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lunedì 14 ottobre 2019

Habelard2 – "Sgnautz", di Andrea Zappaterra


Habelard2 – Sgnautz
Di Andrea Zappaterra

Compositore dal 1977, Sergio Caleca che si cela sotto lo pseudonimo di Habelard2, può senz’altro definirsi uno dei più grandi produttori musicali degli ultimi tempi, con a suo attivo numerosi album Prog e non solo, avendo già pubblicato quest’anno il “Il dado è tratto”; ora si ripropone con “Sgnautz”, titolo impronunciabile riferito al suono di un suo strumento elettronico che appunto ha questa caratteristica timbrica.
Basta sentire la sua intervista di Max Rock Polis, qualche giorno, fa per annoverarlo anche tra le persone più simpatiche e anticonformiste del mondo musicale, oltre che più prolifiche.
La sua ispirazione trae spunto da qualsiasi cosa attragga la sua attenzione, con un processo di conversione in note che stupisce per intuizione e ideazione, un vero artista, forse un po’ naif, ma libero da qualsiasi condizionamento ed etichetta gli si voglia attribuire, spontaneo e istintivo.

La sua musica attinge comunque alle radici più classiche del Prog e anche la strumentazione è quella dei grandi gruppi, solo che il musicista è uno solo e cioè egli stesso che suona tutto, dal basso al trombone, dal pianoforte alla batteria, un vero e proprio poliedrico strumentista.
Soltanto la voce dell’unico brano cantato (“Sgnautz” appunto) non è la sua ma di Paolo Callioni, che ha offerto la sua collaborazione creando forse il brano più pregevole dell’album, qualcosa di unico per chi come lui è uno strumentista puro.


Alcuni brani sono ripresi da vecchi spunti risalenti agli anni ‘80 (“Carruba”, “Sabrena”, “Salve”), e “Alta Marea”, addirittura dal 1975, ma sempre valido.
C’è anche una certa vena polemica che trapela fra le note con due brani come “Perle ai porci” e “Il giudizio universale”, forse destinati alla critica ricevuta in lavori precedenti di cui spero non essere un destinatario.

Ascoltando questo lavoro si ha l’impressione che il tempo si dilati come il cosmo stellato in una notte d’estate (tema ripreso dalla copertina), cadenzato dai numerosi controtempi e cambi di registro che imprimono una certa vitalità all’opera, e spesso riemergono sonorità tipiche di periodi precedenti, ma come lui stesso descrive sono attinte da progetti passati con anche la collaborazione di AD MAIORA il gruppo di cui ha fatto parte. Altre potrebbero essere tranquillamente inserite come colonne sonore per film o sceneggiati come “Music for an imaginary crime action movie” o “Sciuscia ca vola” o “Gualdrappa”, altre invece sono tipicamente Prog come “Split”, “Salve!”,”Mocassini Babe”.

Infine, una parola sul virtuosismo di Caleca, che dimostra di saper suonare qualsiasi strumento con grande maestria e abilità tecnica, producendo un album perfetto in qualità sonora e mixage. 



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