ZoneM (Beppi Menozzi) - “Sono Dentro Di Me”
Di Mauro Costa
Esce per l'etichetta Nadir e distribuito dalla Black Widow Records, dove sicuramente potete procurarvelo da Venerdì 11, “Sono Dentro Di Me” progetto del tastierista genovese Beppi Menozzi (ZoneM) a cui partecipano numerosi artisti di spicco della scena rock e underground, provenienti da gruppi come Il Segno del Comando, Jus Primae Noctis (entrambi annoverano Beppi nell'organico), Sadist, Will’o’Wisp, Toolbox Terror, Gipsy Trojka.
Circa due settimane fa invito a casa l'eclettico tastierista ben sapendo che porterà in dote il suo primo CD da solista, un progetto che mi aveva anticipato e che mi aveva intrigato parecchio. Solitamente, quando leggiamo un libro particolarmente evocativo riusciamo a costruirci sopra il nostro film, con i volti dei personaggi ben delineati nel nostro immaginario ed i luoghi, magari illusori, che assumono contorni di realismo spinto.
Perché non può accadere lo stesso ascoltando un particolare tipo di
musica?
Ad esempio, una musica ansiogena, carica di dissonanze e di suoni particolari, rumori metallici, voci distorte, ticchettii generati dal nulla, battiti del cuore che cambiano frequenza, ma anche registrazioni della sonda Cassini tra gli anelli di Saturno e terrificanti voci che sembrano provenire dall'oltretomba e che in realtà sono state generate, come arma psicologica, dall'esercito USA per seminare il panico tra i vietnamiti del nord.
Tutto ciò induce, in chi ascolta, visioni spesso orrorifiche, ma talvolta anche oniriche segnando una netta contrapposizione tra la realtà dei nostri giorni, disseminata da maligni presagi come la pandemia che ci ha devastato, non solo fisicamente, in questi ultimi due anni ed un'esistenza tranquilla come la maggior parte di noi abbraccia benignamente nei propri sogni.
Ci sediamo comodi sul divano, premo play sul telecomando e cominciamo il viaggio con un poco rassicurante "Benvenuti!" scandito da una voce che sembra riassumere in una sola parola quelle scritte, al sommo della porta infernale, “divinamente” incise molto, molto tempo fa.
I brani che compongono l'opera sono molti, alcuni però semplici interludi di raccordo cioè pillole rumoristiche di pochi secondi che fanno da contorno soprattutto alla mini-suite “Bestia”; questa composizione comprende cinque brani disseminati nel cd in maniera intelligentemente non contigua in modo da renderci protagonisti, e non semplici ascoltatori passivi, nella ricerca dei momenti che denotano la devastazione della psiche di un omicida seriale.
Un progetto di questo tipo non poteva prescindere dagli scritti di H.P.
Lovecraft soprattutto presenti in due pezzi hard rock: “Cthulhu”
(ispirato a “il richiamo di Cthulhu”) e “Arkham” (ispirato a “i
colori dallo spazio”) che guarda caso sono tra i brani migliori.
Le atmosfere lovecraftiane sono disseminate anche nel resto dell’album ricreando quegli input "cinema-sonoro" tanto cari, ad esempio, ad una certa visionarietà di un regista/compositore quale John Carpenter e che spesso e volentieri amalgama nei suoi film.
La citata suite ha forse il suo apice compositivo nella parte seconda “Sono qui”, un brano in puro stile "hard prog" con la terrificante voce di Marco Fehmer a svelare le intenzioni del maniaco. La successiva “Vulnerabile” si dipana su toni apparentemente distensivi abiurati a poco a poco dal crescendo ansioso dello stato della vittima, ben rappresentata dalle ansie di Silvia Palazzini, e dalla conseguente accelerazione dei battiti del suo cuore in attesa dell'inevitabile.
Tra i riferimenti musicali che hanno ispirato Beppi Menozzi nella composizione
di “Sono dentro di me”, titolo che sembra profetico a riguardo,
oltre al già citato Carpenter, probabilmente i Goblin, quelli di Suspiria dove
andavano ad esplorare in profondità le emozioni dell'ascoltatore; sicuramente
importante anche i richiami a Keith Emerson, in particolar modo nel brano
strumentale 'Amigdala' che prende il nome dal nucleo più profondo del cervello,
ricettacolo degli istinti di ansia e paura. Il pezzo è sicuramente tra i
migliori e termina in dissolvenza proprio quando, personalmente, necessitavo la
presenza di un altro paio di minuti buoni ed un eventuale taglio netto nel
finale.
Echi emersoniani, simil Karn Evil 9, anche nei 48 eccellenti secondi di “Proci”, tanto dura l'ultimo “step” della suite “Bestia”, che descrive ambiente di caos, terrore e violenza, ma in generale la benigna ispirazione di chi ora non è più tra noi traspare evidente nelle traccie di questo cd.
Altri brani notevoli sono i precedentemente citati “Arkham”, dai forti connotati rock e ritmici, che appunto descrive le atmosfere inquietanti del racconto “i colori dallo spazio”, le dissonanze e la drammaticità sostenute da interventi orchestrali in “Cospirazione” e il magnifico “Cthulhu, anch'esso come “Arkham” colonna sonora degli universi immaginari lovercraftiani interpretato dalla potente voce di Silvia Palazzini.
Tra i migliori anche “Peshtigo”, dove Beppi sonorizza il panico creatosi dal terribile incendio boschivo accaduto nel 1871 nel nord-est del Wisconsin e che attualmente detiene il record di vittime umane, stimate in circa 2.500 unità.
Essendo questo cd, negli intenti, un'opera "multimediale", nel senso che la musica scatena richiami letterari e cinematografici, non possiamo non menzionare la grottesca “Merrick”, l'uomo elefante raccontato da Lynch nel film che lo ha consacrato tra i registi "imperdibili" e 'Sono dentro di me' il brano che dà il titolo al cd e che chiude il viaggio iniziato in precedenza con “nessuna uscita”.
Proprio questa chiosa finale mi riporta alla mente un magnifico horror
austriaco di Michael Haneke dal titolo “Funny Games”, girato nel 1997.
Chi ha visto quel film ricorderà il crescente incedere, sempre più drammatico e sempre più ingestibile, di due ragazzi "per bene" in una location tipicamente per persone altrettanto "per bene", dove cominciano a torturare, stuprare e uccidere un'intera famiglia, presa di mira a caso, implacabile violenza.
Implacabile quindi significa proprio “nessuna uscita” perché, in un
momento in cui pare possibile ridurli all'impotenza, basterà che uno dei due
ragazzi prema il tasto "rewind" in un registratore trovato per caso e
la scena del film si riarrotola su sé stessa per svilupparsi poi in maniera
diametralmente opposta.
Una trovata registica geniale che sottende l'inevitabilità della fine, esattamente come questo album, con l'ultimo brano 'Saigon', ci ricorda, nello spazio di un minuto, quali metodi subdolamente atroci possono essere adottati dall'uomo per ridurre allo stato d'impotenza altri esseri senzienti.
Termina così, con questi brividi reali, una colonna sonora immaginaria che stimola i nostri sensi più reconditi del terrore e li riporta a galla.
Il contributo, assolutamente fondamentale, degli amici che collaborano a questo lavoro di Beppi Menozzi da una solidità fisica alle immaginazioni intenzionali dell'autore che naturalmente, oltre alla composizione, testi e produzione, padroneggia le tastiere e dispensa Sound FX dove servono.
Gli amici musicisti che si alternano nelle varie tracce sono tanti e li riassumo sperando di non dimenticare nessuno…
Pietro Balbi (Chitarra), Diego Banchero (Basso, Testi), Alessandro Bezante (Basso), Davide Bruzzi (Chitarra), Fernando Cherchi (Batteria), Marco Fehmer (Voce, Chitarra, Composizione, Testi), Graziella Gemignani (Quadri), Mauro Isetti (Basso), Roberto Lucanato (Chitarra), Renzo Luise (Chitarra), Tommaso Maestri (Chitarra), Pietro Menozzi (Chitarra), Rita Menozzi (Voce), Riccardo Morello (Voce), Silvia Palazzini (Voce), Paolo Puppo (Grafica, Chitarra), Mario Riggio (Batteria), Tommy Talamanca (Mix e Master).
Se mi avete seguito fin qui, direi che anche per voi è arrivata l'ora di mettere il cd nel lettore.
Un assaggio…
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