vAD VUC
"Disco
Orario”
TVV009 www.vadvuc.ch
***1/2
Di Claudio Giuliani
Per quanti ancora non siano venuti a conoscenza dei Vad Vuc veniamo subito a riferire che questi
giovanotti arrivano dalla Svizzera; briganti ribelli o malandrini folk che dir
si voglia, hanno impugnato gli strumenti poco più di una quindicina d’anni fa
come fossero fucili ad avancarica o archi con cui scagliare frecce per propagandare
una genuina voce folk alla ricerca di una nuova autenticità, alla ricerca del
sacro albero dai succosi frutti che distillano l’eccitazione per le pagine
della vita. Mi piace pensare alle canzoni dei Vad Vuc come fossero dei frutti
multisaporiti e dai colori vivi, canzoni poco compassate e pregne di fermenti,
fermenti indisciplinati con il sorriso in tasca e il “desiderio” nelle vene.
Il loro è un folk che ha i Pogues nel dna e i Waterboys
sugli scudi (la loro cover di Fisherman
Blues annodata al dialetto ticinese è la più bella e dirompente che abbia
mai ascoltato, ma non deve essere piaciuta solo a me visto che è arrivata anche
all’orecchio di Steve Wickham e ha
fruttato una collaborazione tra i giovanotti ticinesi e il violinista dei
Waterboys). Nel loro suono c’è tanto irish folk, ma anche intermezzi
balcanico-ska, schegge di musica klezmer e un
esplosivo atteggiamento punk. E’ un cocktail dai
rimandi irlandesi e gesti cantautorali che ha tra i suoi ingredienti l’allegria
e l’ironia, l’emozione e la profondità dell’animo, valichi di sapienza e
cultura letteraria, la partecipazione e la speranza, la luce la forza e i
colori, i petardi e l’arcobaleno. L’uso
del dialetto che s’intreccia all’italiano e la forza effervescente del folk li
accomuna ai nostrani Luf, a Davide Van De Sfroos o ai parmensi Mé Pék & Barba, ma non per questo
sono da considerarsi derivativi. Disco
Orario è il loro quinto disco in studio e in mezzo ci sono anche due live,
un paio di ep e qualche ciliegina sparsa qua e là; esordiscono nel 2004 con Il Monastero Dei Folli, un paio d’anni
dopo Trans Roonkaya Express, poi La Parata dei Secondi e Il divertente Hai In Mente Un Koala? (con la presenza
di Finny McConnell from Mahones) senza scordare il recente Cocktail & Fantasmi Live.
Il cd di cui stiamo parlando si presenta con una simpatica
confezione digipack che riproduce un comune disco orario con tanto di finestrella
sotto cui far ruotare il cd; le briglie del gruppo sono sempre nelle mani di Michele “Cerno” Carrobbio (lead vocal,
guitar) che con i suoi pards da vita a bozzetti colorati assai intriganti. Tra
le dodici tracks dove si respirano umori irish e riflessive consapevolezze, ci
limitiamo a segnalare la potente Rendez
Vouz con le sue invettive sottili verso la plasticità vuota dei social
network; le malinconie introspettive di Chat
Noir; il dolore di Ballo Fermo Di Un
Impiccato che prende spunto da un fatto vero di cronaca, un marito che dopo
ave ucciso la moglie si è impiccato ad un albero nel giardino di casa, una
ballata sconsolata che non da risposte ma porge domande sul caos mentale,
l’assurdo e la depressione.
Nella bella Thousands
Are Sailing si rende omaggio ai Pogues
e a far compagnia ci sono anche i Modena
City Ramblers, il brano firmato da Phil
Chevron mischia in questa sede dialetti ticinese e modenese e affronta il
tema dell’emigrazione narrando di chi ieri come oggi è costretto a fuggire per scappare
da guerre e carestie e affrontare le onde. Finnegan’s
Wake è una ballata popolare della tradizione irlandese e i Vad Vuc hanno
coinvolto in questa track la formazione attuale dei Dubliners mischiando il ticinese e l’inglese, il risultato è
davvero ben riuscito e la coda strumentale di Dubliner’s March suggella un tatuaggio folk luminescente. Se Quéstu L’è Un Om è un omaggio a Primo
Levi, una song ondivaga tra afflizione nel testo e un andamento sonoro animato,
quasi brillante. Korobeiniki è uno
scattante strumentale che arriva dalla tradizione russa: allegria, esuberante
vivacità e secrezioni balcaniche dal temperamento esplosivo. Addormentato In Stazione emana
un’atmosfera suggestiva e questa ballad rattristata dalle intrinseche
riflessioni è una denuncia contro un insulso e conformista autoritarismo.
(P) & © 2017 Claudio Giuliani
CD
1. Pint of Guinness
2. Carmen
3. R endez-Vous (feat. Jgor Gianola)
4. Chat Noir (feat. Zeno Gabaglio)
5. Thousands are sailing (feat. Modena City Ramblers)
6. Finnegan’s wake (feat. The Dublin Legends, The Dubliners)
7. Dubliner’s march (feat. Gerry O’Connor) • Instrumental
8. Rügin (feat. Fabrizio Barale)
9. Il ballo fermo di un impiccato
10. Se quéstu l’è un óm (feat. Make Plain)
11. Korobeiniki • Instrumental
12. Addormentato in stazione
2. Carmen
3. R endez-Vous (feat. Jgor Gianola)
4. Chat Noir (feat. Zeno Gabaglio)
5. Thousands are sailing (feat. Modena City Ramblers)
6. Finnegan’s wake (feat. The Dublin Legends, The Dubliners)
7. Dubliner’s march (feat. Gerry O’Connor) • Instrumental
8. Rügin (feat. Fabrizio Barale)
9. Il ballo fermo di un impiccato
10. Se quéstu l’è un óm (feat. Make Plain)
11. Korobeiniki • Instrumental
12. Addormentato in stazione
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