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martedì 17 dicembre 2013

Alex Carpani Band e David Jackson al Club Il Giardino


Più degna conclusione del loro tour non poteva esserci, sabato 30 novembre, per Alex Carpani e David Jakson. L'ambiente raccolto ma partecipe del Giardino di Lugagnano di Sona (VR), ha fatto da degna cornice. Non c'era il pienone, ma il classico pubblico "giusto". Il primo set di una mezz'oretta é incentrato sulle produzioni del tastierista bolognese, Waterline e The Sanctuary. La band é ben oliata e comprende Ettore Salati (chitarre), Alessandro Di Caprio (batteria) e Giambattista Giorgi (basso). Il prog sinfonico scorre che é una meraviglia, accompagnato dal terzo brano in poi anche dai sax e flauti vari dell'istrione Jackson, che viene accolto da un'ovazione! Il pubblico mostra di apprezzare anche questa prima parte, anche se probabilmente i più non conoscono gli ottimi album di Carpani, venduti all'estero in buon numero. Dopo un quarto d'ora di pausa si ritorna in pista e questa volta sarà un autentico tributo ai mitici Van Der Graaf Generator, band di cui Jakson fu membro e fondatore con Hammill. Sale sul palco per l'occasione il frontman Joe Sal, che si calerà perfettamente nella parte che fu di Hammill. Ottimo cantante con una gran estensione vocale e altrettanta presenza scenica. 


E così una dopo l'altra ci gustiamo Darkness, Killer, Refugees nelle quali tutti danno il loro apporto. Non si tira indietro il vecchio Jakson, nonostante i bruciori di stomaco che avrà per tutta la serata. Non mancano gli aneddoti tra un brano e l'altro. Vera chicca della serata é l'esecuzione di Bolero Boleas, che come sottolinea soddisfatto Carpani, non fu mai eseguita dal vivo dai Van Der Graaf. Il concerto sale di tono, semmai ce ne fosse bisogno, e il pubblico ne viene giustamente coinvolto. L'altra chicca finale é l'esecuzione di Impressioni di Settembre della Premiata Forneria Marconi. Versione arricchita da una dose robusta di fiati che genera ulteriore entusiasmo. La band é "costretta" dall'incessante battimani a risalire sul palco subito. Un quarto d'ora, tanto durerà il bis incentrato su Theme One. L'articolato brano lascerà ad ognuno dei musicisti il meritato spazio con assoli significativi. Lo scatenato Sal, scenderà in platea armato di microfono riuscendo nell'intento di far cantare la melodia principale al pubblico presente nella sala. Finisce in gloria un'ottima serata, sforando ampiamente l'orario del locale per un altra grande serata di buona musica.

Articolo di Marco Pessina, fotografie di Renzo De Grandi


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