Libro:
L’Uomo del Campanile
Autore:
Pietro Iadeluca
Edizioni:
Il Cuscino di Stelle
Anno:
2016
Recensione
a cura di Fabio Rossi
Uscito
originariamente nel 2007, il romanzo L’Uomo del
Campanile è stato ripubblicato nove anni dopo su iniziativa
della casa editrice abruzzese Il Cuscino di Stelle, nell’ambito di una
serie d’iniziative tese a riportare alla luce le opere di Pietro Iadeluca, scomparso nel 2012.
L’autore, romano di nascita, è stato pianista,
compositore e scrittore. Diplomatosi nel 1952 con il massimo dei voti al
Conservatorio di Santa Cecilia, vinse nel 1956 il concorso indetto dalla Radio
Televisione Italiana Primo Applauso,
presentato da Enzo Tortora e Silvana Pampanini. Da quell’anno fino al 1973 è
stato primo pianista presso la stessa Radio Televisione Italiana, collaborando dal
1969 al 1971, con il coreografo Luigi Gregori, in arte Gino Landi. Dal 2000 si
è dedicato alla scrittura di romanzi e poesie, i quali sono stati premiati in
vari concorsi letterari nazionali.
La trama de L’Uomo del Campanile si svolge nel 2190, in un futuro dilaniato da una guerra mondiale che ha fatto precipitare l’umanità indietro di secoli. La vicenda si svolge in Abruzzo, in una località chiamata Sasso Rotto, dove le persone vivono principalmente grazie ai proventi dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame. Nulla è cambiato, però, per quanto riguarda il lato umano: la corruzione, il pregiudizio, l’invidia, l’egoismo, l’ottusa divisione tra fazioni politiche e religiose regnano sovrane. L’uomo ha conservato enfatizzandoli i medesimi difetti che aveva prima del tremendo conflitto nucleare. Si arriva al punto di cercare in tutti i modi possibili di mandare via i pochi frati rimasti nel convento di San Silvestro Martire e l’Annunziata per trasformarlo in un albergo (lo spunto è ispirato da una vicenda realmente accaduta!). In questo non edificante contesto, nasce un amore infinito tra Riccardo e Fatima che, purtroppo, fanno parte di due comunità incompatibili tra loro. Il destino della ragazza appare segnato dalla volontà del padre, despota e ubriacone, che vuole darla in sposa a uno sconosciuto per meri motivi di opportunità. Eh sì, proprio come accade oggi in alcune parti del nostro disgraziato pianeta. L’intervento di un’entità indefinita conosciuta come “Lui” impedirà tale scempio e la storia avrà un lieto fine. Tale personaggio misterioso è l’uomo del campanile che sembra ultraterreno e il cui scopo primario è quello di punire severamente, anche con la morte, coloro che fanno della violenza contro il prossimo, la natura e gli animali la loro ragione di vita per biechi interessi. La sua punizione viene preannunciata dal suono di una campana, quella che in origine stava in un campanile, devastato, abbandonato e in rovina, che nessuno sa dove sia andata a finire. Possiamo definire L’Uomo del Campanile un romanzo multistrato con tanti spunti di riflessione e sarebbe bello sapere cosa ne pensa Pietro dello sfacelo in cui vive la nostra società e che lui forse aveva preconizzato. Complimenti al figlio Armando, responsabile della casa editrice Il Cuscino di Stelle, per il suo impegno nel voler divulgare le opere del padre che, considerata la valenza di questo scritto, meritano la meritata approvazione di tutti.
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