MICHELE GAZICH: esce il 29 settembre LA VIA DEL SALE, un disco
sull'Europa di oggi, fatta di biblioteche sommerse, città distrutte, migrazioni
e maestose rovine del terziario
MICHELE
GAZICH - “LA VIA DEL SALE”
“Un tempo il sale era prezioso come l’oro e preziose erano anche le vie
attraverso le quali veniva trasportato in tutto il mondo conosciuto: queste vie
oggi hanno perso il loro senso originario e i luoghi che esse percorrevano sono
abbandonati, quasi dimenticati. Un giorno anche gli oleodotti saranno
dimenticati.”
Questa la prefazione scritta
dall'autore stesso a La via del sale, un album particolare, ermetico, carico di significato, che
come il sale che asetticamente nutre e purifica, sgradevole al palato ma
necessario per la vita e la conservazione dei cibi.
Così sono i brani del disco,
scarni, essenziali a volte pungenti, cantati con voce pastosa e roca, abrasiva
come il sale, tracce nelle quali purgarsi dalle contaminazioni musicali
esterofile.
Ne deriva un'atmosfera di penombra,
paesaggi di montagna che sono scarsamente illuminati dal sole, spesso avvolti
dalla nebbia, ma che conservano le tradizioni e le usanze antiche (anche grazie
all'isolamento involontario) contrapposte al degenerare del nostro mondo
moderno.
Questo è il lavoro di Michele Gazich,
ricercare musicisti e strumenti tradizionali legati ai tempi che furono, quando
la via era importante.
“Ho recuperato questi strumenti arcaici e li ho accostati al mio
violino, alla mia voce e ad altri voci e strumenti decisamente contemporanei, perché
non volevo realizzare un’operazione nostalgica e revivalistica o un
calligrafico esercizio di stile che non turbasse le coscienze. La vita è troppo
breve per giocare. Ho perciò strappato questi strumenti alle loro terre e ho
contestualizzato il loro rimpianto, il loro grido e il loro lamento in musiche
e parole che ho composto oggi - qui ed ora - per raccontare l’Europa di oggi,
fatta di resti industriali, maestose rovine del terziario, biblioteche sommerse
dalle acque, città distrutte, migrazioni e barricate: le nostre contemporanee Vie
del sale. “
Gli strumenti sono quelli della
tradizione classica e strumenti popolari che mai hanno avuto cittadinanza al di
fuori dei lori ambiti, come il piffero
dell’Appennino (un oboe popolare dal suono dolce e
potente) e la zampogna del Sannio
(dove la zampogna nacque, in epoca pre-romana).
Quello che ne deriva è un folkrock
effettivamente italiano, senza riferimenti esterofili; risonante di strumenti
folk effettivamente nostri e di melodie che rievocano la tradizione e la musica
colta italiana e del mediterraneo, senza paura di contaminare i generi.
I testi offrono uno stile ermetico
e anche un pò enigmatico, ricco di allusioni alte (da Paul Eluard a Giovanni
della Croce, da testi della tradizione ebraica a Bartolo Cattafi), ed
è tuttavia immediatamente decodificabile, fatto di parole piane, schiette,
comprensibili.
Gazich trasforma
il suo violino, simbolo della più alta speculazione intellettuale, legato al
mondo della classica, in uno strumento di musica popolare e arcaica.
All’interno de La via del
sale, oltre a pifferi e zampogne troviamo la voce punk di Rita
Lilith Oberti, il lamento siciliano di Salvo Ruolo e la voce del
testimone tedesco Frank Deja.
Nel complesso un lavoro di
ricerca tra antiche sonorità, tradizione, restauro musicale, dialetti disusi,
ballate contadine (quando si festeggiava ogni evento come la vendemmia o la mietitura), un mondo sepolto nel nostro inconscio ancestrale che riemerge
in queste canzoni, strappandoci emozioni che credevamo perse.
Testi e musiche di Michele
Gazich
Arrangiamenti archi, arrangiamenti fiati: Michele Gazich
Registrato da Paolo Costola
tra il 2 febbraio 2015 e il 17 gennaio 2016 presso lo studio MacWave di Brescia
Mixato da Paolo Costola
e Michele Gazich tra il 20 gennaio e
il 7 giugno 2016
Masterizzato da Paolo
Costola
Fotografia di copertina
(“Michele Gazich nell’atto di trasformare il sale in sale”): Giovanni Cavalli
Progetto grafico: Angela
Iussig
Traduzione inglese con la supervisione
di Mary Gauthier
Grazie a: Luca Barachetti, Giorgio Bombelli, Frank Deja, Enrico Fappani,
Alexandra Lagorio, Nello Leandri,
Corrado Mafioletti, Lara Molino, Giuseppe “Pinì” Moretti, Tommaso Alessandro Priviero,
Claudio Raschini.
Stampato
nel mese di giugno 2016 da Sonopress gmbh
per FonoBisanzio Editrice
Produzione
esecutiva: Associazione Culturale Il
Colore degli Angeli
Produzione
artistica: Michele Gazich
©
FonoBisanzio 2016
Bio
Michele Gazich è musicista,
produttore artistico, autore, compositore, scrittore di canzoni. Attraverso le
sue canzoni, Gazich è portatore di una visione
totale della musica,insieme arcaica e contemporanea: come la sua voce, come
il suo violino, strumento della più alta speculazione intellettuale, e al
contempo fieramente popolare.
Michele Gazich opera
professionalmente nel mondo della musica dall’inizio degli anni novanta,
attraverso significativi e ripetuti tour in italia, Europa e USA.Numerosissime
le collaborazioni: cantautori italiani e singer-songwriters statunitensi (tra
cui Michelle Shocked e Mary Gauthier,
da Eric Andersen a Mark Olson); orchestre; spettacoli
teatrali; performances di poeti; colonne sonore cinematografiche; università e
conservatori italiani ed esteri.
Michele Gazich, ad oggi, ha
collaborato a più di cinquanta album,
e otto a suo nome.
Artista sempre in viaggio, ogni
anno più di cento concerti lo conducono in luoghi sempre diversi e sempre
nuovi. Una dimensione di nomadismo artistico e di ricerca costante, che è
diventata esistenziale. Michele Gazich, sempre con il suo violino: incarnazione
contemporanea dell’ebreo errante.
Discografia:
Dieci
canzoni di Michele Gazich (FonoBisanzio 2008)
Dieci
esercizi per volare (FonoBisanzio 2010)
Collemaggio
EP (FonoBisanzio 2010)
Il
giorno che la rosa fiorì (FonoBisanzio 2011)
L’Imperdonabile
(FonoBisanzio 2011)
Verso
Damasco(FonoBisanzio 2012)
Una
storia di mare e di sangue(FonoBisanzio 2014)
La
via del sale(FonoBisanzio 2016)
Per approfondimenti e una visione
dettagliata della biografia e del percorso artistico di Michele Gazich, per
integrare questi brevi cenni si consiglia: www.michelegazich.it
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