacopo
Barusso - manipolazione sonora
Riccardo
Braxton - organo
Andrea
Tavian - basso
Marco
Fumis - chitarra elettrica
Citossi
Fabrizio - chitarra acustica, arrangiamenti
Federico
Sbaiz - collage sonoro, missaggio
Realizzazione
Aprile 2018/Ottobre 2020 presso Five Cats Studio Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca. A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note di copertina: Angelo Floramo
“Io
penso non si debba mai in nessun caso temere la strumentalizzazione del potere
e della sua cultura
bisogna
comportarsi come se questa eventualità pericolosa non esistesse
ciò
che conta è la sincerità e la necessità di ciò che si deve dire
non
bisogna tradirla in nessun modo
e
tantomeno tacendo diplomaticamente per partito preso
caro
Pasolini la tua condanna è l'indice di quanto sia lontana ancora la formazione
della coscienza dei diritti dell'arte
lungi
dall'essere per te motivo di preoccupazione sarà un elemento di sprone per te e
per tutti noi.”
Jazz, più jazz, meno free jazz. L’ipocrisia andreottiana fa a
pugni con la sapienza e il gusto della sfida cari a P.P.P. Non si voleva avere
a che fare con lui siccome pericolosamente intelligente. Un eretico contro il
sistema che andava annientato. Vinse il sistema, sul piano fisico; vinse (e
vince tutt’oggi) P.P.P., sul piano morale.
4 – “La sospensione del tragico” (1:51)
Musica
di Federico Sbaiz
Testo
di Citossi Fabrizio
Contiene
un frammento del programma radiofonico "Il Friuli" di P. P. Pasolini (1953)
Voci:
Franco Polentarutti, Cristina Micelli
Federico
Sbaiz - manipolazione sonora, missaggio
Citossi
Fabrizio - arrangiamenti
Realizzazione
aprile 2018/ottobre 2020 presso Five Cats Studio Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca. A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note
di copertina: Angelo Floramo
“Come
un'invalidità poetica permanente
un'attestato
Zoruttiano di impossibilità a scrivere nella lingua madre
e
vederti così infine ridotto ad un carciofo fritto filologico, impanato
servito
con salsa celtica di latinità parrocchiale
petrolio
di petrolio e frico di frico
recensioni
di recensioni e petrolio di petrolio
e
metastasi culturali spadellate al caramello
lo
vedresti ora proprio ora Pasolini collaborare con una bocciofila mancina inneggiante
il freestyle globalista ad un progetto sulla lingua friulana
all'alba
del sempre si affaccia il forse
la
linea delle risorgive è una cerniera tra l'alta e la bassa friulana
la
linea delle risorgive è una cerniera tra l'alta e la bassa friulana.”
Kosmiche musik, excursus
elettronico in accompagnamento a un testo tanto poetico, quanto prolifico di
visioni oniriche. Ossimori disagevoli che sono cibo per la nostra mente. P.P.P.
parlava a noi, prima che a sé stesso.
5- “Academiuta Postperestroika” (3:46)
Musica
di Fabrizio Citossi, Marco Tomasin, Patrizio Pica
Parole
di Pier Paolo Pasolini
Voci:
Citossi Fabrizio, Lucia Pinat, voci del popolo, Franco Polentarutti, Fabiano
Riz
“Sint
coma ca suna l'orchestruta di San Zuan Di Ciasarsa
la
realtat a je a nestra disposizion
la
realtat a je a nestra disposizion
la
realtat a je a nestra disposizion
scolte
tu ze pensitu di Pasolini? Dimi le veretat? No sai no ai mai let un libri di
Pasolini no sai nuje di Pasolini
parze?
Parze?
parze
no mi interesse
e
parze no ti interesse? Dimi, rispunt, no sta ridi
parze
no ti interesse? No mi interesse parzeche no mi soi mai interessade
ma
secont te lui l'are un inteletual? O?
ma
sicuramentri l'are un inteletual
ma
dai
al
jere un fenoli
ma
secont te Pasolini al sares di destre cumò?
No
ma
ze centrial des tre?
al
restares comunque il spirit di sinistre cuintri il capitalismo esasperat
cuintri le prevaricazion finanziarie cuintri che robis lì
ma
ze ca le just
no
l’è un mone a l’è un inteletual al ricognos ze ca le just
no
l’è just cal entri un di chei lì
ze
pensitu di Pasolini a le fin?
Pasulin atu fat i bez scrivint libris?
Cumò
che tu i u as faz nol sares just che tu scomenzedis a paja di bevi?
Che
chi fra realismo, proletariat e cazadis variis chi le int e
a set e tu che tu as fat i bez tu podis onzi un puc el cjaruz
al
jere un fenoli
no
l’è sigur
ma
samee che Miles Davis dopo ve bivut une butilie di pelinkovaz
dopo
ve bivut une butilie di pelinkovaz
a
l’è emigrat a Viles
no
l’è sigur
no
l’è sigur
no
l’è sigur
no
l’è sigur.”
La filosofia musicale di Santo
Miles Davis la fa da padrone, come recita parte del testo. S’impone come
lessico portante del pensiero in forma dialettale, qui appositamente affiancato
come profondo legame con la sua terra d’origine. Certi pensieri, in vernacolo,
arrivano prima, sono pugni-in-faccia che anticipano i fulmini a ciel sereno
(?).
6 – “Radice quadrata di Pier Paolo” (1:46)
Musica
di Citossi Fabrizio, Federico Sbaiz
Parole
di Pier Paolo Pasolini
Voci:
Marco Tomasin, Marta Gobessi, Patrizia Dughero
Citossi
Fabrizio – chitarra, arrangiamenti
Marco
Tomasin - tromba
Martin
O'Loughlin - didgeridoo
Riccardo
Braxton - organo
Federico
Sbaiz - collage sonoro, missaggio
Renato
Sclaunich – rullante, piatti
Realizzazione
Aprile 2018/Ottobre 2020 presso Five Cats Studio Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note
di copertina: Angelo Floramo
“El
meor
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
no
l'arrabbiato
non rinsavisce, non si annoia, non trae lezioni
è
come una cartina di tornasole
reagisce
che
quando è giovane spera nel futuro della vita mentre poi con il passare degli
anni lo colgono i dubbi, gli scoramenti
sapete
perché ho fatto del cinema?
perché
non ne potevo più della lingua orale e anche di quella scritta
perché volevo ripudiare con la lingua il paese in cui sono stato le centinaia di volte sul punto di fuggire.”
Ossia quando l’arrabbiato, o
meglio l’incazzato, faceva notizia. Per le strade e nelle piazze, sulle pagine
dei giornali, nei bar. Ora non più. Ci hanno drogati col finto benessere, che
finalmente si sta rivelando essere quella scatola vuota che P.P.P. analizzava
come tale oltre 50 anni fa. Lui ci aveva avvertiti e noi ci siamo lasciati
fregare. Supinamente.
7 – “Blues dell'Idroscalo” (9:06)
Musica
di Fabrizio Citossi, Marco Tomasin, Federico Sbaiz
Parole
di Pier Paolo Pasolini
Voci:
Manuel Buttus, Michela Gentilini, Roberto Marino Masini, Simone Cuva, Sandro
Pecchiari, Roberto Cantarutti, Luca Corrubolo, Maurizio Mattiuzza, Marco
Tomasin
Bruno
Romani - sassofono
Massimo
De Mattia - flauto
Patrizio
Pica - manipolazione sonora
Martin
O'Loughlin - didgeridoo
Davide
Del Giudice - sassofono
Renato
Sclaunich - rullante, piatti
Marco
Tomasin - tromba
Citossi
Fabrizio - chitarra, arrangiamenti
Federico
Sbaiz - collage sonoro, flauto
Realizzato
Aprile 2018/Ottobre 2020 presso Five Cats Studios Pradamano (UD)
Prodotto
da New Model Label
Photo:
Luca A. D'Agostino
Graphics:
Stefano Buian
Note
di copertina: Angelo Floramo
“Le
vite sessuali private come la mia hanno subito il trauma sia della falsa
tolleranza che della degradazione corporea
il
lo sadomasochismo è una categoria eterna dell'uomo
dell'uomo
eterna categoria una del il sadomasochimo
il
sadomasochismo eterna dell'uomo una categoria... è una categoria eterna
dell'uomo il sadomasochismo
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
e
la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
mentre
Moravia va a dormire io vado in giro perdutamente solo come un segugio dietro
la peste
dietro
la peste
soltanto
solo, sperduto, muto, a piedi riesco a riconoscere le cose
per
me la morte é il massimo dell'epicità e del mito
quando
parlo della mia tendenza verso il sacro il mitico e l'epico dovrei dire che
questa può essere soddisfatta solo dal lato della morte che mi sembra il più
mitico ed epico che ci sia
io
non posso permettermi di sbagliare un'opera, sono ridotto a questo
non
sbagliare è un dovere che ho davanti a nemici e ad amici
i
primi mi sbranerebbero
i
secondi mancherebbero nei miei riguardi
leggere
ogni giorno una notizia falsa che ti riguarda, una malignità feroce, un
disprezzo collettivizzato fatto luogo comune
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
Pasolini
e la peste
l'Italia
sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo,
moralismo, coazione, conformismo
prestarsi
in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è ora il fascismo
non
capisco come di fronte alla minima difficoltà il pubblico impazzisca
ho
del resto notato che la trasgressione del tempo cronologico della narrazione lo
disorienta totalmente
in
realtà la cosa é estremamente semplice.”
Echi distinti di Demetrio Stratos, il più grande di tutti, “Evaporazione” degli (anche) suoi Area, i più grandi di tutti, presi come modelli per affrontare il brano trainante del disco, negli oltre nove minuti di denuncia sociale che P.P.P. ci aveva conclamato, pregandoci di aprire gli occhi e le orecchie. Ora è troppo tardi: “Abbiamo perso il XV SECOLO!”, ma anche i successivi.
Autostoppisti Del Magico Sentiero: Federico Sbaiz, Martin O’Loughlin, Marco Tomasin, Franco Polentarutti, Fabrizio Citossi.
Hanno partecipato alle registrazioni: Francesco Bearzatti, Bruno Romani, Giorgio Pacorig, Massimo De Mattia, Patrizio Pica, Marco Fumis, Renato Sclaunich, Riccardo Braxton, Andrea Tavian, Alessandro Seravalle, Emil Baghino, Jacopo Barusso, Davide Del Giudice, Alessandro Seravalle
Voci di: Teo Ho, Giovanni Fierro,
Patrizia Dughero, Valentina Mariani, Roberto Ferrari, Cristina Micelli, Lucia
Pinat, Fabian Riz, Marta Gobessi, Manuel Buttus, Michela Gentilini, Roberto
Marino Masini, Simone Cuva, Sandro Pecchiari, Roberto Cantarutti, Luca
Corrubolo, Maurizio Mattiuzza.
Note di Copertina Angelo Floramo.
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