“L’effetto della cifra di sinistra” del cantautore Wasichu, recentemente
pubblicato dall’etichetta La Stanza Nascosta Records è un racconto,
talora sarcastico, di aberrazioni universali. Una denuncia di ingiustizie,
magagne, colpe, storture troppo spesso insabbiate, con le quali è arrivato il
momento di fare i conti in maniera diretta. Un disco forte nei contenuti,
sicuramente divisivo, che sembra possedere una sua necessarietà, in questo
momento storico e - sotto la patina sonora “passatista”- una spaventosa
modernità a livello di “narrazione”.
Canzoni politiche, libere e scomode, cantate con un timbro e un piglio che, per certi versi, ricordano quelli di una leggenda sarda della canzone d’autore, Piero Marras.
Folk, rock-blues, country e divagazioni reggae per un lavoro che ci appare autentico, onesto nelle intenzioni e nella realizzazione, mosso da un anelito insopprimibile di libertà (Scappa torna dov’eri, dove tutto è degno di te Torna a quello che sei: Il più selvaggio dei re Il tuo mondo ti vuole, Il tuo mondo tu lo rivuoi Scegli di non avere una vita scelta da noi L’uomo inventa prigioni e regole per chiuderle a chiave L’unica legge che hai è l’inverno con la sua neve).
Dieci tracce tra disillusione e-nonostante tutto- ostinata speranza; seconda prova, dopo il precedente “Non è un disco per giovani” (La Stanza Nascosta Records, 2020), di maturità e peso specifico per il cantautore varesino.
Nessun commento:
Posta un commento