C'era una volta
"Il Giardino del Mago"
Usciva a maggio del
1998 il primo numero della fanzine dedicata al Banco del Mutuo Soccorso, "Il Giardino del Mago": anche se
non è l'anniversario mi piace ricordarlo, per chi non la conosce o per chi l'ha
dimenticata (!!!)
Fanzine, mix tra fan e
magazine (in parole povere, giornalino fatto dai fans): l'idea nasce da Marco Leodori - grande amante e
intenditore della musica, persona schietta e diretta - insieme a Giovanni
Quilici, per l'epoca un mago del computer.
Non ricordo se ho
conosciuto Marco tramite suo cugino Paolo
Carnelli, o viceversa, comunque ci siamo subito "capiti", ed è
nata una amicizia e una sintonia che, nonostante ci si veda poco, ancora dura.
Marco all'epoca, 1996
o giù di lì, "bazzicava" spesso casa di Vittorio Nocenzi; per la musica prog erano anni di "calma
piatta", erano periodi in cui, quando incontravi qualcuno e parlavi di
musica ti rispondeva: "ma perchè er
Banco ancora sona?". Con l'uscita dell'album "Il 13", e l'avvicinarsi dei
festeggiamenti del 25° anno di carriera, decidemmo che bisognava fare qualcosa
per "tutelare" questo patrimonio artistico: una specie di WWF, della
musica. Per prima cosa fu realizzato il sito ufficiale del Banco del Mutuo Soccorso
(con la benedizione di Vittorio), naturalmente fatto da Marco e Giovanni;
mentre loro "smanettavano" al computer io ancora portavo la penna
sull'orecchio, come i "bottegari" per fare i conti!
I primi due numeri furono
impaginati e stampati a colori da Marco e Giovanni, con recensioni di concerti
attuali (tipo Tenax, Frenze 1998), e retrospettive. Fanzine e sito furono
presentati con la partecipazione di Vittorio Nocenzi e Rodolfo Maltese, alla
mostra del disco di Roma.
Vedi foto (da sinistra
Giovanni Quilici, Marco Leodori, Vittorio Nocenzi, Marco Ricci, Rodolfo
Maltese, Aldo "Wazza" Pancotti).
Per motivi personali,
di lavoro, Marco smise di occuparsi a tempo pieno del giornalino, rimanendo
collaboratore, in parole povere "il pacco" era nelle mie mani. Non
avevo il computer, figuriamoci la stampante (sono sempre stato lento rispetto
ai grandi rinnovamenti...), ma avevo un amico grafico con una stampante laser, però
con prezzi proibitivi. Piccolo passo indietro, internet all'epoca non era di
dominio pubblico come adesso, quindi gli "abbonati" si facevano
tramite passa parola, con volantini distribuiti ai concerti, ed in luoghi in
cui c'erano persone interessate al Banco…
adesso sarebbe "molto" più facile! Il numero degli abbonati non
copriva le spese per realizzare il giornalino (interamente a colori), con
copertina lucida, e mi dispiaceva che la cosa potesse finire così. Presi a
modello i gruppi stranieri - già mi era capitato di fare il "merchandising"
con i Jethro Tull - e ci venne l'idea di fare anche "merchandising",
con t-shirt, cappellini, tutto con il logo del Banco, e con il guadagno,
continuare a fare la fanzine. La cosa funzionò, e credo che il Banco del Mutuo
Soccorso, nel 1998, fu il primo gruppo italiano ad avere una fanzine
interamente dedicata a loro ed un merchandising, come usavano i "gruppi
stranieri".
Si unirono altri
collaboratori per dare una mano, sia con articoli e la ricerca di materiale, sia
dando una mano fisicamente nei concerti (quando si poteva andare): Marco Ricci,
Paolo Canini, Claudio Bona (tra i più attivi), Fabrizio Barbi, Fabrizio
Fattorini (spesso aiuto merchandising), Gianluca Renoffio, che per un periodo
ha curato il novo sito.
La fanzine venne
divisa in varie "rubriche": Buone
Notizie (novità) - Lontano da
(retrospettive) - Quello che il Banco
dice… (interviste a vecchi e nuovi membri del gruppo), insomma era
"carina", fatta con impegno e senza scopo di lucro (anzi...).
Ci furono abbastanza
adesioni (meno di quelle sperate), tanti fans che ci scrivevano e ci
ringraziavano per quello che facevamo, ed eravamo diventati un punto di
riferimento per tante persone, che finalmente potevano condividere realmente e
non solo virtualmente, i loro sentimenti, storie, esperienze avute attraverso
la musica del Banco.
Il mio scopo era
quello di organizzare degli archivi, cartacei, video, audio, e alcune cose sono
state fatte, tipo il mettere su cd tutti gli articoli (da noi rimediati) sul
Banco, la realizzazione di 40 dvd doppi, con il materiale video utilizzato per
il finanziamento per il nuovo sito.
Doveva uscire anche un
libro, una biografia, la stava preparando l'amico Giorgio Meloni, attraverso i
racconti fatti personalmente da Vittorio, e credo che Giorgio abbia raccolto
molto materiale, ma poi la cosa si "arenò".
Un altro bel progetto,
sempre legato alla fanzine-banco music club, era quello di realizzare un
tributo al Banco fatto da fans ed ex collaboratori o ex musicisti: il titolo
sarebbe stato "Compagni di Banco";
avevamo contattato il Manifesto per la pubblicazione, avevamo ricevuto molte
aderenze e qualche promo, tipo "Canto
di Primavera", fatta dai Malibran di Giuseppe Scaravilli (ma non sono
riuscito a trovare altro!). Anche questo progetto, per vari motivi, uno su
tutto il costo di produzione, ahime, naufragò.
Tutto questo andava di
pari passo con la fanzine, caratterizzata da enormi ritardi, e quindi se ne
riuscivano a fare, se andava bene, 4 numeri l'anno; un'altra cosa da tutelare
erano i testi, e decidemmo di fare un libro, dove venivano raccolti tutte le
liriche del Banco, autentiche poesie da leggere mentre si ascoltavano i brani,
dato che il futuro imminente (pennette - iPod ) ci avrebbe privato del piacere di
avere l'album con i testi in mano. Con la bellissima prefazione di Franco
Vassia uscì autofinanziato dal Banco Music Club il libro " E mi viene da pensare", che nel
giro di pochi anni diventò oggetto da collezionismo.
Marco Leodori fece un
"breve rientro" occupandosi interamente del numero di "maggio
2002", dedicato al "Trentennale" del Banco, praticamente in 30
pagine la storia del Banco, sempre con la sua grande competenza.
Con i il proliferare dei
"social" la fanzine diventava "obsoleta", le notizie,
almeno le news, arrivavano prima in rete che attraverso la carta stampata.
L'ultimo numero usci a novembre 2007, e poi ci prendemmo un periodo di pausa; i
fans ci spingevano a ripartire, ormai era diventato un oggetto che, anche se
sapevi già tutto, faceva piacere immaginare che potesse stupire.
La mia idea era di
fare l'ultimo numero per il 40°, una specie di "official program",
che raccontasse la storia con foto e quant'altro, ma anche questo progetto venne "stoppato".
Poi l'avvento di
facebook, dove tutti sanno tutto, hanno visto tutto, sono amici di tutti, dove
il livello si è "appiattito", dove l'importante è dare la notizia
prima degli altri, senza commentare, al massimo "mi piace" o "io
c'ero"... e se c'eri "raccontaci qualcosa"!
Nel mio piccolo
continua il percorso del "Giardino
del Mago"; come? Continuando a mandare e-mail alle persone che fanno
parte della mailing-list, raccontando cose passate e presenti, nella speranza
che qualcuno ti dica, "..sì, è vero,
mi ricordo, questo o quello", oppure ..."stai dicendo delle cazzate, le cose sono andate così...".
Forse rispondere alla mail è diventato "obsoleto", come si faceva una
volta con carta e penna. Non voglio essere polemico, non avere facebook o
profili (anche perchè si vedrebbe la pancia!) è una mia scelta, ma quando mi capita
di dare un'occhiata alla mie mail che l'amico Athos pubblica in vari social, mi
accorgo che vengono completamente ignorate dagli stessi fan che all'epoca della
fanzine ti scrivevano di non mollare!
Non cerco consensi, o
che qualcuno mi dica bravo, mi piacerebbe che gli altri "raccontassero"
o "commentassero" quello che scrivo, perchè a volte e proprio grazie
ai ricordi e gli input degli altri che
mi "si scioglie" il cervello e mi vengono in mente altri episodi… (non
me posso ricordà tutti io !!!)
Il nome "Il Giardino
del Mago", spesso usato ed abusato, per me ha un significato diverso,
questo luogo dove ci si incontra e si racconta, dove niente va perso, dalla
musica alle battute, alla storia, all'etica, allo stile di vita del "Banco
del Mutuo Soccorso".
Sono stati anni
bellissimi quelli dedicati alla fanzine, un continuo arricchirsi di storie e
persone, e naturalmente ringrazio tutti, collaboratori e semplici sostenitori,
in primis Marco Leodori e Giovanni Quilici, perchè senza la loro
"spinta", questa macchina non sarebbe partita.
E visto che abbiamo
avuto la fortuna di incontrare "persone vere, musicisti impeccabili,
assolutamente refrattari alle fredde e ciniche, regole del mercato della
musica", è un dovere continuare a ricordare e scrivere la loro storia, attraverso
i nostri occhi e la nostra memoria!
Infatti da un pò di
tempo mi "diverto" con i "Racconti SottoBanco", una
specie di continuità con "Il Giardino del Mago"… chissà!
Buona vita
WK
NB: se ho omesso qualcosa
è perchè... non me lo ricordo!
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