Habelard2
– Sgnautz
Di Andrea
Zappaterra
Compositore dal 1977, Sergio Caleca che
si cela sotto lo pseudonimo di Habelard2,
può senz’altro definirsi uno dei più grandi produttori musicali degli ultimi
tempi, con a suo attivo numerosi album Prog e non solo, avendo già pubblicato
quest’anno il “Il dado è tratto”; ora si ripropone con “Sgnautz”, titolo impronunciabile riferito al
suono di un suo strumento elettronico che appunto ha questa caratteristica timbrica.
Basta sentire la sua
intervista di Max Rock Polis, qualche giorno, fa per annoverarlo anche tra le
persone più simpatiche e anticonformiste del mondo musicale, oltre che più
prolifiche.
La sua ispirazione
trae spunto da qualsiasi cosa attragga la sua attenzione, con un processo di
conversione in note che stupisce per intuizione e ideazione, un vero artista,
forse un po’ naif, ma libero da qualsiasi condizionamento ed etichetta gli si
voglia attribuire, spontaneo e istintivo.
La sua musica attinge
comunque alle radici più classiche del Prog e anche la strumentazione è quella
dei grandi gruppi, solo che il musicista è uno solo e cioè egli stesso che
suona tutto, dal basso al trombone, dal pianoforte alla batteria, un vero e
proprio poliedrico strumentista.
Soltanto la voce
dell’unico brano cantato (“Sgnautz” appunto) non è la sua ma di Paolo
Callioni, che ha offerto la sua collaborazione creando forse il brano più
pregevole dell’album, qualcosa di unico per chi come lui è uno strumentista
puro.
Alcuni brani sono
ripresi da vecchi spunti risalenti agli anni ‘80 (“Carruba”, “Sabrena”,
“Salve”), e “Alta Marea”, addirittura dal 1975, ma sempre valido.
C’è anche una certa
vena polemica che trapela fra le note con due brani come “Perle ai porci”
e “Il giudizio universale”, forse destinati alla critica ricevuta in
lavori precedenti di cui spero non essere un destinatario.
Ascoltando questo
lavoro si ha l’impressione che il tempo si dilati come il cosmo stellato in una
notte d’estate (tema ripreso dalla copertina), cadenzato dai numerosi
controtempi e cambi di registro che imprimono una certa vitalità all’opera, e spesso
riemergono sonorità tipiche di periodi precedenti, ma come lui stesso descrive
sono attinte da progetti passati con anche la collaborazione di AD MAIORA il gruppo di cui ha fatto parte. Altre potrebbero essere tranquillamente
inserite come colonne sonore per film o sceneggiati come “Music for an
imaginary crime action movie” o “Sciuscia ca vola” o “Gualdrappa”,
altre invece sono tipicamente Prog come “Split”, “Salve!”,”Mocassini
Babe”.
Infine, una parola sul
virtuosismo di Caleca, che dimostra di saper suonare qualsiasi strumento con
grande maestria e abilità tecnica, producendo un album perfetto in qualità
sonora e mixage.
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