Libro: Pensiero Viola
Autore: Viola Nocenzi/Leonardo Lodato
Edizioni: Compagnia Nuove Indye
Anno: 2021
Recensione a cura di Fabio Rossi
“Ciò che viene fatto per amore accade sempre al di là del bene e del male”
(Friedrich Nietzsche)
Le qualità primarie di un libro risiedono principalmente
nella capacità di far scaturire emozioni e destare interesse. Se al lettore
rimane nel cuore una frase, un pensiero, una metafora, significa che si è
creato un piccolo miracolo, davvero sempre più raro al giorno d'oggi.
Ripongo nella mia libreria Pensiero Viola accanto a Così Parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche e Meditazioni Sul Vivere di Jiddu Krishnamurti, non è una scelta casuale, ma ben ponderata. Mi siedo sul divano e inizio a ragionare sullo stato di benessere che si è insinuato in me dopo aver letto l’ultima parola di questo piccolo gioiello. Sono rimasto sorpreso dallo tsunami interiore scatenatosi nel mio animo e dalla spontanea associazione con gli illustri testi citati: sapere che Nietzsche è uno degli autori preferiti da Viola Nocenzi mi ha rallegrato non poco visto che possiedo tutte le opere del filosofo tedesco e le riflessioni dell’adorabile figlia di Vittorio le ho trovate aderenti alle meditazioni sulla vita di Krishnamurti. Ecco spiegata la collocazione di Pensiero Viola nella mia raccolta di libri.
Viola sta vivendo un momento professionale di grazia per merito dell’affermazione del suo EP d’esordio contenente sette perle di musica raffinata e ispirata, concepite con il suo endemico amore verso l’arte delle sette note. Ho già lodato il disco in altra sede specie per il fatto che è distante dalla filosofia artistica del padre e dello zio Gianni. Sarebbe stato semplice virare al prog; Viola, invece, ha scelto una propria strada con coraggio e, alfine, è stata premiata. Ora giunge, un po’ inaspettato, questo libricino scritto a quattro mani con il giornalista siciliano Leonardo Lodato.
Non una biografia, come ci si
potrebbe erroneamente aspettare, ma un’apertura senza veli della propria anima fatta
da due persone che si fidano ciecamente l’un l’altro, si rispettano, si stimano
e si vogliono un gran bene. L’empatia tra Viola e Leonardo è evidente, eppure
nemmeno si conoscono di persona. È un rapporto figlio dei giorni nostri, dove
grazie ai social network puoi intessere relazioni profonde anche con coloro che
abitano molto lontano (nella fattispecie lei vive in Lombardia e lui in
Sicilia). L’idea di scrivere un libro su quest’intima esperienza è stata di Leonardo
e Viola ha accettato lasciandosi trasportare, decidendo di parlare di sé come
forse non aveva mai fatto. La formula prescelta è quella epistolare, una forma
antica che portò tanta fortuna a Bram Stoker con il suo Dracula.
Attraverso i dialoghi tra i protagonisti, il lettore esplorerà mondi diversi,
pieni di sogni, ricordi, aspettative, gioie, delusioni, tutto ciò che plasma
l’esistenza umana su questa terra. Certo, la protagonista (e il titolo dice
tutto) è Viola con la sua trasbordante femminilità che emerge in ogni sua
frase, tuttavia anche le ponderazioni di Leonardo meritano la giusta attenzione.
Forse c’è una sperequazione, nel senso che c’è tanto di lui e un po’ meno di
lei. L’impressione che ho avuto è che Viola difficilmente si concede a 360
gradi e quello che si trova in questo scritto è solo un’infinitesima parte di ciò
che potrebbe svelare.
Un libro magico e originale, munito di una prestigiosa prefazione a firma di Pamela Villoresi, nel quale si possono trovare, com’è giusto che sia, punti di vista divergenti. Ad esempio, per me Sandy Denny non può non figurare tra le cantanti migliori del rock e si parla troppo dei Beatles cui preferisco da sempre i Rolling Stones. Questione di gusti, ovvio, però sulla passione viscerale per i Motörhead, beh… caro Leonardo, non posso che concordare!
“Hai mai notato che l'ispirazione arriva quando me te l'aspetti?” (Jiddu Krishnamurti)
Nessun commento:
Posta un commento